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Roma, Tancredi: “Per lo scudetto non è finita. Stanno pesando le assenze di Salah e Gervinho”

"Credo che Garcia sia un buon allenatore e che assieme a società e squadra possa venirne fuori.". Poi un messaggio a Zoff "Forza Dino siamo tutti con te"

Redazione

«Sono convinto che la Roma sia la squadra più attrezzata, assieme alla Juve, per recitare un ruolo molto importante in campionato, c'è tutto il tempo per farlo. Roma si esalta e si deprime con facilità, tutti si devono assumere le loro responsabilità e fare un blocco unico remando dalla stessa parte. La vetta è lì, ci sono tutte le possibilità di recuperare». Rimboccarsi le maniche e ripartire, è quanto chiede alla Roma l'ex portiere giallorosso, Franco Tancredi, dopo il doppio ko, quello di Champions per 6-1 contro il Barcellona e quello di ieri all'Olimpico per 2-0 contro l'Atalanta.

«Credo che Garcia sia un buon allenatore e che assieme a società e squadra possa venirne fuori. Le colpe della difesa? Mi sembra riduttivo, non vedo una Roma con un reparto che non funziona -prosegue l'ex portiere ai microfoni di 'Radio Anch'io Sport' su RadioUno-. È tutta la squadra che è in un momento di defaillance. In queste fasi bisogna isolarsi e lavorare».

«La sconfitta di ieri è figlia di risultati poco brillanti delle ultime domeniche, sta succedendo che i due che mancano lì davanti, Salah e Gervinho, stanno pesando troppo sull'economia della squadra. Chi non si è ancora inserito bene, venendo da un altro campionato, è Dzeko».

Tancredi chiude commentando la presenza all'Olimpico tra i pali della formazione giallorossa di Morgan De Sanctis. «Conosco entrambi i portieri, Szczesny lo ritengo un ottimo elemento, De Sanctis ha dato negli ultimi anni piena affidabilità. Magari è stato un modo per far riposare mentalmente il polacco. Sono convinto che ci deve essere un titolare e una alternativa, in un ruolo così delicato alla lunga l'alternanza non paga».

Franco Tancredi manda un messaggio al campione del mondo di Spagna '82, Dino Zoff, ricoverato da tre settimane per un problema neurovegetativo. «È un grande atleta a cui io, come tanti, mi sono ispirato per la grandezza dell'uomo, per la serietà e la professionalità. Gli mando un forte abbraccio per una pronta guarigione».