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Roma, Totti ok ma Sabatini ammette: “Temo il derby”

Vincere la paura di perdere il derby. Entrare in campo con la mente libera. La Roma si avvicina alla stracittadina contro la Lazio dovendo fare i conti con uno stato d’animo per nulla sereno, nonostante la notizia proveniente da Trigoria

Redazione

Vincere la paura di perdere il derby. Entrare in campo con la mente libera. La Roma si avvicina alla stracittadina contro la Lazio dovendo fare i conti con uno stato d'animo per nulla sereno, nonostante la notizia proveniente da Trigoria

del pieno recupero del capitano Francesco Totti. Una sconfitta, dopo i tanti passi falsi in stagione, dalle eliminazioni in Europa League e Coppa Italia alla debacle di Bergamo, passando per il ko nel derby d'andata, potrebbe rappresentare la classica goccia che fa traboccare il vaso. Lasciare i tre punti, e la supremazia cittadina, ai 'cuginì biancocelesti metterebbe a rischio non solo la panchina di Luis Enrique, ma anche le basi del progetto impostato dalla nuova Roma 'made in Usà. La pazienza dimostrata dalla tifoseria giallorossa, messa finora duramente alla prova, potrebbe infatti svanire di colpo nel caso in cui Totti e compagni dovessero uscire a testa bassa dalla sfida dello stadio Olimpico. E proprio sulle spalle del capitano proverà a issarsi la 'Magicà, sperando di trovare ancora una volta un sostegno affidabile. L'allarme riguardante Totti, che domenica disputerà il suo 30/o derby di campionato in carriera (finora 10 vittorie e altrettante sconfitte), è infatti rientrato visto che l'attaccante ha svolto l'intera sessione di lavoro coi compagni. La lieve contusione all'alluce del piede sinistro, rimediata ieri dopo un contrasto di gioco con Cicinho, è solo un ricordo (tanto che per farlo allenare è bastata una protezione in silicone, senza nessun bisogno di utilizzare scarpini più larghi). Eppure, il direttore sportivo Walter Sabatini, con l'avvicinarsi del fischio d'inizio, non è riuscito a non tradire una certa preoccupazione. «Non arriviamo alla grande a questo derby - le parole a SkyTg24 -. Siamo reduci da una sconfitta rovinosa (con l'Atalanta, ndr) e abbiamo moderatamente paura, una quota sufficiente però per farci raccogliere attenzione e qualità per essere all'altezza». «Sarà una bella partita e le motivazioni saranno feroci da entrambe le parti - ha aggiunto, senza poi voler dar peso alle squalifiche di Cassetti, Gago e Osvaldo -. Le assenze? Il derby non è mai la partita degli assenti, è la partita di chi gioca. Chi andrà in campo sarà all'altezza. Questa squadra ha la forza per riportarsi sulla strada della grandezza». Anche perchè, se dovesse sprofondare ancora, la risalita diventerebbe alquanto impervia. Il pensiero, però, non sembra trovare spazio nella mente di Sabatini che anzi, nonostante i timori della vigilia, sogna il riscatto: «Mi prendo il rischio di dire che domenica la Roma dimostrerà di essere già una squadra forte e competitiva». Di certo, il risultato bramato dall'ambiente romanista è uno e uno soltanto. E, stando alle statistiche (la Lazio non vince il derby 'fuori casà dal 21 gennaio del 1998, ovvero da 15 incontri e ben 5156 giorni) e alla voglia di del portiere olandese Stekelenburg («domenica sarà diverso rispetto all'andata, vogliamo la rivincita»), il compito potrebbe poi non essere così proibitivo. Basterà non avere paura. (ANSA).