Il responsabile della segreteria del settore giovanile della Roma, Aldo Bartolomei, è intervenuto ai microfoni di Roma Radio in merito alle Final Four della UEFA Youth League di oggi tra la Primavera giallorossa e i pari età del Chelsea:
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Roma Primavera, Bartolomei: “Contro il Chelsea partita difficile, dovremo fare una grande gra”
“È una partita dall’alto tasso di difficoltà. Il Chelsea è veramente forte. I nostri però tengono tantissimo a oggi. Credo faranno una grande partita. Inizialmente saremo un po’ guardinghi e poi faremo il nostro gioco come da anni...
Roma-Chelsea:
“È una partita dall’alto tasso di difficoltà. Il Chelsea è veramente forte. I nostri però tengono tantissimo a oggi. Credo faranno una grande partita. Inizialmente saremo un po’ guardinghi e poi faremo il nostro gioco come da anni facciamo. Non vedo perché dovremmo snaturarci”.
Qual è il significato della partecipazione alla Youth League?
“Aldilà della soddisfazione dei essere arrivati tra le prime quattro che è stato utile per una crescita dei calciatori, una crescita costante sul piano della personalità. Siamo partiti dietro le altre compagini”.
Compito di un settore giovanile è quello di creare calciatori per la prima squadra e creare risorse tecniche per la società. Però quando ti trovi in ballo vuoi vincere i trofei:
“Compito primario è di creare uomini, non solo giocatori, che nella loro vita magari non faranno i giocatori ma si porteranno dietro la cultura sportiva. Ci auguriamo che possano diventare i nuovi Aquilani, De Rossi. Non tutti potranno essere all’altezza della Roma, magari avranno bisogno di un paio d’anni d’esperienza per poi tornare a Roma come a esempio potrebbe fare Viviani”
La formazione dei giocatori lanciati dal vivaio della Roma?
"Amelia/Zotti; Bovo, Ferronetti, Lanzaro; Aquilani, De Rossi, Bertolacci, Pepe; Florenzi, Tulli, Cerci, Okaka"
Dei ragazzi che scenderanno oggi chi ha fatto l’intera trafila con la Roma?
“Pellegrini. Ha fatto con la Roma dai pulcini alla Serie A”.
Come si scelgono i ragazzi?
“Bruno Conti quando sceglie un giocatore, lui riesce a vedere le potenzialità che potrebbe avere 3 anni dopo. Tanti anni fa facemmo un provino al Campo Testaccio e c’era Cerci. Lui prendeva palla a centrocampo saltava tutti e faceva gol…alla seconda volta, si girò e mi disse, ho già visto tutto possiamo andare”.
Cosa ti piacerebbe restasse ai ragazzi di questa competizione?
“Per loro rimarrà una grande esperienza qui alla sede dell’UEFA qui a Nyon. Un’esperienza unica, speriamo non irripetibile, con la speranza di ritornare qui il prossimo anno. Poi certo tornare a Roma con una bella coppa che io metterei nell’ufficio di Bruno Conti, sarebbe il massimo”.
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