Tra panchine traballanti ed enormi dubbi sul progetto Roma, almeno una cosa della partita di giovedì possiamo tenercela stretta: la squadra messa in campo da Juric aveva un'età media di 25,3 anni, la terza più bassa dello scorso turno di Serie A - a pari con il Verona e sopra a Empoli (24,8) e Parma (23,6). Gioventù che spesso significa anche inesperienza (un po' meno se lì davanti hai un campione come Paulo Dybala), ma che a molti ha, invece, convinto più del solito. Empoli e Parma non andrebbero nemmeno paragonate alla Roma - dato che sono in piena ricostruzione e a inizio anno non puntavano di certo alla Champions - ma dopo anni di acquisti usa e getta i giallorossi sembrano aver finalmente compreso che per far funzionare una squadra c'è bisogno di tempo e programmazione, ripartendo soprattutto dai giovani. Le mosse della dirigenza (fra tutte il prematuro esonero di Daniele De Rossi) non vanno nella stessa direzione di quelle attuate sul mercato da Ghisolfi, ma almeno sul campo la Roma sembra avere un futuro, che pian piano si sta distaccando da ingaggi faraonici per far spazio a ragazzi affamati e, magari, anche romanisti come Niccolò Pisilli.
Forzaroma.info
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Almeno sul campo i giallorossi sembrano avere un futuro dopo anni di acquisti usa e getta
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