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Roma-Torino, social infuriati per il rigore annullato: ecco cosa è successo

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Quando il Var è lento a dare il verdetto, i social si infiammano. Che cosa è successo ieri sera con Bachi e Tolfo davanti ai monitor

Redazione

Minuti lunghissimi di attesa quelli in Roma-Torino per il controllo tecnico della Var nell'assegnare ai giallorossi un rigore guadagnato da El Shaarawy verso il finire del primo tempo. Chiffi fischia, ma poi Banti davanti al monitor concede fallo al Torino per posizione irregolare millimetrica di Abraham al sorgere dell'azione. Inizialmente si credeva che l'attesa fosse tale perché le immagini in sala Var erano bloccate, successivamente è arrivata la comunicazione che non c'è stato nessun blackout, ma solo 5 interminabili minuti di attesa per la complessità della decisione: il dibattito tra arbitro è Var è stato incentrato sul margine di intervento di quest’ultimo dato che il rigore è avvenuto 15/20 secondi dopo il fallo sul Faraone. “Tammy stava aspettando l’opportunità da tanto, l’ha avuta ma poi mi hanno detto che c’era un fuorigioco 10 minuti prima” queste le dichiarazioni di Josè Mourinho nell’immediato post partita. Proprio così, l’ex Chelsea lo desiderava da parecchio e vista l’assenza di Veretout e Pellegrini in campo quel rigore spettava proprio al numero 9 giallorosso. Sono 300 i secondi passati a palleggiare in area per l’inglese, prima di scoprire che bisognerà rimandare ancora una volta quel calcio dagli 11 metri. Il gioco riprende e l’attaccante si lascia sfuggire uno “lo faccio più tardi”, previsione giusta ma mancata verso il 45’ su un calcio d’angolo: Abraham salta e scocca di testa il pallone, respinto però dal guantone di Milinković-Savić. Una doppietta che proprio non vuole arrivare contro il Torino e che, almeno inizialmente, non stizzisce troppo la platea, tranquilla di un vantaggio acquisito prima del rientro della squadra negli spogliatoi.

 

La polemica social tra ilarità e contestazione 

La questione, però, non passa invece inosservata questa mattina scatenando la rabbia e, in alcuni casi, la risata da parte di alcuni tifosi romanisti sui social. Le foto di scarpini con la scritta "fuorigioco" sotto i tacchetti e chi sostiene che l'attaccante sia più indietro del difensore ma più alto e di conseguenza con le gambe più lunghe rispetto all'avversario, alimentano la polemica che divampa nei vari social. Contestazioni che riguardano più la posizione di Abraham in campo che l’effettivo tempo trascorso in sala Var per il check. Che con la Roma si facciano “gli occhi alle pulci” e che si sia estremamente pignoli si sa e fa parte del gioco, soprattutto nel momento in cui l’occhio umano è diventato subordinato a quello meccanico; infastidisce però la snervante attesa tra l’ansia che sale in campo e i fischi del pubblico allo stadio.

Alcune tra le attese più lunghe alla Var in serie A

I 5 minuti di attesa però non sono un caso isolato solo per i giallorossi. Altre volte in Serie A si è assistito per diversi motivi ad una lunga osservazione dei monitor: primo tra tutti, che si avvicina per tempistiche all’episodio di ieri sera, è quello che vede ancora coinvolto il Toro in un match contro l’Udinese il 10 febbraio 2019. Guida come tecnico di gara e Aureliano al Var: 5 minuti e 17 secondi per controllare la validità di un tiro di Okaka finito in rete toccando di sprovvista Sirigu. L’esultanza viene interrotta dalla comunicazione del fuorigioco di Lasagna, gol negato e 7 i minuti di recupero concessi. Situazione ancora da record quella in un Fiorentina-Inter finita 3-3 il 24 febbraio della stessa stagione: Abisso in campo e Fabbri in cabina, 4 minuti e 48 secondi per giudicare se sia rigore o no per i Viola per un possibile tocco di braccio di D’ambrosio. Alla fine il rigore viene concesso, e sarà proprio Jordan Veretout a calciare: è il minuto 100’07” della partita e da lì a poco ci sarà il primo gol segnato oltre il centesimo minuto nella storia del campionato italiano.

Martina Stella