Dopo il brutto pareggio contro l'Austria Vienna, la Roma si ritrova in campionato per affrontare il Palermo di De Zerbi, con l'obiettivo dei 3 punti. Mister Spalletti, come di consueto, è intervenuto alle 14 per la conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni:
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Spalletti: “Giovedì ci siamo riposati, contro il Palermo vogliamo ripartire” – AUDIO – VIDEO
Il tecnico giallorosso è intervenuto alle 14 per parlare alla vigilia del match con i rosanero: "Blind? Non ho tempo per lui. In Europa vogliamo fare dei risultati all'altezza di Roma"
Nura da giovedì ha rincominciato ad allenarsi con la Primavera. Strootman è a disposizione, ieri si è allenato e ha fatto anche abbastanza bene. Ve però pensata in maniera corretta la sua convocazione. Ruediger ha giocato, ha fatto bene e gol, ma è chiaro che deve recuperare perchè qualcuno stamani travestito da studente mi ha chiesto se posso portarlo domani. Non posso portarlo perché anche se fosse stato meno il tempo impiegato oggi il problema è il recupero. Mentre domani può essere rischioso anche 5 minuti dopo aver fatto fatica per la prima volta, dopo aver recuperato può essere rischioso un tempo. Mercoledì viene con noi. Da ricordare la cerimonia Hall of Fame, ho già visto Cerezo e l'ho salutato.
Ritiene questo turno di campionato favorevole alla Roma?
E' favorevole se noi riusciamo a vincere la partita contro un Palermo che in casa ha sofferto un po' ma che in trasferta ha fatto la classifica che ha fatto attualmente. Diventa un avversario insidioso e bisognerà vedere quello che ogni tanto noi riusciamo a produrre e non produrre dentro le nostre prestazioni perché ci succede di abbassare quello che il livello, non spessissimo ma che ogni tanto ci succede. Peres e Perotti proseguono la riabilitazione. Seck non sappiamo quando lo riavremo a disposizione. Quello che magari dà piccoli segnali positivi è Vermaelen, per quello che sta facendo le risposte sono positive. Mario Rui prosegue la riabilitazione, il decorso è ancora lungo.
De Zerbi dicono essere un allenatore molto bravo, è una partita più insidiosa di quanto si pensi?
Si. De Zerbi è forte e promettente e il tanto nominato Zamparini in funzione degli esoneri e degli allenatori ha una grandissima qualità nel saperli scegliere perché lui ne ha lanciati moltissimi di allenatori e li ha fortificati caratterialmente. Poi quando li manda via e li riprende li fa diventare più forti caratterialmente. Se si va a vedere su quanti giovani abbia puntato e da lì siano partiti e nel confronto abbiano anche maturato una personalità sono diversi. Lui è presente, ti sta addosso e De Zerbi avrà un futuro importante perchè Zamparini la sa lunga sul futuro degli allenatori.
Ogni volta che c'è una rimonta per la Roma c'è un discorso sui cali di tensione e si arriva al concetto di mentalità e si rischia di essere un concetto un po' astratto. Se arrivasse un presidente con tanti soldi che le chiederebbe di aiutarlo a creare una mentalità vincente, quali sono i passi concreti che lei consiglierebbe?
Un presidente può far poco se non andare a comprare dei giocatori che abbiano delle qualità spiccate in questa voce, perché è importante la velocità, la forza, la qualità tecnica ma anche il carattere della persona. Ci sono questi calciatori che si vede che non mollano mai e altri che abbassano il livello e si compiacciono di quanto fatto precedentemente senza essere pignoli della loro ricerca del risultato e della singola situazione. Deve essere la qualità del singolo professionista in generale quella di saper scegliere il momento che bisogna essere veramente bravi ad essere professionisti. Questo è il momento di difficoltà che mi fa portare il risultato a casa, questo è il momento che mi può dare il vantaggio, c'è anche questo nella caratteristica del calciatore. Ho avuto attaccanti in vita mia che nella gestione che "questa te la faccio prendere" perché la palla andava nella bandierina e il difensore pensava di aver vita facile nello scontro diretto, poi arriva quella che decide "no, questa la prendo io" che è quella decisiva. Anche in questa scelta si può essere un po' più bravi. E a noi ogni tanto succede che quando si deve fare un tragitto qualsiasi situazione senti la fatica e il momento del "che faccio, mi fermo e torno indietro", oppure "mi risposo un po' e riparto". Noi ci siamo riposati un po', siamo di quelli che si riposano un po' e poi ripartono quando si sente la fatica e quando siamo nel confronto nella fatica e nella situazione un po' particolare e ci fermiamo e ripartiamo.
