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Roma-Parma 1-0, le PAGELLE dei quotidiani: Borini cuore e grinta, De Rossi re del centrocampo

(Redazione ForzaRoma.info) Ecco i voti dei principali quotidiani italiani su Roma-Parma 1-0. Grande prestazione di Borini, ancora migliore in campo dei giallorossi; De Rossi è sempre più indispensabile, con lui in campo la Roma è un’altra cosa.

Redazione

(Redazione ForzaRoma.info) Ecco i voti dei principali quotidiani italiani su Roma-Parma 1-0. Grande prestazione di Borini, ancora migliore in campo dei giallorossi; De Rossi è sempre più indispensabile, con lui in campo la Roma è un’altra cosa.

 

IL MESSAGGERO a cura di M.FERRETTI

STEKELENBURG 7

Un paio di paratelle su Giovinco nella prima frazione e una più impegnativa (e decisiva), nella ripresa, su Okaka. Quello che doveva fare, lo fa in maniera impeccabile. Anche con la palla tra i piedi.

ROSI 5,5

Imperdonabili gli errori in fase di conclusione, a due passi da Mirante. Conta poco farsi trovare al posto giusto se poi non si finalizza a dovere.

JUAN 6

Una sola (ma grave) sbavatura quando, nella ripresa, sbaglia il tempo di uscita e consente a Okaka di volare, e e poi tirare, verso Steke.

HEINZE 7

Con le buone o con le cattive, di tecnica o di forza, non fa strusciare un solo pallone decente a Giovinco o a Okaka.

TADDEI 6

Compitino in fase tattica, stavolta. Azzarda poco e, quindi, poco sbaglia. Tenta di far gol, ma non vede che c’erano un paio di compagni con la porta spalancata davanti.

GAGO 7

Canta e porta la croce, assiste Borini-gol, mette Totti in condizione di far gol, offre palloni d’oro a ripetizione. In più, perde pochissimi contrasti. E rimedia un rigore (non dato)-

DE ROSSI 7

Il signore del centrocampo. I giocatori di Donadoni cercano in tutte le maniera di non farlo giocare, di togliergli lo spazio ma lui, a testa alta, non si fa (quasi) mai beccare in difficoltà. Un difetto? Protesta un po’ troppo, sia con l’arbitro che con il quarto uomo.

PJANIC 7

I numeri della partita dicono che il bosniaco ha il 75% di passaggi riusciti (49), percentuale inferiore solo a quelle di Gago (77 pr) e De Rossi (60 pr). La semplicità con la quale dà il via all’azione del gol di Borini merita una nota di merito a parte. Come si dice? Dai la palla a lui e la metti in banca.

BORINI 8

Sesto gol in campionato, quinto nelle ultime sei gare, più una rete in Coppa Italia: sette centri complessivi, come Osvaldo. Contro il suo ex Parma oltre al gol una prestazione quasi commovente al servizio della squadra: chiude con una ferita sul volto e stremato per la fatica. La gente lo adora, ma resta da chiedersi come mai dopo un gol spesso si trova ad esultare da solo, con i compagni lontanissimi e (apparentemente) molto distaccati.

TOTTI 6,5

Gioca più del solito da centravanti, fa la boa per i compagni, ingaggia un rude duello con Ferrario ma le cose più belle, vedi le palle-gol a Lamela e a Marquinho, le fa quando si muove da regista offensivo. Ammonito, salterà la partita di Bergamo contro l’Atalanta. Quella prima del derby, insomma.

OSVALDO 5,5

Solo un tiro ben parato da Mirante e poco più. L’impressione è che l’italo-argentino, tornato in squadra a Siena dopo un lunghissimo infortunio, non sia ancora in condizioni atletiche tali da far valere la sua tecnica. Un po’ troppo legnoso, macchinoso. E anche un po’ troppo nervoso, visto quante volte ha urlato ad un compagno e come è uscito dal campo al momento della sostituzione con Lamela. Rabbia per non esser riuscito a segnare, però. Un centravanti, del resto, se non fa gol non sta bene.

LAMELA 6

Entra per Osvaldo e conferma che non ha paura di nessuno sul piano fisico. Confeziona un paio di numeri dei suoi, con il 100% di passaggi riusciti, e va vicino al gol.

MARQUINHO NG

Esordio con la maglia della Roma con brivido: imbeccato da Totti, solo soletto davanti a Mirante non sa far di meglio che tirargli addosso. Colpa dell’emozione, sperano i tifosi della Sud. Entra al posto di Pjanic, e questo è un segnale.

