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Pinto: “Con Mou nessuno scontro. Sanches è responsabilità mia. Siamo migliorati”

Pinto: “Con Mou nessuno scontro. Sanches è responsabilità mia. Siamo migliorati” - immagine 1
Il direttore sportivo giallorosso si presenta al Centro Sportivo Fulvio Bernardini per rispondere alle domande dei cronisti riguardo il recente calciomercato appena concluso
Redazione

È il tempo dei bilanci. Dopo una lunga sessione di calciomercato e tanto silenzio, Tiago Pinto alle 14.30 ha parlato ai giornalisti di tutte le vicende e le operazioni che hanno contraddistinto gli ultimi tre mesi di trattative in casa Roma. Direttamente dalla sala stampa di Trigoria, il direttore sportivo portoghese si è soffermato su diverse tematiche:

Iniziare una stagione con un allenatore a fine contratto è rischioso. Cosa ne pensa? Quali sono i progetti della società su Josè Mourinho? "Io non ho voluto mancare alla mia parola dal momento che sono arrivato qua. Non parlo tanto ma ero disponibile a chiarire tutte le situazioni del mercato alla fine di quest'ultimo. Noi in questo momento sui rinnovi li stiamo trattando nel modo giusto internamente e non pubblicamente. Noi siamo consapevoli del momento che stiamo vivendo e stiamo tutti insieme, carichi e motivati, per riprendere il nostro obiettivo dopo la sosta".

Verrà un momento in cui la Roma ricomincerà a reinvestire sul serbatoio giovani?"Quando comincia una sessione di mercato, io penso che noi abbiamo bisogno di mettere insieme tre piani diversi. Uno il piano tecnico, quello più semplice da capire e dove insieme all'allenatore e alla società vogliamo sempre migliorare rispetto alla stagione scorsa. Sotto quel punto di vista, io penso che, facendo il paragone con i giocatori arrivati e che sono andati via, la squadra è migliorata con più soluzioni e qualità. Dopo abbiamo il piano economico. Noi siamo nel Settlement Agreemenet che in due anni ci obbliga a spendere il 70% di quello che sono i ricavi del tempo. Per questo, io sono andato tutto Giugno a portare dei risultati economici per mantenere gli accordi con questo piano. Po c'è il piano strategico, dove s'inserisce la tua domanda. La Roma, per uscire da questa situazione con il Fair Play Finanziario, è importante prendere anche giocatori giovani che in futuro possano avere risultati sportivi ed economici. Se avessi pagato 20 milioni per Ndicka e Aouar, magari questa domanda non sarebbe stata fatta, essendo entrambi under 25 con centinaia di partite in competizioni importanti. Noi, con i paletti che abbiamo, stiamo cercando di riequilibrare tutti e tre questi piani. Non è facile, non è semplice garantire una squadra che sia migliore dell'anno scorso, garantire i paletti del Financial Fair Play e allo stesso tempo avere giocatori con prospettive future. Con l'arrivo di Mourinho il settore giovanile è sempre stato una parte importante della strategia perché lui dal primo giorno ci ha sempre puntato, portando molti ragazzi in prima squadra. Oggi abbiamo giocatori come Zalewski e Bove che fanno parte della prima squadra. Abbiamo altri che stanno lavorando tutti i giorni con la squadra. È vero che abbiamo aumentato il monte ingaggi, ma secondo me siamo riusciti a mettere tutti e tre questi piani insiemi. Ndicka e Aouar sono esempi concreti. Avendoli portati a zero può sembrare che siano scarti di qualcuno ma non è così"

Marcos Leonardo?"È un obiettivo. Voi conoscete bene il mondo del calcio e questi giocatori hanno valori importanti. Quando noi abbiamo l'opportunità di acquistarli lo facciamo".

