(ilcatenaccio.es)Due squadre pressoché uguali, con un medesimo approccio concettuale al campo di calcio, con impressionanti similitudini: così si presenta Roma-Napoli all’ottava giornata.
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Roma-Napoli, vince l’equilibrio
(ilcatenaccio.es) Due squadre pressoché uguali, con un medesimo approccio concettuale al campo di
Partita dalla curiosità mediatica di gran lunga superiore alla reale importanza: perché le due squadre si equivalgono in tutto, perché manca troppo troppo campionato ancora. Il risultato influirà solo sull’aspetto psicologico, e non delle squadre ma degli ambienti, da sempre particolarmente volubili, sensibili alle sollecitazioni esterne e mai equilibrati. Il risultato sarà uno straordinario megafono del marketing giornalistico applicato al calcio, ma non avrà conseguenze di sostanza per il prosieguo del campionato.
Roma e Napoli: le uniche due squadre che hanno ceduto pezzi pregiati in estate sapendo reinvestire. Reinvestire con oculatezza tecnico-tattica, non per interessi personali dei presidenti. Una per caso, la Roma, l’altra per progettualità, il Napoli, che lavorava sulla cessione di Cavani da ben due rinnovi. Due squadre con tecnici nuovi, entrambi stranieri, entrambi dalla vocazione europea, entrambi con grandi personalità. Arcinota quella di Rafa, piacevole sorpresa quella di Rudi. Due tecnici capaci di lavorare sotto braccio ai propri ds, che non delegano mercato e costruzione della squadra. Due tecnici che tendono a schierare squadre quadrate. Due ambienti affamati come pochi altri. Due società che come poche altre conoscono il valore dell’immagine sul campo.
E due squadre, dicevamo, molto simili. Un po’ più verticale la Roma, un po’ più orizzontale il Napoli, almeno questo dicono i numeri: un numero di passaggi complessivo pressoché uguale, la Roma la tocca più nella propria metà campo e nella trequarti avversaria, a dimostrare una maggior propensione alle ripartenze, il Napoli più nella prima metà campo avversaria, causa di una maggior tendenza a costruire. Aspetti confermati dal possesso palla, la media del 59%% per i partenopei e del 57% per i capitolini. Tecnicamente le squadre si equivalgono, come dimostra l’analogia nel numero di passaggi e tiri in porta.
Le differenze, a sentire i numeri, sono nella maggior percentuale di assist vincenti made in Trigoria, e questo si spiega con Totti, mentre dalle parti di Castelvolturno hanno maggior precisione sotto porta, è questo lo si deve a Higuain. Sono più le palle recuperate dai napoletani, e questo è un imprimatur diBenitez rispetto a Garcia, come confermano i confronti tra il Lille e il Liverpool degli anni passati. L’altra differenza sono i cross dal fondo: meno la Roma, salvo quando c’è Borriello in campo, più il Napoli che schiera un centravanti tradizionale.
Roma e Napoli, dunque, le squadre con i due giocatori più determinanti delle ultime due stagioni, Tottie Hamsik. Anche tra i pali c’è grande analogia: sorvolando su De Sanctis grande ex di turno, entrambi sono portieri normalissimi, né brocchi né campioni, entrambi parlano molto con la difesa, entrambi hanno esperienza da vendere. Roma e Napoli: al momento la differenza più tangibile sta nei due punti che le separano, la similitudine più evidente nella ferma volontà di strappare lo scudetto all’odiata Juventus.
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