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Roma-Napoli, Gautieri: “La Roma deve fare la corsa solo su se stessa”

"Roma-Napoli sarà una sfida molto interessante dal punto di vista tecnico e per il secondo posto. Non penso assolutamente ci siano colpe dei tifosi, perché l'ambiente di Roma è unico"

Redazione

L'ex attaccante di Roma e Napoli Carmine Gautieri, oggi allenatore, è intervenuto all'emittente radiofonica Tele Radio Stereo per parlare della sfida di domani. Queste le sue parole.

"Rispetto allo scorso anno è una Roma totalmente diversa. Sono mancati giocatori importanti sotto l'aspetto tecnico e qualitativo, come Gervinho che spesso creava la superiorità numerica. A livello di possesso palla la Roma era perfetta. A Cesena comunque ha vinto una partita difficile su un campo in cui pochi avevano fatto bene. Non dobbiamo mai dimenticare che la Roma in questi due anni è stata sempre seconda e se non ci fosse stata una super Juventus staremmo parlando di una squadra vincente. Il distacco accumulato dalla Juventus non nasce da problemi di personalità della squadra di Garcia, anzi. E' un gruppo con calciatori di grande personalità ed anche i giovani hanno grande talento. Peccato perché la Roma di dodici mesi fa avrebbe potuto battersi punto a punto con la Juventus di Allegri. L'ambiente? Non penso assolutamente ci siano colpe dei tifosi, perché l'ambiente di Roma è unico, nessuno in Italia riceve la passione come quella dei tifosi giallorossi. Roma-Napoli sarà una sfida molto interessante dal punto di vista tecnico e per il secondo posto la squadra di Garcia deve fare la corsa su sé stessa, deve vincere senza guardarsi indietro. Fa un errore gravissimo se si guarda indietro, deve pensare solo alle proprie partite e vincerle". 

L'ex calciatore gialloross si è poi soffermato sulla vicenda di Calciopoli."L'epoca Moggi? Durante le partite con la Juventus non avevamo la sensazione di partite falsate altrimenti sarebbe stato inutile scendere in campo. L'anno del famoso rigore con Deschamps avevamo fatto un grande campionato, purtroppo tanti episodi ci furono avversi. Anche questo processo di Calciopoli si è chiuso con decisioni meno pesanti e una "pulizia" minore di quanto si poteva e doveva fare. Penso che il calcio italiano abbia ulteriormente perso di credibilità e questo è un male soprattutto nei confronti dei tifosi. Bisogna essere credibili davanti a chi è il cuore del calcio, coloro che fanno tanti tanti sacrifici per seguire la propria squadra".