La squadra ha l'obbligo di lottare per la Champions? Le parole di Mourinho secondo cui alcuni giocatori, in date circostanze, non sarebbe qui, le sono da stimolo o la sminuiscono?"Non c'è nessuno scontro tra me e Mourinho, parliamo la stessa lingua e tutto quello che pensiamo ce lo diciamo in faccia. Siamo entrambi motivati per portare avanti i progetti della Roma e fare il meglio per la squadra. Il tema della Champions, dal primo giorno che sono a Roma, ho capito che è la grande ambizione della società e la mia personale. Se ci qualifichiamo o no, è diverso, se siamo obbligati o no ad arrivarci non lo dico. Quando, però, acquisto dei giocatori come Lukaku, Abraham, Aouar dobbiamo convincerli con questi obiettivi. Con tutto il rispetto per la Roma e per i suoi tifosi e per la città, noi non siamo il Manchester City. Potevo anche voler prendere Rice, ma magari se ero al City c'era seduto uno migliore qui. Noi dobbiamo sapere la realtà. Sul tema infortuni, oltre Dybala che la stagione scorsa è stato molto importante per noi, da quando è arrivato Mourinho con il suo staff, noi siamo riusciti a mettere tanti giocatori che avevano dei problemi ad avere un buon recupero. Tutto quello che andrà male con Renato Sanches avrà un solo responsabile: Tiago Pinto. Io sono ossessionato da lui. Al Benfica lo volevo prendere e non sono riuscito, a Roma  ci sono riuscito. Ha avuto dei problemi in passato, se li avrà in futuro sarà colpa mia. Ma con questo staff e con questo allenatore, noi siamo capaci di farlo rendere al meglio. Per questo abbiamo fatto un contratto che se gioca un certo numero di partite noi dobbiamo acquistarlo. Se le cose vanno bene siamo tutti contenti, se vanno male il responsabile sono io perché sono consapevole dei rischi. Non volevo perdere l'opportunità di portarlo qui".

In questa stagione resterà la stessa linea attuata lo scorso anno con gli arbitri?"Questa è la domanda alla quale tutti i miei amici in Portogallo ridono quando rispondo, perché il mio storico con gli arbitri non è positivo. Io non voglio entrare in guerra, non voglio fare delle polemiche, siamo solo alla terza giornata di campionato. Dobbiamo ascoltare i consigli degli arbitri, ma anche loro devono ascoltare noi. Io ho un po' smesso di seguirli, perché non ci capisco nulla. Pensavo di vedere tante partite e capirne di calcio, ma io non riesco a capire la differenza tra il contatto di Zaniolo con il Napoli e quello di Rui Patricio con il Milan. Non è una critica a nessuno. Oggi sembra che il potere decisionale all'interno del campo è minore per gli arbitri. Più che le polemiche e le interviste, penso che le persone responsabili devono ascoltare ciò che dicono gli allenatori e i giocatori. Quando tu non capisci l'uniformità dei criteri, come adesso il caso del tempo extra, è una cosa che succede non solo in Italia. È un tema molto complicato. Noi ci aspettiamo giustizia dagli arbitri, come tutti. In alcune situazioni abbiamo atteggiamenti che alla gente non piacciono. Ma adesso sto facendo difficoltà a capire la strada che il calcio sta prendendo"

Cosa è successo con Beltran? alla fine per l'attaccante è arrivato Lukaku."Ho 38 anni, sono divorziato, non ho figli e sono abituato a prendere i no. Non è un grande problema. Non ho seguito attentamente tutti i nomi che ci sono stati accostati. Sia Scamacca che Marcos Leonardo sono giocatori che abbiamo trattato. Scamacca è un giocatore con la quale stavamo parlando, ma non siamo riusciti per le ragioni che sono pubblicamente conosciute. Marcos Leonardo è ancora un obiettivo. È un giocatore che noi seguiamo da 15-16 mesi. Era una situazione che per noi, non dico che era fatta e tranquilla, ma era sulla buona strada. Abbiamo avuto la sfortuna che un club storico come il Santos lotta per non andare in Serie B, il direttore tecnico è stato licenziato, hanno venduti due ragazzi di 17 anni per 30 milioni e la situazione si è fatta difficile. Vendere il giocatore più importante della squadra nel mezzo della stagione è diventata una situazione politica e ho rispettato la decisione del Santos. Mi è dispiaciuto ma continua ad essere un obiettivo. È un giovane che conosco bene, di 20 anni con 150 partite e 50 gol per un club come il Santos. Io penso che questo mercato è stato difficile per tutti i club che cercavano un attaccante. I grandi club con grande potere economico hanno avuto difficoltà o hanno speso alla fine 100 milioni per prendere un attaccante. Io penso che tutti i tifosi della Roma siano felici di avere al 28 agosto Lukaku, piuttosto che Tonino. Sul tema della Fiorentina, non so di cosa parli. Beltran è un giocatore che noi conoscevamo, ma non so cosa sia successo con la Fiorentina".

