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Roma Primavera, La societ? risponde alle polemiche: “La Roma da sempre consegue i propri risultati all’insegna delle lealta’ e della trasparenza”

”La storia della Roma e del suo settore giovanile, che da decenni consegue successi con grandi meriti, non puo’ essere messa in discussione. Valori come lealta’ e trasparenza, trasmessi dal tecnico Alberto De Rossi, ci pongono al...

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''La storia della Roma e del suo settore giovanile, che da decenni consegue successi con grandi meriti, non puo' essere messa in discussione. Valori come lealta' e trasparenza, trasmessi dal tecnico Alberto De Rossi, ci pongono al di sopra di ogni sospetto. Da sempre siamo abituati a conquistare le vittorie e ad accettare le sconfitte''.

E' la presa di posizione della Roma dopo la polemica innescata al Torneo di Viareggio dall'Honved, club ungherese eliminato a un passo dagli ottavi di finale proprio per la migliore differenza reti della squadra giallorossa. Reti che la Roma ha segnato contro la formazione statunitense del Long Island allenata da Ciccio Graziani.

Proprio la presenza in panchina dell'ex romanista, assieme ai quattro gol realizzati dalla Roma nell'ultimo quarto d'ora, hanno spinto il dg dell'Honved, Fabio Cordella, a sfogarsi per l'eliminazione: ''Quello che e' successo nel finale di Roma-Long Island e' scandaloso e vergognoso''. Parole che non sono affatto piaciute a Trigoria.

''La Roma da sempre consegue i propri risultati all'insegna delle lealta' e della trasparenza - ha voluto precisare Frederic Massara, responsabile degli osservatori del club e uomo di fiducia del ds Sabatini - Da decenni, non da ieri, siamo al di sopra di ogni sospetto''. ''Deve esserci maggiore attenzione e rispetto prima di lanciare questo tipo di accuse - ha quindi concluso Massara - Si tratta di insinuazioni certamente ascrivibili all'amarezza del momento, ma non per questo giustificabili. Sono cose tristi perche' si fanno questi discorsi in un torneo giovanile e si mette in discussione anche la professionalita' di Graziani. Non bisogna alimentare la cultura del sospetto, non si fa il bene dello sport''.

(ANSA)