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Roma, riserve senza l’X Factor: da Mayoral a Peres, la panchina non aiuta Fonseca

LaPresse

Se in campo non ci vanno i titolari la squadra arranca. Lacune nei ruoli chiave e rimpiazzi deludenti, al momento il turn over non funziona

Valerio Salviani

"Siamo la Roma e dovevamo vincere. Non siamo contenti". Parla come un veterano Gonzalo Villar dopo il pareggio con il CSKA Sofia, che ha evidenziato più di un limite della rosa. Lo spagnolo quando è stato chiamato in campo da Fonseca ha sempre risposto presente in questo avvio di stagione, ma non si può dire lo stesso degli altri comprimari. Fonseca, che pubblicamente non manca mai di ricordare l'assenza di un ds al suo fianco, sfrutta l'Europa League per dare sfogo alle seconde linee, ma la sensazione (a più riprese) è che la Roma sia una squadra competitiva solo quando in campo ci vanno i titolari. 

Villar all'altezza, poi (quasi) il nulla: le riserve della Roma non convincono

Come detto, l'unico che per il momento dà la sensazione di poter essere una riserva affidabile è Villar. A confermarlo è anche qualche numero. Ieri l'ex Elche è stato il centrocampista che ha recuperato più palle (10) e completato più passaggi, nonostante non sia quello che ne ha tentati di più. Il compagno di reparto Cristante ha sbagliato il 23% dei passaggi tentati, Villar solo il 13%. "Non una questione di approccio" ha detto ieri Bryan. Allora cosa? Forse la mancanza di qualità, che al di fuori dei tre tenori Dzeko, Pedro e Mkhitaryan, sembra mancare in grosse quantità anche in attacco. Borja Mayoral al momento resta un oggetto indefinito. Troppo fuori dal gioco della Roma, poco convinto. "Ma è appena arrivato" ha spiegato Fonseca. Ed effettivamente non è corretto scaricare su di lui il barile. Dopo due partite però alla voce "tiri in porta" c'è ancora lo zero vicino. Più concreto Perez, che da quando è arrivato solitamente dà il meglio di sé quando entra a partita in corso. Mentre, come successo ieri, non incide quando Fonseca scommette su di lui dall'inizio. Un bel problema considerato che si tratta dell'unica riserva per i trequartisti, dal momento che Kluivert non è stato rimpiazzato. Per questo a gennaio El Shaarawy potrebbe tornare di moda.

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Paradosso difesa: reparto lungo, ma ancora fragile

Con il ritorno di Smalling il reparto difensivo diventa quello messo meglio. Almeno numericamente. Ci sono due portieri di buon livello, quattro centrali che possono fare i titolari, è due rincalzi d'esperienza come Fazio e Jesus che all'occorrenza possono permettere alle prime linee di tirare il fiato. Paradossalmente però è il reparto che in questo inizio di stagione ha mostrato le maggiori fragilità. Anche ieri sera, con Smalling abile arruolato, il Sofia si è trovato spesso nelle condizioni di colpire indisturbato e almeno in due occasioni si è divorato il vantaggio. Disattenzioni che con squadre di qualità superiore costano caro. Kumbulla e Ibanez hanno qualità importanti, ma passaggi a vuoto che per l'età che hanno sono più che normali. E il centrocampo, ad eccezione di Veretout, non aiuta. E qui rispunta un altro problema storico. Il francese, di fatto, non ha una riserva. Presto Diawara rientrerà in gruppo dopo il coronavirus, ma fa un altro ruolo.

Fasce scoperte: Spinazzola, poi il nulla. E anche Leo arranca

L'analisi ci porta infine sugli esterni. Non è un segreto che, soprattutto a destra, gli esterni sono i ruoli che danno le maggiori perplessità. Al momento convince solo Spinazzola, che però nelle ultime partite è parso affaticato (ieri in 45' ha tentato quattro cross e ne ha sbagliati tre). Un piccolo calo, complice anche l'assenza di Calafiori, il terzino di riserva su cui la Roma ha scelto di puntare che è fuori per Covid. Una scommessa, ancora non giudicabile. Sul versante opposto la situazione è quasi tragica. L'unico che dà garanzie tecniche è Santon, che però è spesso fermo per problemi fisici e fatica a trovare la forma. Bruno Peres va a folate e quando c'è da difendere sono sempre dolori. Poi c'è Karsdorp, dopo tre anni ancora oggetto misterioso. Per Fonseca ridargli una dignità calcistica è una sfida intrigante, ma anche per l'olandese la tenuta fisica continua a vacillare. Se Calafiori mostrerà qualità importanti anche in questa stagione, non è escluso che Spinazzola possa scalare a destra mettendosi tutti gli altri dietro. Ad amari estremi...