Sulla cessione di Matic? Si è parlato molto anche di Frattesi."Vi piace parlare dei miei insuccessi. Su Nemanja non voglio dire grandi cose. È una situazione che mi dispiace e che non mi aspettavo. Le ultime due settimane di Matic a Roma, non me le aspettavo. Sono un po' diverso da voi su queste cose. Voi prendete il lato negativo, io quello positivo. Abbiamo preso Paredes, campione del mondo. Dobbiamo andare avanti. Come ha detto anche il mister, se Matic un giorno vorrà spiegare lo farà. Non merita tante parole. Su Frattesi ho sempre detto che era uno di quei giocatori che mi piaceva di più. Siamo tutti liberi di fare le scelte che vogliamo. Non ho rimpianti, voglio bene a Frattesi e Scamacca. Sono portoghese ma mi sento un po' italiano e saranno importanti per la Nazionale. Sono due grandi giocatori. Noi in quella trattativa per Frattesi abbiamo anche preso dei soldi.

I soldi avuti per Frattesi sono già utilizzabili? Nel piano del Financial FairPlay abbiamo due cose diverse. Uno è il Settlement Agreement da 4 anni, dove in due anni dobbiamo spendere il 70% dei ricavi. Li siamo allineati con la proprietà e la Ceo. Quando io sono andato di fretta a fare quei 34-35 milioni entro giugno era per questo piano. Dopo, tutti questi soldi entrano in questo piano. Ma dopo, c'è un altro strumento che è il transfert balance che fa il monitoraggio dei giocatori che sono nella lista Uefa da un anno all'altro e fa il bilanciamento tra i giocatori che entrano e quelli che vanno via. Noi abbiamo fatto 15 milioni di euro di rivendite, Calafiori, Frattesi, Antonucci, Under. Sono circa 15 milioni di euro. Questi soldi non entrano nel transfert balance. Noi abbiamo 17-18 milioni con Tahirovic-Missori e Volpato, ma questi ragazzi non erano in lista A, ma in lista B e non contano sul transfert balance. Sono più di 30 milioni di euro che abbiamo fatto che non contano. Ho litigato una settimana con Luis Campos per Paredes perché io volevo una cifra e lui un'altra. Alla fine siamo riusciti a fare 2 milioni e mezzo di trasferimento e 2 milioni di bonus che sono difficili da raggiungere. Paredes deve giocare 80 partite da titolare per arrivarci. Nel transfert balance loro mi contano il 100%. Il costo di Paredes sono 4 milioni e mezzo. Io non vengo qua a dire che questo è un male, sono totalmente d'accordo ma con questo strumento il nostro lavoro è molto difficile perché dopo siamo costretti ad escludere due giocatori nuovi che non possono entrare nella lista per essere in pari con il transfert balance. È difficile avere una squadre più forte, riequilibrando i monti ingaggi che in questo anno non siamo riusciti perché quando porti questi giocatori devi pagare, avere un piano strategico e seguire questi paletti".

