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Roma, quando un Fonseca non fa Primavera: nessun convocato tra i baby da inizio campionato

LaPresse

Il tecnico portoghese chiama spesso i ragazzi di De Rossi in allenamento, ma non ha ancora portato nessuno con sé in una partita di Serie A. Un dato in contrapposizione rispetto al recente passato

Valerio Salviani

Oscar Wilde diceva con una certa sicurezza che "essere immaturi significa essere perfetti". Paulo Fonseca probabilmente non è un fan di Dorian Grey e prima di fidarsi dell'immaturità dei giovani avrà bisogno di tempo. Finora in campionato il tecnico portoghese non ha mai convocato alcun Primavera. L'unico ad aver il privilegio di stare con la prima squadra per almeno un match ufficiale è stato Matteo Cardinali, aggregato come "Lista B" in Europa League (scelta obbligata).

IL DATO - Domenica scorsa, nonostante la grande emergenza per gli infortuni, Fonseca ha deciso di non portare in panchina neanche un baby del settore giovanile. Seduti a fianco a lui c'erano infatti solo otto giocatori, di cui due portieri. Lo stesso è accaduto anche nelle precedenti partite con Genoa, Lazio, Sassuolo, Bologna, Atalanta e Lecce. Dalla Primavera di De Rossi, che ha cominciato la sua stagione lo scorso 16 settembre, mai nessun aggregato. Neanche quel Riccardi che quest'estate aveva fatto tanto discutere i tifosi romanisti per il possibile trasferimento alla Juventus e che è apparso tra i migliori dei suoi in questo primo mese. Proprio Riccardi e Bouah erano stati gli unici due giovani convocati da Fonseca nel ritiro estivo, salvo poi essere esclusi quando la Primavera si è messa al lavoro.

DI FRANCESCO E IL CASO ZANIOLO - Il cambio di tendenza rispetto al passato è netto. Eusebio Di Francesco ha da subito mostrato una grande apertura al settore giovanile. Difficilmente, nelle sue liste convocati, non si trovava almeno un prodotto del vivaio. La prima soddisfazione gliel'aveva data Antonucci, buttato nella mischia in un Samp-Roma e autore dell'assist decisivo per il pareggio di Dzeko nel finale. Il caso più eclatante resta però Zaniolo, arrivato dalla Primavera dell'Inter e fatto esordire alla prima occasione utile in Champions League, contro il Real Madrid al Bernabéu. Il resto è storia.

CONTRAPPOSIZIONE - Di Francesco non è stato l'unico che in passato ha puntato senza remore sui giovani di casa Roma. Ranieri, alla sua prima partita giocata lo scorso 10 marzo contro l'Empoli, ha mandato in campo Zan Celar con il risultato ancora in bilico. Rudi Garcia nella sua prima stagione puntò su Federico Ricci, ancora in età da Primavera, facendogli collezionare anche 4 presenze. Luciano Spalletti nel suo secondo mandato romanista portava tra i convocati Sadiq e Nura, due cardini della squadra di Alberto De Rossi quell'anno. Il papà di Daniele, allenatore nelle giovanili dal lontano 2003, ha sempre ammesso che la sua soddisfazione più grande è "vedere un suo ragazzo aggregato in prima squadra". Quest'anno però, anche in una società come la Roma che ha storicamente tratto alcune delle sue fortune dal settore giovanile con giocatori come Totti, De Rossi, Giannini e Di Bartolomei, la musica è cambiata. Da parte di Fonseca, che aggrega giornalmente agli allenamenti baby romanisti, anche la voglia di non regalare contentini a nessuno. Chi arriverà a "giocare con i grandi", dovrà esserlo guadagnato giorno per giorno.