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Roma, mercato in saldo. Monchi si guarda indietro: quanti colpi low-cost al Siviglia

Poca disponibilità per gennaio nelle casse giallorosse, il ds deve ritrovare la vena che gli ha permesso di fare grande il suo vecchio club con giocatori come Alves, Sarabia, Fazio, Julio Baptista e Vidal

Valerio Salviani

Walter Sabatini parlò di “manovra a coda di gatto maculato” riferendosi alla possibilità di tenere Pjanic e Nainggolan. Una sorta di magia, destreggiandosi tra i sogni e la dura realtà del bilancio. Monchi ha già ricordato più di una volta di non avere la bacchetta magica, quindi zero spazio alle fantasie e avanti con la concretezza. Per gennaio la Roma si muoverà in entrata, ma senza spese folli. Da quando è arrivato a Trigoria il ds ha speso tanto e non sempre bene. Adesso dovrà rispolverare la vena creativa, grazie alla quale si è affermato tra i migliori ds europei.

DA ALVES A SARABIA – L’ultima perla lasciata da Monchi in dote al Siviglia prima di andare via è Pablo Sarabia. “Raschiato” con 1 milione dal Getafe, adesso è tra i migliori centrocampisti della Liga, tanto da entrare nel mirino del Real Madrid. Le fortune degli andalusi sono nate spesso da intuizioni del ds, che più volte ha tirato fuori il coniglio dal cilindro con una disponibilità limitata. Da Dani Alves, arrivato per soli 500mila euro, ai giallorossi Fazio e Perotti costati in totale 700mila euro al Siviglia, fino a Kondogbia e Banega. E poi ancora Julio Baptista, Adriano, Mbia, Aleix Vidal, Caceres, tutti costati non più di 4,5 milioni.

CAMBIO DI ROTTA – In due anni alla Roma, il ds ha speso circa 250 milioni, toccando anche il picco dei 42 milioni per il solo Schick. Cifre a cui non era abituato al Siviglia, nonostante le tante plusvalenze messe a segno. Monchi è rimasto Monchi, come ha più volte spiegato in varie interviste, ma ha cambiato modo di lavorare. E quella vena creativa con cui ha messo in piedi il Siviglia dei miracoli sembra smarrita. Gli unici colpi low-cost che stanno facendo la differenza sono Kolarov e Zaniolo, vero acquisto con il marchio dello spagnolo impresso in bella vista. Le altre intuizioni dell’andaluso fanno fatica: da Coric a Bianda, passando per Marcano al fu Moreno, fino a Fuzato. Meteore e niente più.

GENNAIO – Difficile riuscire a incidere a gennaio, ancor più se il budget a disposizione non è quello dei sogni. Per questo Monchi dovrà per forza di cose rispolverare quel genio che l’ha reso il Re Mida del calcio, mettendo una pezza a quegli errori che lui stesso ha ammesso di aver fatto. Il primo dovrà arrivare a centrocampo: Berge, Weigl e Dendoncker i nomi più caldi. Poi si dovrà pensare alla difesa. Con Marcano in uscita e Fazio che non dà più le garanzie di un tempo non ci sarà spazio per gli errori. La palla passa a Monchi.