Molti scherzano su come sia cambiato fisicamente da quando è arrivato a Roma. Sulla questione portiere?"Pure io ho capito questo, sono diventato diverso ma sono dimagrito e ho successo. Sono stanco, non lo nascondo. È difficile essere tre mesi sotto questa pressione ed ansia senza dormire e mangiare, non mi condiziona molto la pressione esterna ma voglio fare le cose fatte bene. Infatti dopo la conferenza vado in Portogallo. Penso sia normale il giudizio delle persone su queste tre partite, per fortuna e speriamo avremo 54 partite da fare. Abbiamo Spinazzola, Zalewski, e gli altri che hanno qualità, possono fare meglio come tutti noi, ma sono troppo affrettati i giudizi per tre partite. Avremo margine di crescita, siamo motivati per far meglio e lo faremo, sono sicuro. Sul portiere ancora di più. Quando sono arrivato qui la situazione portieri della Roma era un problema. Negli ultimi anni Rui è stato il miglior portiere della Conference, poi nei top della Serie A per clean sheet, ora, come tutta la squadra, che non è stato al livello ci facciamo delle domande. Se giochiamo male, lo facciamo tutti, quando vinciamo, vinciamo tutti. Ho fiducia in tutti i giocatori al 100%. Se qualche agente di un portiere ti ha detto che li ho chiamati, è una bugia".

Non è pericoloso, anche nella testa dei giocatori, avere un allenatore un Gm in scadenza?"Su questi temi dei rinnovi parliamo nelle sedi giuste, non qui. In questo momento della stagione siamo tutti concentrati sullo stesso. Ovvero fare il meglio durante questa sosta che non è facile perché sono tutti in nazionale. Siamo uniti come una famiglia per portare a casa i risultati che dobbiamo fare. Ho detto quello sulla situazione dell'allenatore, figuriamoci se mi preoccupo della mia. È l'ultima delle preoccupazioni"

La trattativa più difficile che ha affrontato?"Sono veramente una persona fortunata perché la prima estate non potevo uscire di casa quando Dzeko è andato all'Inter. La seconda estate, oltre a Wijnaldum e Matic, ho portato Dybala quando nessuno lo voleva. Adesso è successa la stessa cosa con Lukaku. Sono tutte trattative diverse, persone diverse. L'obiettivo principale è sentire i giocatori dalla nostra parte, perché con questi giocatori non è un tema di contratto o soldi ma cercare di far capire che la Roma è una società in cui potersi sentire importante. Difficile dire la trattativa che mi è piaciuta di più. Sono molto scaramantico e in tutte le sessioni mi piace portare uno così e vediamo nelle prossime". 

Avete mai avuto paura di perdere Dybala? Su Paulo, io mi ricordo che la conferenza stampa della stagione scorsa ero molto contento di averlo portato qui. C'erano solo domande sulla clausola, così come per tutta la stagione. Noi abbiamo un grande rapporto con Paulo e il suo entourage. Sappiamo le sue idee, oltre ad essere un giocatore meraviglioso è un professionista e un uomo fantastico. Abbiamo una grande confidenza. Vi invito a godervelo. Sul futuro, così come il mio contratto e quello di Mourinho, ne parleremo. Si è detto che Dybala andava via in tutta l'estate. Anche voi dovete fare una riflessione perché alimentate queste cose. Negli ultimi due anni e mezzo non ho mai venduto delle false aspettative. Ho un grande rapporto con lui, sono contento di quanto fatto per portarlo qui. Lui è contento qui, e faremo di tutti per mantenerlo"

Quando ha capito che Lukaku si potesse fare? come ha convinto lui e il Chelsea?"Non mi conviene dire quando ho capito che era possibile. Ho tanti difetti ma non sono bugiardo e non posso dire che tre mesi fa stavo parlando con Lukaku. Non potevi prenderlo di certo a luglio e giugno. Ho un buon rapporto con le persone che lo seguono e ne conoscevo la situazione. Il mio lavoro è anche questo, ci sono situazioni che a luglio sembrano impossibile ma tu le devi monitorare, non parlare con nessuno per non creare aspettative e se ci sono i momenti giusti sfruttare l'opportunità. Ed è quello che è successo. L'intervento di Mourinho è stato determinante per il rapporto che loro hanno. Non vorrei dimenticare il coinvolgimento personale dei Friedkin che hanno semplificato molto il mio lavoro. Sono entrati nella trattativa e l'hanno sbloccata. Non mi va di dire quando è stato possibile acquistarlo. Il segreto è sempre lo stesso, monitorare e aspettare il momento giusto per convincerlo. Con Lukaku sono stati 4-5 giorni. Con Dybala 5 giorni. Se si parla troppo, si perdono le opportunità".