Sulla difesa abbiamo visto contro il Napoli fare le scelte giuste, le letture giuste. Con l'Austria Vienna abbiamo visto cosa è successo. Al San Paolo è stato un fatto episodico e non il completamento di un percorso di crescita?
No, secondo me lì abbiamo fatto bene e il livello che è possibile per noi è quello lì. Quello che è successo giovedì è una cosa anomala, e non è dipeso solamente dalla difesa. Non è che un reparto è il gestore della situazione che accade da solo, è sempre una conseguenza di quelli che sono davanti e che atteggiamento hanno. Se quella punizione non gliela facevamo battere e andavamo sulla palla e ci rimettevamo in linea difensiva, quella doveva scappare in tempo e prendere la palla scoperta e prendere i tempi corretti della scappata. Però è successo, è doloroso, però gli episodi dolorosi non ci toglieranno la voglia di creare presupposti importanti e sono convinto che domani lo faremo vedere.
Blind ha detto che è indignato dalle sue parole, e che Strootman non si è mai lamentato in Nazionale.
Ha ragione lui. Voglio pensare alla partita di domani e non ho tempo per soffermarmi a queste cose.
Blind ha detto che lei è frustrato...
Addirittura? Siamo già alle offese un'altra volta. Non avevo prima tempo, figurati ora.
Garcia parlando da Marsiglia ha detto che è stato un errore portare i preparatori americani. Lei come ci si trova?
Io quando vado a lavorare in un posto porto il mio metodo di lavoro ma ascolto anche quello degli altri. Poi è chiaro che in questo caso qui siano loro che si debbono adeguare al mio modo di lavorare. Loro sono due persone estremamente sensibili ed intelligenti e l'hanno fatto subito, anzi, mi danno un contributo importante perché se pesano il lavoro si rischia, lavorando senza il pesare le esercitazioni che si sviluppano, di andare a sconfinare e di usare un'altra qualità: se si allena la potenza aerobica anziché l'attacco e via dicendo. Il 90% delle esercitazioni lo facciamo con la palla e si deve sapere dove si va a cadere. Loro sono perfetti nel documentarmi sempre su quello che è il lavoro che stiamo facendo e per me questa è una conferma, un valore aggiunto che mi dà la possibilità di allenare bene. Per quanto mi riguarda sono due persone buone, due ragazzi con i quali si può parlare di qualsiasi cosa. E' chiaro che poi devono accettare di allinearsi al mio metodo di lavoro e purtroppo ho il mio.
Per caratteristiche Ruediger gioca meglio da terzino destro o da difensore centrale?
Secondo me può farli tutti e due perchè ha questa facilità dei 50 metri, ha una progressione facile e qualità dei piattoni puliti giocati davanti. E' un giocatore che magari quando gli chiedi di fare il terzino destro, fluidifica ma non con la qualità di Peres, però poi quando difendo lo fa con la qualità di Rudiger e non probabilmente con qualche difetto come può avere Peres o Florenzi. Si possono chiedere di fare tutti e due e li ha già fatti. Quando è venuto Loew ci siamo confrontati e lui mi ha fatto la stessa domanda. Io gli ho risposto che dipende da quello che è l'avversario, da quello che vuoi dalla partita, dall'equilibrio della squadra dentro la partita.
La Roma negli ultimi cinque anni ha vinto solo quattro partite in 25 gare, questa squadra è pronta per i grandi palcoscenici?
Però ci è stata spesso perchè l'altro giorno Totti ha fatto la centesima partita in Europa. Qualche fine settimana ce l'ha passato in Europa. E' stata brava a crearsi lo spazio dentro questa competizione, non è facile. Se i dati sono questi dobbiamo migliorarlo e noi in Europa ci siamo, ci vogliamo restare, e facendo bene. La visibilità in Europa è un'altra necessità che abbiamo, perché come ho già detto ci portiamo sulle spalle il nome della Capitale e dell'Italia, per cui dobbiamo abituare tutti in giro per il mondo portando questo nome qui a godere della bellezza della nostra città, dei nostri monumenti e di conseguenza fare anche buoni risultati per essere all'altezza della nostra bellezza.
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