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Mourinho: “Tante partite sono un problema. Non ci sarà un turnover totale”

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Le parole dle mister alla vigilia dell'impegno europeo dei giallorossi: "Amo Paredes palla al piede. Il primo obiettivo è qualificarci, il secondo è arrivare primi"
Redazione

La conferenza stampa di José Mourinho alla vigilia di Roma-Servette che si giocherà giovedì 5 ottobre alle ore 21. Il mister risponde alle domande dei cronisti presenti a Trigoria dopo la rifinitura. I giallorossi hanno ritrovato la vittoria in campionato contro il Frosinone e vanno a caccia dei tre punti anche in Europa. Esordio all'Olimpico dopo la trasferta con lo Sheriff vinta 1-2 grazie alla rete del solito Lukaku.

MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA 

In 23 giorni 7 partite. Questo diventa l’elemento più da gestire? “E’ una situazione che non possiamo nascondere, è un problema reale per le squadre che giocano in Europa. Soprattuto per chi ha rose meno equilibrate. Anche in altri paesi se ne parla di queste situazioni perché portano a infortuni, diminuisce l'intensità di gioco. Succede e la gente lo capisce. È una situazione dalla quale non ci possiamo nascondere. Faremo qualche cambio, è ovvio. Ho detto che Dybala sarà in panchina e riposeranno anche altri. Vogliamo vincere e dobbiamo avere una squadra in grado di farlo. Per questo non sarà un turnover totale ma qualcosa si farà”.

Tante partite ravvicinate. Sta vedendo dei passi in avanti dai suoi giocatori dal punto di vista mentale? Le pesa non essere in panchina? “Ho fiducia nei giocatori e nello staff. Non stare in panchina può avere un piccolo impatto però non voglio andare oltre. Un piccolo impatto che dipende da come va la partita. Abbiamo vinto e perso con me fuori. Non fa differenza. Dopo l’Empoli ho detto che con un altro allenatore sarebbe stata una cosa incredibile e con noi è stato normale vincere 7-0. Dopo una sconfitta non diventiamo scarsi. Dico questo quando vinciamo e quando perdiamo. Dopo il Frosinone abbiamo lavorato su tutto quello che abbiamo fatto bene e su quello che non abbiamo fatto bene. Questo definisce ciò che siamo. Abbiamo vinto ma non siamo stati perfetti. Semplice lavorare con le cose positive e ti migliora fiducia e autostima. Quando lavori sugli errori devi farlo in modo equilibrato ma va fatto. Oggi abbiamo iniziato a lavorare per il Servette nei limiti. C’è poco tempo, abbiamo fatto il nostro lavoro. Fase difensiva e offensiva senza grande intensità. La situazione è questa”.

L’obiettivo è vincere l’Europa League? Il primo obiettivo è qualificarci, il secondo è arrivare primi. L’anno scorso abbiamo giocato due partite in più contro una squadra che arrivava dalla Champions. Dobbiamo arrivare primi, è presto per parlare dove possiamo arrivare. Dobbiamo andare passo passo. Se vedi le squadre che ci sono, sono di altissimo livello. Se vedi le due gare di Champions puoi immaginare che arriverà sicuramente uno squalo. E’ difficile ma lo era anche l’anno scorso e ci siamo arrivati. Prima di tutto dobbiamo arrivare primi poi a febbraio ci penseremo”.

Bove ha giocato bene domenica. Domani sarà titolare? “Prima di tutto lasciami fare lo scemo. Ho il diritto ogni tanto, quando parlate di Bove ricordate chi lo ha fatto. Quando sono arrivato stava andando in Serie C. Dammi un po’ di credito. Giocherà domani, è un ragazzo sano e non ha storia clinica. Lavora sempre alla grande anche quando non gioca ed è una qualità preziosa nel calcio di oggi dove molte volte i ragazzi non hanno questa forza mentale e questo ragazzo è straordinario. Più minuti giochi e più ha possibilità di migliorare. Prende sempre i minuti con senso di responsabilità. Giocherà ed è sempre positivo averlo nella squadra. Nel secondo tempo di domenica ha avuto più spazio e ha avuto l’opportunità di arrivare davanti alla porta. Sta crescendo e l’orribile allenatore è orgoglioso di aver dato l’opportunità a Bove di passare dalla C all’essere importante per il calcio italiano e per la Roma”.

