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Roma, ottimo inizio d’anno. Campionato, Coppa e mercato: il miglior gennaio a stelle e strisce

(di Guendalina Galdi) Si chiude oggi il mese di gennaio. Il primo dell’anno, quello da cui si ricomincia dopo la pausa natalizia, quello che vede traghettare le squadre dal girone d’andata al girone di ritorno e quello in cui si apre...

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(di Guendalina Galdi) Si chiude oggi il mese di gennaio. Il primo dell'anno, quello da cui si ricomincia dopo la pausa natalizia, quello che vede traghettare le squadre dal girone d'andata al girone di ritorno e quello in cui si apre una fulminea finestra di calciomercato. Sono evidenti i successi del presente rispetto alle prestazioni altalenanti del biennio trascorso. Da quando la Roma è a stelle e strisce, questa, senza bisogno di statistiche e senza andare a cercare dati e risultati, è certamente la stagione migliore, e quello che si sta chiudendo è il miglior gennaio. In tre anni, a livello generale, da Luis Enrique si è passati a Zeman e poi a Garcia. In tre anni i pali della Roma sono stati difesi, quasi sempre, da Stekelenburg, Goicoechea e finalmente De Sanctis. Dalla coppia di centrali Kjaer-Heinze e sulla fascia Josè Angel, prima di arrivare a Castan-Benatia e Maicon e Torosidis, la Roma ha trascorso l'era di Marquinhos e Piris. Il centrocampo ha ospitato i vari Gago, Tachtsidis ed ora Kevin Strootman. Ogni nome evoca ricordi diversi, ma i vari passaggi da un giocatore ad un altro, nei vari ruoli, sintetizzano al meglio la trasformazione della Roma. Da bozzolo a farfalla.

Il primo mese dell'anno, oltre alle speranze ed ai buoni propositi, porta con sè molte risposte e si pone come spartiacque della stagione calcistica perchè esattamente a metà tra prima e seconda parte. Porta conferme, obiettivi e nuovi giocatori.

RUDI GARCIA E WALTER SABATINI - Rudi Garcia nei 31 giorni di gennaio ha collezionato: tre vittorie ed una sconfitta in campionato e due vittorie in Coppa Italia. Protagonista nella massima serie, ha collezionato 9 punti ed i gol realizzati dalla Roma sono stati 10, contro i 4 subiti. In Coppa le reti sono state 2, in due partite, e la porta di Skorupski prima e De Sanctis poi è rimasta inviolata per 180'. Gennaio ha lasciato ai giallorossi una ricca qualificazione alla semifinale di Tim Cup ai danni della Juventus. Sempre riferendosi ai bianconeri, nell'ultimo fine settimana del mese, la Roma ha recuperato sulla non più imbattibile prima della classe due punti in classifica che la proiettano a -6 dalla vetta.

Successi sul campo, come negli uffici. Mai come in questa sessione di mercato di gennaio, da quando la società è di proprietà americana, la Roma si è dimostrata regina dei trasferimenti. Una prolifica finestra di riparazione che ha portato nella Capitale quei rinforzi di primo livello di cui la rosa aveva bisogno per fronteggiare l'ultima parte di questa stagione ma anche, e soprattutto, la prossima che sarà arricchita dalla partecipazione alla competizione europea. Walter Sabatini ha proseguito sulla linea che aveva adottato, in solitaria, la scorsa estate: prediligere l'esperienza e la sicurezza di un professionista già formato piuttosto che optare per talenti in erba su cui fare affidamento solo più in là nel tempo. Ma quando? Per cui: in maglia giallorossa i vari Nainggolan, Bastos, Toloi, ed invece destinati ad altri club di A, tanto per ambientarsi al campionato italiano ma per eventualmente tornare a Roma, oppure aspettando di esorcizzare il problema 'extracomunitari', i giovani Sanabria, Paredes, Berisha, Golubovic, Obeng e Vestenicky.

LUIS ENRIQUE E ZEMAN - Non rimarranno certo negli annali giallorossi per i risultati ottenuti. O meglio, non certo per risultati positivi o record raggiunti che sia per l' 'hombre vertical' sia per il boemo sono pari a zero. Questo privilegio ad oggi è riservato al transalpino Rudi Garcia per quanto dimostrato. Luis Enrique nel solo gennaio 2012 ha conquistato 8 punti, grazie alle due vittorie ed agli altrettanti pareggi conseguiti, anche se sono state giocate tre partite e mezzo perchè il 14 gennaio Catania-Roma è stata interrotta, causa pioggia, al 70' sul risultato di 1-1 (con il quale comunque si è conclusa). I gol fatti 9, quelli subiti 3. Bilancio non totalmente negativo, ed un gennaio aperto dalla doppietta di Francesco Totti che all'Olimpico ha rivolto ai tifosi una maglia con su scritto "Scusate il ritardo". Ma se in campionato, dopo la sosta natalizia, la Roma aveva ripreso con un discreto ritmo, in Coppa Italia si è consumata la disfatta. Nella gara valida per gli ottavi di finale, i giallorossi hanno superato in casa la Fiorentina con un secco 3-0; ma la Roma è uscita dalla competizione al turno successivo. Juventus-Roma, quarto di finale, è terminata ancora con un 3-0 però in favore dei bianconeri, anche con l'ausilio dell'autorete di Kjaer. Un'uscita di scena sintomo di una squadra non del tutto all'altezza di fronteggiare due competizioni e proseguire proseguire a ritmi alti in entrambe.

L'anno successivo, l'anno scorso, la Roma di Zdenek Zeman fece tutto il contrario. Il disastro si consumò in campionato dove, sempre nel solo mese di gennaio, non riportò nemmeno una vittoria ma due pareggi e due sconfitte contro il Napoli (a difendere i pali azzurri c'era Morgan De Sanctis) al San Paolo, e contro il Catania in casa. Contro ogni aspettativa nel primo mese del 2013 la Roma realizzò solamente 5 reti e ne subì ben 9. Una differenza reti di -4, preludio dell'esonero del boemo che avvenne la prima domenica di febbraio, accompagnato dal poco celato dissenso di quest'ultimo verso la tournèe negli USA che avvenne durante la sosta a cavallo del capodanno accusata di aver debilitato i giocatori. Ai dolori della Serie A, però, si avvicendavano almeno i successi in Coppa Italia con un Mattia Destro protagonista assoluto. L'1-0 al Franchi contro la formazione viola ai quarti e poi il 2-1 ai danni dell'Inter (era l'andata della semifinale) hanno permesso alla Roma di proseguire il cammino in Tim Cup che presto diventò l'unica potenziale fonte di gioia, un trofeo in una stagione anonima e la Stella D'Argento sulla maglia del campionato successivo, nonchè l'unica via d'accesso all'Europa. Ma poi l'epilogo si è rivelato diverso dalle aspettative.

Anche se non è sbagliato pensare che i fiori più belli nascono dalle macerie.