Il mercato georgiano?

"Kvara è molto forte. Oggi lo scouting è più democratico, ci sono tanti giocatori di paesi non conosciuti 10 ani fa e che oggi sono importanti anche perché tutti i club cercano di fare il meglio possibile con le minori risorse possibili. Se Kwara diventa uno dei giocatori più importanti in Serie A, è normale che andiamo a vedere anche noi questi campionati. La cosa più interessante nel calcio,  è che è molto più democratico"  

Non chiedo il voto, ma quanto è contento del mercato fatto? c'è un rimpianto per una situazione? il mercato è chiuso?"La stagione scorsa avete dato un voto molto buono e dopo due mesi dopo mi avete assalito, quindi voglio aspettare la fine della stagione. Voglio essere sempre coerente con quello che dico, ho sempre detto che il mercato è il 20-30% del successo sportivo, il lavoro quotidiano è più importante. Da quando i Friedkin hanno preso il club chiaramente hanno fatto investimenti importanti, farlo evolvere dal centro sportivo allo stadio, e la squadra deve essere un riflesso di questa strategia e ambizione più delle interviste e delle parole. Dobbiamo mettere i fatti. Nel mio lavoro cerco di fare il meglio e garantire migliori condizioni rispetto alla scorsa stagione.  Ho sofferto tanto e lavorato tanto, non siamo mai contenti. Ho imparato dal mio vecchio presidente che quando chiudo una trattativa potevo far meglio. Se ho comprato a 5, potevo comprare a 4. Felice e contento non sono parole che uso. Penso che abbiamo fatto un buon lavoro per rendere giustizia all'ambizione della proprietà"

Su Zapata c'è stata scorrettezza?"Quando siamo nel mercato ho i miei difetti e le mie qualità. Io ho un orientamento molto tedesca. Se dico quella cosa è quella e basta. Non parlerò mai di scorrettezza, Atalanta e Gasperini possono prendere una scelta. Non posso nascondere di aver parlato con Zapata, non posso nascondere che volevamo prenderlo ma non siamo riusciti a prenderlo e abbiamo trovato altre soluzioni. Non dirò mai che c'è stata scorrettezza, anche se ci sono altri club che lo dicono. Abbiamo parlato con lui, è stata una trattativa e alla fine non è andata in porto e non dirò mai che non lo abbiamo preso per scorrettezza dell'Atalanta. Fa parte del nostro mestiere, una volta vinciamo e una volta perdiamo".

Su questo inizio di stagione? con 1 punto in tre partite?"Quando perdiamo perdiamo tutti e quando vinciamo vinciamo tutti. Nessuno è contento della situazione ma, secondo me, non c'è motivo di panico. Sono solo tre partite, partite difficili con il mercato aperto e tanta confusione. Siamo tutti consapevoli del valore che abbiamo. Siamo consapevoli che tutti insieme possiamo far meglio. Sono motivato e carico per tranquillizzare tutti, avremo le condizioni per migliorare dopo la sosta. Facendo paragone con mercato e risultati, manca equilibrio e so che qui è difficile a Roma. Il giorno in cui abbiamo Azmoun ho 100 messaggi che mi dicono "vattene, sei scarso", scarso lo sono. Prendo Lukaku e mi fanno i complimenti "Sei il re di Roma". Sui risultati è la stessa cosa. I giocatori hanno qualità, l'allenatore anche, ha la sua leadership. Siamo consapevoli del momento ma siamo carichi e motivati per trasformare il problema in una situazione positiva. Tranquilli"

 

 

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