BOJAN NG

Spiccioli di gara al posto di Borini.

 

IL TEMPO a cura di M.DE SANTIS

Stekelenburg 6 Lavora poco e bene. Usa con disinvoltura piedi e testa, neutralizza senza problemi i tentativi di Giovinco e Okaka e non deve fare altro.

Juan 6.5 Parte così così, finisce in crescendo. Partecipa attivamente a una sbavatura iniziale, ma si riscatta nella ripresa addomesticando Okaka e non sbagliando un intervento. Heinze 6.5 Palladino gli va via due volte nei primi minuti, poi chiude la saracinesca e non la alza più. Parla spessissimo con Luis Enrique e ringhia gli ordini ai compagni di reparto. Taddei 6 Sale e scende in continuazione, facendo più che discretamente la fase difensiva e quella offensiva. Mirante gli nega il 2-0. Gago 6.5 Un mattone importante della muraglia giallorossa di centrocampo. Utile nel fare densità sulla linea mediana, ma anche ficcante e sempre nel vivo da metà campo in su. Fa partire il tiro che Ferrario prende con il braccio, serve l'assist che Borini trasforma in gol e ne smazza almeno un altro paio che avrebbero meritato un finale migliore. De Rossi 6.5 Un ritorno con i fiocchi. Sembra una calamita: si piazza davanti (a volte anche al fianco) della difesa, disinnesca le (poche) scorribande offensive di Giovinco e soci e rende la vita decisamente più agevole a Juan e Heinze. Pjanic 6.5 Il traffico in mezzo al campo dovrebbe creargli qualche problema, ma lui non fa una grinza e riesce comunque ad essere utilissimo. Dà il via all'azione del gol di Borini, fa quasi sempre la cosa giusta, non si fa problemi a usare sia la sciabola che il fioretto, prova spesso a verticalizzare e raramente getta alle ortiche un appoggio o un passaggio. Totti 6 701 presenze con una premiazione e un'ammonizione che gli farà saltare l'Atalanta e lo rimetterà in pista per il derby. Ottimo come sempre nel prendersi la squadra sulle spalle e nel farla salire, ma sorprendentemente poco preciso davanti alla porta. Quel 2-0 fallito, infatti, grida ancora vendetta. Osvaldo 6 Il ritorno da titolare toglie qualche altro strato di ruggine e aggiunge un altro po' di benzina nel serbatoio. 73' senza fare faville, ma non proprio trascorsi a fare flanella: tanta corsa, tanto movimento ma anche qualche pallone in meno del solito. Lamela 6 Un guizzo e un pallone d'oro spedito in bocca a Mirante. Luis Enrique 6.5 I numeri gli danno ragione: 3 punti, 62% di possesso palla, 16 tiri in porta e 63,2% di pericolosità. Se poi la Roma segna solo un gol, non è mica colpa sua.

 

GAZZETTA DELLO SPORT a cura di M.CECCHINI

STEKELENBURG 6,5 Avere davanti una sola volta l'avversario lanciato a rete significa giornata tranquilla. E lui risponde presente. ROSI 6 Se il guizzo di maturità non lo aiuta, la corsa lo tiene a galla. HEINZE 6,5 Ancora una volta il migliore del reparto: vecchio lui? JUAN 6 Sbaglia un fuorigioco, ma per il resto pomeriggio sereno. TADDEI 6 Il duello brasiliano con Jonathan lo vince senza acuti. GAGO 7 Grinta e geometrie: solo nel Real uno così è superfluo. DE ROSSI 6,5 Niente magie, ma si vede che con lui è tutta un'altra Roma. Infinitamente migliore. PJANIC 6 La versione light basta a far meglio delle ruvidezze di Morrone Marquinho s.v. Esordio con gol sfiorato: promette bene BORINI IL MIGLIORE Il suo «coltello tra i denti» rispecchia il modo in cui interpreta l'attacco. Scala gerarchie e stavolta mette a sedere anche Lamela Bojan s.v. TOTTI 6,5 Presa l'ammonizione con vista derby, consegna alla gara un ottimo finale. OSVALDO 5,5 Al rientro da titolare dopo l'infortunio, mostra ruggine soprattutto nei fuorigioco. LAMELA 6 Un gol lo sciupa, ma entra e accende l'attacco. All. LUIS ENRIQUE 6,5 Dopo gli strilli di sabato, la squadra mostra l'attenzione che chiede.

