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Roma primavera, Guidi: “C’è dispiacere, ma il bilancio della stagione è positivo”

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Il tecnico giallorosso dopo la cocente eliminazione con la Fiorentina: "Sono estremamente soddisfatto di questa annata, il bicchiere è quasi del tutto pieno"
Redazione

La Roma primavera esce al primo turno dei playoff scudetto, ma lo fa nella maniera più beffarda possibile. Ovvero dopo aver trovato il gol del vantaggio e subito nel recupero quello del pareggio che qualifica la Fiorentina. Nel postpartita le parole del tecnico giallorosso Federico Guidi ai canali ufficiali del club:

Sapevamo che la partita sarebbe stata molto complicata, arrivare fino al 92’ in vantaggio è un motivo di orgoglio, poi ovviamente subentra il dispiacere per come è finita.

“La squadra sul campo meritava il passaggio del turno, peccato per il 3-3 della Fiorentina ben oltre il novantesimo. La squadra nostra aveva fatto veramente un’impresa, al di là del dispiacere. Se andiamo ad analizzare tutti i calciatori che, tra quelli che sono in prima squadra e tra quelli in nazionale under 20, poi Oliveras infortunato, al gruppo mancavano tante potenzialità e la soddisfazione nasce dal fatto che tanti di quelli che hanno giocato oggi nelle fasi finali del campionato, hanno avuto opportunità vere, gare dall’alto coefficiente di difficoltà. Gente che non aveva avuto minutaggio nella prima parte di stagione. Questo è motivo di soddisfazione per lo staff, per noi tutti. Significa che nella quotidianità degli allenamenti si è mantenuto un livello alto di mentalità, ci hanno creduto sempre, non hanno mai abbassato la testa e sono andati oltre le difficoltà. Oggi in tanti si sono messi in mostra contro una squadra al limite di età, con 5 2003, noi l’avevamo ribaltata con Mannini che ha avuto un percorso di crescita esponenziale negli ultimi mesi. È un 2006, aveva ribaltato la partita. Insomma, da un lato c’è il rimpianto per il gol preso al minuto 93, dall’altra grande soddisfazione perché sul campo, nonostante le tante assenze, la nostra squadra meritava di vincere”.

Nell’analisi dei novanta minuti, avrebbe potuto fare di più la squadra, soprattutto dopo il 2-0?

“Sì, quella è stata l’analisi che abbiamo fatto alla fine del primo tempo. Sul 2-0 inconsciamente abbiamo pensato più a difendere invece che continuare a fare gioco. Ed era quello che avevamo preparato durante la settimana. Il tempo, oggi, era tiranno per la Fiorentina. Ogni minuto che passava, con il risultato in bilico, il pallone gli pesava per paura di prendere il gol. Invece è successo a noi, dopo aver segnato il 2-0. Ma la squadra ha comunque ribaltato questa situazione, il secondo tempo l’abbiamo fatto soprattutto noi. Abbiamo sfiorato gol con D’Alessio e Pagano. Abbiamo fatto tanto sul campo e questo è motivo di grande orgoglio”.

A livello suo personale, un bilancio di questo primo anno nella Roma? Un titolo vinto, ma anche la soddisfazione di questa partita, aver fatto gol con un 2006 e averlo preso da un 2003: insomma, portare avanti questa filosofia del settore giovanile della Roma.

“Con grande serenità, penso che il bilancio sia estremamente positivo. Lo dico con grande orgoglio. È tornata la Coppa Italia, un trofeo dopo tanti anni a Trigoria. Questo è un risultato che si tocca con mano. Ma, soprattutto, mi voglio tenere i tanti esordi che ci sono stati grazie a mister Mourinho e a tutta la società. Mi riferisco a Faticanti, a Missori che ha giocato due gare da titolare in Serie A. Poi Majchrzak, Pisilli, tanti si sono affacciati in prima squadra. Tahirovic, anche, che aveva iniziato il percorso con noi. E oggi, rispetto a tante altre società, non abbiamo speculato sul campionato Primavera, ma abbiamo continuato a fare ciò in cui credevamo. Cito anche Satriano, che era il capocannoniere del campionato, abbiamo ritenuto che fosse finito il suo percorso tra le giovanili. Ha vinto il campionato in serie B olandese, l’anno prossimo sarà in Eredivisie. C’è tantissima soddisfazione. Così come quella di avere due convocati in under 20 in nazionale italiana, sotto età, come Faticanti e Pisilli ad un Mondiale, significa che il lavoro sia stato buono e che il bicchiere sia quasi totalmente pieno. E dico quasi per questo gol subito oltre il novantesimo di oggi. Penso che fare un ulteriore step, un’altra partita, avrebbe aumentato l’esperienza e accorciato il loro percorso come Mannini o Ivkovic, 2006, che a inizio anno era impensabile potessero giocare in Primavera. Per questo sono estremamente contento”.