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Roma non fu costruita in un anno

Praticamente un anno fa, il 16 aprile, Thomas DiBenedetto diventava di fatto il nuovo patron della Roma, tramite un contratto con cui rilevava il 67% del capitale della società giallorossa.

Redazione

Praticamente un anno fa, il 16 aprile, Thomas DiBenedetto diventava di fatto il nuovo patron della Roma, tramite un contratto con cui rilevava il 67% del capitale della società giallorossa.

Si parlava di una pioggia di milioni di euro che avrebbe dovuto sommergere la capitale, per riportare il club di Trigoria ad altissimi livelli. "Farò della Roma quello che Berlusconi ha fatto del Milan", l'annuncio pomposo per spiegare la sua volontà di vittorie e trofei.

A trecentosessantotto giorni di distanza, la Roma ha sicuramente migliorato in qualcosa. Non tanto nella propria classifica, perché la differenza è davvero minima, bensì perché i giallorossi sono ancora in corsa per il terzo posto in classifica, l'ultimo utile per agguantare la zona Champions League. Un anno fa tutto questo non era possibile, sia perché il Napoli aveva decisamente un altro passo, sia perché Udinese e Lazio stavano viaggiando comunque a ritmi più elevati.

Questo è già un successo, sebbene costruito sulle sfortune altrui. E' innegabile anche aggiungere che il "progetto" Sabatini stia mirando un pochino al ribasso. Luis Enrique sta faticosamente tentando di dare una sua impronta all'idea di gioco romanista, qualche volta riuscendoci e qualche altra no. I colpi che dovevano essere fatti a gennaio (un centrale difensivo e almeno un terzino) sono stati rimandati in corso d'opera, ed è arrivato Marquinho - bell'acquisto il suo - a puntellare il centrocampo. Nel computo totale, però, viene ancora a mancare qualcosa e l'infortunio di Juan ha acuito il problema, lasciando Heinze e Kjaer da soli a lottare per i due posti in difesa, con De Rossi che ha scalato dietro per tappare i buchi.

In questo senso il mercato della Roma è stato lacunoso. Per il resto è stata costruita una squadra interessante anche grazie all'intuizione Borini (riscattato per metà a gennaio) e al rientro di Osvaldo. Lamela e Bojan si stanno adattanto a un calcio diverso e più fisico rispetto al loro, Pjanic invece è una bellissima scoperta. Gago altalenante, José Angel è forse un buco nell'acqua, Stekelenburg para ma più di quello non può fare. Gli acquisti sono stati fatti, ma l'impressione è che la Roma sia una splendida incompiuta, con un attacco straordinario e una difesa abbastanza sguarnita.

Sarà necessario operare dietro più di quel che è già stato fatto. Perché Kjaer non ha impressionato, Heinze ha un'età (così come Juan) e Rosi non dà troppe garanzie. Invece di pensare a un possibile sogno Suarez, servirebbe monitorare possibili innesti per il pacchetto arretrato. Solo così si può costruire Roma, su solide fondamenta, e non in un solo anno.

(Tuttomercatoweb.com)