IL ROMANISTA a cura di D.GIANNINI

STEKELENBURG 7 Si può fare niente per un tempo? Con quel clima poi... Con quella umidità. Roba da prendersi un raffreddore. No, non si può. E allora ecco che arriva Okaka, il tiro parte ma non va da nessuna parte perché c’è lui. Sempre. Anche se ieri è bastata una volta sola.

ROSI 6+ Gli errori sotto porta? Non sono un problema quelli. Succede se non sei proprio abituato a trovarti là davanti. Succede se fare gol non è proprio il tuo mestiere. Semmai quegli errori sono il segno positivo che hai attaccato lo spazio. Il problema è piuttosto quando per un tempo resta troppo sulle sue pur avendo visto che, volendo (come quel tiro cross dopo 28 minuti), può affondare come un coltello nel burro.Ma allora perchè non usarlo più spesso quel coltello?

JUAN 6,5 Ormai lo abbiamo capito tutti che lui e Heinze non sono solo due ottimi difensori. Sono di più, sono una grande coppia. Anticipo e recupero, grinta e classe. Quella che non concede nulla al Parma. Niente. O quasi. Fa eccezione quel contropiede di Okaka tenuto in gioco proprio da Juan. Una piccola sbavatura in una partita per il resto impeccabile

HEINZE 7 Per uno che si era salvato anche nel disastro di Siena, poteva rappresentare un problema questo Parma? Neanche a parlarne. Donadoni gli cambia l’avversario. Prima la tecnica di Palladino e poi la forza fisica di Okaka. Gabriel non fa una grinza e surclassa entrambi sul loro terreno. Tanto qualsiasi terreno è anche il suo terreno.

TADDEi 6+ Torna a prendersi la fascia sinistra e se la Roma non soffre mai né Giovinco né Palladino (oppure Okaka), e tantomeno i presunti centrocampisti offensivi di Donadoni, un motivo ci sarà.

GAGO 7,5 Pensate a tutte le azioni chiaeve della partita: il tiro sul rigore non visto, l’assist per il gol di Borini o quello per Totti che manda alto di poco. Il comune denominatore di tutto questo si chiama Fernando Gago. Che è come il miglior Perrotta,ma con dei piedi da Real Madrid. Più delle parole fanno gli applausi dell’Olimpico che si spella le mani quando perde una palla e la va a recuperare come un indemoniato. Moltiplicate questo per cento, aggiungete 90 minuti di pressing e avrete la ricetta della sua partita.

DE ROSSI 7 Mezzo punto in più per la rabbia con cui si avventa a fine partita sull’arbitro che ci aveva provato in tutti i modi a rovinare la sua prima giornata da romanista a vita. Se Peruzzo non ci riesce è anche perché c’è lui e non altri. Che fa una bella differenza. Perché quando il Parma solo prova a pensare a mettere paura, arriva lui, chiude tutto, blinda la difesa. E il suo "per sempre" comincia come era scritto che fosse.

PJANIC 7,5 Se avete visto qualche muso lungo all’Olimpico, di certo era quello di chi si ostina a pensare che il bello non si sposi con l’indispensabile. Che l’estetica cozzi contro la praticità.Miralem con i suoi piedi annienta millenni di riflessioni sulla questione. Con un’accelerazione decide la partita. Col suo genio e la sua voglia la infiocchetta. Sbaglia un controllo facile e il suo senso estetico si mortifica. Come riparare? Elementare, con un tunnel. E il mondo sorride con lui.

TOTTI 7 Ci è mancato poco che regalasse a Marquinho l’esordio dei sogni, come da sogno era il suo passaggio. Per poco non si è preso il rigore (se l’era preso ma Peruzzo chissà dove stava ieri). Per poco non ha messo dentro un gol capolavoro: stop, tocco pallonetto. Tutto per poco. Sarà per la prossima.Anzi no, non ci sarà.A quella dopo allora, che è pure meglio. Molto meglio.

BORINI 7 La prima vera palla che tocca la butta dentro. E per la settima volta sfoggia il coltello tra i denti. Quello che in realtà non toglie mai. Il gol invece di appagarlo lo carica, magari sbaglia pure ma usa qualsiasi mezzo per arrivare prima degli altri: lo scatto, la grinta, i piedi, persino il naso. Quello ce lo rimette ed esce, ma solo perchè il suo lo aveva già fatto e pure di più. :

OSVALDO 6+ Esce e prende a calci una borsa a bordo panchina (ma solo dopo aver abbracciato Lamela che entrava) per quanto era arrabbiato per la sua partita. Incontentabile e lodevole per questo. Anche se non era andato mica tanto male considerato che era al rientro dall’inizio. Spallate, sponde, corsa. Positivo insomma. Solo che senza gol non sa stare. E vagli a dare torto.