Paredes deve lavorare quando hanno la palla gli altri? E’ una questione di condizione? “Vero. E’ un prodotto finito come giocatore. Non è un ragazzino in fase di evoluzione. E’ quel giocatore che io ti dico che in fase offensiva mi è sempre piaciuto. Adesso che lavoro con lui dico che lo amo con la palla al piede. La squadra con lui è diventata una squadra che invece di avere meno possesso palla ha sempre più possesso dell’avversario. E’ una sua caratteristica, ha tranquillità con la palla e se la gode. Senza palla è un pochino quello che siamo noi, non solo Leo. Non siamo una squadra molto veloce, con una transizione forte e reattiva. Quello che cerchiamo di fare sempre come squadra è di trovare equilibrio. Se riusciamo a fare questo il problema si sente meno. Col Frosinone mi è piaciuto l’equilibrio della squadra. La vera opportunità che hanno avuto è stata una palla in profondità che non abbiamo anticipato. Non penso che è stata colpa del centrocampo ma è stato un problema della difesa. La tua analisi è corretta, mi piaceva tantissimo Matic per questo ha giocato con me in 3 club, mi piace Paredes come giocatore e lo amo in fase offensiva. E’ un grande calciatore”.

Come ci si prepara ad affrontare il Servette? “E’ importante per voi, ma anche per noi perché noi abbiamo la responsabilità di vincere. Non so quali siano le aspettative del Servette in Coppa ma conosco le nostre. E’ una squadra che va rispettata e ha un buon allenatore. Ci ho giocato contro e ha un collettivo ben organizzato. Non è facile e per questo cambierò solo 3-4 giocatori. Auguro ai tifosi del Servette una bella serata a Roma ma spero che tornino a casa con 0 punti”.

MOURINHO A SKY

Il significato di questa partita contro il Servette? "Cercare il primo obiettivo di questa competizione, che è quello di qualificarci. Il secondo è arrivare primi, ma ora l'obiettivo è qualificarci. I tre punti fuori casa ci ha dato un po' di fiducia, la gara in csa va vinta per metterci in buone condizioni per qualificarci. Loro hanno perso con lo Slavia ma hanno fatto buona qualificazione Champions, sono quasi andati ai gironi. Sono organizzati, l'allenatore lo conosco perché l'ho affrontato con lo United, è organizzato e le sue squadre hanno identità chiara. Non sarà facile ma vogliamo vincere"

Che tipo di gestione verrà fatta con Lukaku? "Nessuna gestione. Dobbiamo gestire i giocatori con una storia clinica più complessa, con i giocatori che soffrono le tante partite, io mi fido dei feedback dei giocatori e delle loro sensazioni. Lukaku dice che ha bisogno di lavorare e per lui vuol dire giocare. Dobbiamo partire con Romelu e lui è molto felice di farlo"

C'è il problema numerico in difesa, la scelta di Cristante è la più affidabile? "Abbiamo provato prima del Frosinone con altri giocatori lì e non c'è quella stabilità che volevamo, c'è già Ndicka che è un ragazzo che ha bisogno di imparare a giocare con noi, giocare con lui più un giocatore che non è un difensore diventa troppo complesso. Ci siamo fidati di Bryan e di far giocare Bove con Paredes, dobbiamo aspettare che Smalling e Llorente tornino".

Sapete come si fa ad arrivare fino in fondo, ci vuole tanta energia... "Lunghissima. Non solo questa competizione, anche la stagione. L'anno scorso abbiamo fatto due partite extra perché eravamo finiti secondi nel girone. Il primo obiettivo è qualificarci, poi finire primi ed evitare queste due gare di playoff. Pensare ora alla finale è prematuro, adesso pensiamo solo partita per partita".

 

 

 

 

 

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