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Roma, senza Pellegrini comanda Mkhitaryan: con lui 3 assist e più fluidità in attacco

LaPresse

L'armeno da quando è tornato ha realizzato tre gol e tre assist. Una rete ogni 170' minuti, come per Salah nell'ultimo anno in giallorosso. I lavori per il riscatto dall'Arsenal continuano

Valerio Salviani

La ripartenza della Roma ha il volto e la firma di Mkhitaryan. Dal 7 febbraio a oggi l’ex Arsenal ha giocato interamente cinque partite (più 11’ nell’andata col Gent) realizzando tre gol e fornendo tre assist. Il numero 77 ci ha sicuramente messo più del previsto per farsi apprezzare, ma da quando ha cominciato a girare, la Roma è un’altra squadra.

DISTRIBUTORE DI QUALITÀ - Dopo la sconfitta col Sassuolo Dzeko ci aveva messo la faccia: “Ci manca qualità”. E specialmente in mezzo al campo, con Pellegrini che da gennaio è entrato in una fase di down preoccupante e Pastore bloccato in infermeria, la Roma si è ritrovata senza uomini in grado di fare giocate decisive. Un vuoto colmato da Mkhitaryan, che in stagione ha una media assist inferiore solo a Pellegrini, ma che rispetto al numero 7 ha realizzato cinque gol in più nonostante le sette presenze in meno. L’armeno segna una rete ogni 170’ minuti. L’ultimo in grado di tenere un ruolino simile - che non si chiamasse Edin Dzeko - è stato Salah. L’egiziano nella sua ultima stagione a Roma ha chiuso con un gol ogni 167’ minuti. Statistica campionata sul triplo dei minuti passati in campo rispetto a Mkhitaryan, ma che in parte racconta la dimensione di felicità che Henrikh sta portando a Fonseca.

ESPERIENZA – Un plus che Pellegrini non ha mai fatto mancare alla Roma sono i passaggi chiave. Anche in questa stagione, nonostante le difficoltà, il vice-capitano ha una media di 2.8 per partita (più di ogni giocatore in rosa). Mkhitaryan viaggia a 1.2, molti di meno. Da quando è tornato in campo lo scorso 7 febbraio ha creato in tutto sette passaggi chiave, tre dei quali però si sono trasformati in assist vincenti. Concretezza e zero fronzoli. “La pressione per me non è un problema” ha raccontato in un’intervista uscita ieri, e si vede. Manchester United, Arsenal e Borussia Dortmund sono esperienze che l’hanno temprato e che gli hanno dato la forza di prendere la Roma per mano e portarla lontano dalle difficoltà. Contro il Cagliari ha giocato la partita migliore della sua stagione: un gol, un assist, tre tiri in porta, cinque dribbling riusciti su sei tentati, cinque contrasti vinti e una precisione nei passaggi dell’84 per cento.

RUOLO E FUTURO – Il problema muscolare di Pellegrini si risolverà in tempi stretti. Lorenzo potrebbe rientrare tra i convocati già nel prossimo match (a seconda della decisione sui recuperi, con la Sampdoria domenica o con il Siviglia). A quel punto Fonseca dovrà decidere se spostare di nuovo Mkhitaryan sull’esterno, oppure se abbassare proprio il numero 7 in mediana. Entrambi hanno dimostrato di dare il meglio quando agiscono alle spalle di Dzeko e per questo la loro convivenza diventa quasi un problema (“uno di quelli che ogni allenatore vorrebbe” ha spiegato Fonseca”). Intanto da tempo la Roma è al lavoro con l’Arsenal per il riscatto del giocatore. Mkhitaryan si era già conquistato il riscatto grazie alla sua attitudine in campo e in allenamento. I Gunners però continuano a chiedere almeno 15 milioni. Con un solo anno di contratto rimanente e i tanti problemi fisici che continuano a tormentare Micki, è una cifra che a Trigoria considerano alta. L’obiettivo Champions League sarà decisivo. Se la Roma e Mkhitaryan ci riusciranno, allora per il matrimonio servirà solo la firma.