LUIS ENRIQUE 6,5 Aspettava conferme e in buona parte le ha avute da una squadra che non ha concesso praticamente nulla. Che pressava sulla trequarti avversaria con lui che insisteva a urlare "qua, qua" indicando di andare sempre più avanti. Pochissimo Parma e parecchia Roma. Che però tira poco (2 sole volte in tutto il primo tempo) e segna pochissimo rispetto al gioco che produce. P.S. Palladino gli urla "Mister era fallo". Lui gli risponde "Non arbitro io".Visto Peruzzo, forse era meglio di sì.

LAMELA 6- Ok, non aveva molto tempo per brillare, ma abbastanza per dimostrare che la sua "tigna" ieri l’aveva lasciata in panchina. La tigna per rinccorrere un avversario, per vincere un rimpallo. Per buttare dentro quella palla mica tanto difficile.

MARQUINHO 6 L’Olimpico gli dà il benvenuto, Totti pure con quella delizia. Non trova il gol e si arrabbia. Ma forse sarebbe stato chiedere troppo.

BOJAN Spiccioli di partita. Poco per giudicare la prestazione. Abbastanza per giudicare quel suo stop al limite. Molle, come non dovrebbe mai essere.

 

CORRIERE DELLO SPORT  a cura di L.FERRAJOLO

7 Borini

Nè Bojan e nè Lamela, solo Fabio Borini. Fa bene Luis Enrique a preferirlo perché il ragazzo firma una vittoria importantissima. Lo fa con un gol molto bello e decisivo, il sesto della stagione, ma mettendoci anche l’anima dall’inizio alla fine. Pressa, recupera palloni, prende tante botte, procura un paio di palle gol che i compagni sprecano, insomma è il protagonista della partita.

6,5 Juan

Questa volta Stekelenburg si trova solo una volta con l’acqua alla gola, grazie ad una fase difensiva più attenta di tutta la squadra, ma anche per merito del brasiliano che fa diga, anticipa gli avversari, resta concentrato e non sbaglia quasi niente.

6,5 Gago

Gran rientro, si batte con energia e grinta, dà a Borini la palla sul gol, un suo tiro viene murato da Ferrario col braccio e meriterebbe il rigore. Completa bene il centrocampo con Pjanic e De Rossi.

6,5 De Rossi

Torna lui e si respira in difesa. Prova più volte a sorpresa le percussioni centrali per abbattere il muro del Parma, tutta la squadra si giova del suo rientro. Garantisce equilibrio, dà personalità al gruppo, aiuta i due centrali, giocando quando serve da terzo difensore.

6,5 Pjanic

Organizza e dirige l’orchestra, cosa non facile perché il Parma si addensa tutto a centrocampo. Però è sempre lucido, vispo, subisce a volte l’irruenza degli avversari, che il mediocre Peruzzo favorisce lasciando impuniti diversi falli.

6,5 Luis Enrique (all.)

Vittoria preziosa, Roma più equilibrata e attenta del solito. Sbaglia solo e molto sotto porta, ma piace il pressing alto con cui riconquista palla e inchioda li avversari. E lo spagnolo fa bene a scegliere Borini, perché il ragazzo lo ripaga ampiamente.

6 Stekelenburg

Rispetto ad altre partite, è una pacchia. Solo un pericolo, ma esce bene su Okaka e si salva.

6 Rosi

Pasticcia molto quando attacca, sbaglia un gol facilissimo calibrando male il diagonale, questa volta meglio in difesa che quando parte sull’out.

6 Heinze

Mestiere, grinta, esperienza: in una squadra in parte giovanissima uno come lui diventa prezioso.

6 Taddei

Tiene bene la fascia, ma senza affondare come dovrebbe. Nel finale si fa ribattere un comodo tap in da Mirante, dopo il tiro di Lamela.

6 Totti

Riceve una targa e la solita valanga di applausi per le sue 700 straordinarie partite con la Roma. Però questa non è delle migliori. Spreca una palla gol nella ripresa, in un paio di occasioni perde l’attimo buono e sbaglia persino qualche passaggio. C’è un rigore di Zaccardo ai suoi danni, ma Peruzzo non fischia quelli plateali, figuriamoci questo!

6 Osvaldo

Rientra dopo due mesi, salvo qualche minuto a Siena, e si vede che deve completare il rodaggio. Qualche spunto, arriva in ritardo su un paio di cross, non è ancora al massimo. Ma è comprensibile.