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Roma, nove gol per sette giocatori: l’attacco di Mou è da zona retrocessione

Roma, nove gol per sette giocatori: l’attacco di Mou è da zona retrocessione - immagine 1

Dei 285 totali messi a referto, soltanto 83 sono verso lo specchio. Una media di 3,4 a partita. E Zaniolo è ancora a secco

Redazione

Diciassette giornate di campionato (e sei di Coppa) sono ben più di una prova: la Roma in attacco non è nemmeno da Conference League. In serie A, la squadra di Mourinho è addirittura seconda in classifica per quanto riguarda i tiri effettuati verso la porta avversaria. Il problema è che dei 285 totali messi a referto, soltanto 83 sono verso lo specchio. Una media di 3,4 a partita. Le cause? Sfortuna sicuramente ma anche tanta, troppa imprecisione. Che porta la Roma ad essere fuori dalla top 10 in termini di rapporto gol-attaccanti. Fuori dalle big ma anche dietro a squadre che lottano per la salvezza come Cagliari e Udinese. Un dato che preoccupa Mourinho. Sono soltanto nove le reti portate dal pacchetto offensivo composto da giocatori come Abraham, Zaniolo o Mkhitaryan che erano considerati a inizio stagione i migliori della rosa. Quattro sono stati messi a segno dall'inglese. Il resto del magro bottino è da dividere per cinque giocatori con il giovane Afena-Gyan al 2° posto del triste podio grazie alla doppietta di Genova. Per fortuna c’è il centrocampo (soprattutto grazie a Lorenzo Pellegrini) che ne ha realizzate tre in più e occupa il terzo gradino del podio in campionato. A questo si aggiunge però anche tanta sfortuna. La Roma è seconda nella classifica dei legni presi, con Abraham che detiene il primato europeo (otto) appena strappato dai piedi di Messi. Anche Zaniolo, ancora a secco di gol, ha colpito due pali e, complice qualche infortunio, non sta riuscendo ad incidere. Il numero 22 ha tentato il tiro ben 32 volte senza però mai riuscire a trovare la via del gol e nessuno in campionato ha fatto peggio di lui.Shomurodov sta deludendo le aspettative, un solo gol a Venezia e molti errori nelle partite in cui è stato schierato. Contro lo Spezia gli è stato preferito nuovamente Felix, il secondo attaccante più prolifico in rosa insieme ad El Shaarawy, entrambi fermati ai box nel loro miglior momento di forma. Il Faraone rientrerà nel 2022, mentre il ghanese, dopo aver sconfitto il covid, dovrà scontare l'espulsione rimediata nell'ultimo turno di campionato.

 

 

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Pochi gol, una anomalia per Mourinho

Negli ultimi anni Mourinho non ha avuto problemi con il reparto offensivo. Prendendo in considerazione l’ultima stagione al Tottenham, Son e Kane nelle prima diciassette giornate avevano già siglato 19 gol. A Manchester, Lukaku era già da solo a 9 gol. Gli stessi numeri di tutto il pacchetto offensivo della Roma. Giocatori completamente diversi e imparagonabili con quelli giallorossi, per questo lo Special One ha dichiarato recentemente di aver preferito una vittoria di misura rispetto ad una goleada. Che sembra impossibile realizzare con la rosa attuale della Roma. Il trio Abraham-Shomurodov-Mayoral, con l'ultimo rispolverato da Mou solo in queste due partite, ha delle lacune che non permettono alla Roma di volare in classifica. E neppure di concretizzare le occasioni (poche) che vengono create. “Mi piace tanto vincere così e ho detto ai giocatori negli spogliatoi che mi piace vincere di sett Torino. E da qui si è potuto intendere come la caratteristica principale di quest'anno sia  la sofferenza. Contro lo Spezia, in chiusura di match più volte i liguri hanno rischiato di segnare, scena già vista una settimana prima in Bulgaria contro il Cska Sofia. Eppure, nonostante tutto la difesa ha funzionato, e i sei punti auspicati sono stati conquistati. Ma vincere soffrendo non può diventare un'abitudine. Certo, non si chiede allo Special One di soffrire meno, come ha fatto in passato ai tempi al Real in cui non si preoccupava di andare sotto: "Se prendevamo il primo gol restavo tranquillo, sapevo che avremmo vinto 5-1". Anche perché in mano aveva giocatori come Benzema e Ronaldo, con tutto il rispetto per Abraham e Zaniolo decisamente un altro livello. Invece che un'iniezione d'ansia, alla Roma serve un bomber d'area, un concretizzatore. Ma serve anche il supporto delle seconde punte.  Ricordate Dzeko-Salah?