Roma, Ndicka full-time: l’ivoriano è il giocatore con più minuti di tutta la Serie A

Tra gli alti e (i tanti) bassi che hanno caratterizzato l’inizio di stagione della Roma, c’è un nome che spicca per costanza e affidabilità: Evan Ndicka. Il difensore ivoriano, arrivato a parametro zero nel giugno 2023, è attualmente il giocatore di movimento in Serie A con il maggior numero di minuti giocati, 2150 considerando campionato, coppe e partite con la Nazionale. Un dato che parla chiaro: Evan sta diventando una sicurezza per chiunque sieda sulla panchina giallorossa. L’amore tra il numero 5 e i giallorossi non fu immediato. Quando José Mourinho, che aveva insistito per averlo in squadra, è stato soddisfatto con il suo acquisto, Ndicka dovette adattarsi a un campionato sicuramente diverso rispetto alla Bundesliga e, soprattutto, a un ambiente esigente.

Il suo percorso è stato a fuoco lento, ma oggi i frutti sono sotto gli occhi di tutti. È un difensore poliedrico, capace di esprimersi con qualità e quantità sia come centrale in una difesa a tre, sia come braccetto. Proprio grazie a queste caratteristiche, nel giro di un anno, l’ex giocatore dell’Eintracht Francoforte ha convinto ben quattro allenatori molto diversi fra loro - Mourinho, De Rossi, Juric e ora Ranieri - a puntare con continuità su di lui, dimostrando una versatilità e una solidità fuori dal comune. I numeri, del resto, confermano la crescita esponenziale dell’ivoriano. In questa stagione, ha quasi raddoppiato i duelli aerei vinti, passando dal 34,6% del 2023/24 al 53,8% attuale. Anche la sua precisione nei recuperi difensivi è notevolmente migliorata, con un incremento dal 14,3% al 36,9%. Questi dati sottolineano un giocatore molto più attento e dominante nelle situazioni chiave del gioco. Guardando al futuro, è difficile non essere ottimisti: Ndicka ha appena 25 anni e di certo non gli manca il potenziale per crescere ulteriormente. Con prestazioni così convincenti, la Roma potrebbe aver già trovato in casa il pilastro difensivo su cui costruire gli anni a venire.

Valentino Poggio