Il settore giovanile della Roma continua a sfornare talenti su talenti, molti dei quali diventano protagonisti in Serie A ma non solo. Da Florenzi a Pellegrini, da Bove e Pisilli negli ultimi anni il fullo non si è fermato di certo. Non è riuscito a esplodere per ora Matteo Cardinali, classe 2001 che ha difeso alla grande la porta della Primavera e ha giocato poi anche al Latina:"A Latina ho vissuto tre anni importanti in cui sono cresciuto dal punto di vista calcistico e come persona. Insomma, è stato un bel viaggio. Sulla rescissione che dire, sicuramente è un qualcosa di triste, però credo che sia giusto cambiare aria quando non si riesce più a dare ciò che si vorrebbe. Penso che questa sia la scelta migliore per tutti. Sono arrivato e già c'erano Di Livio, De Santis, poi Riccardi, Cittadino, Marcucci, tutti ragazzi che avevo già incrociato nel mio percorso con la Roma", ha raccontato a 'Gazzetta Regionale'.


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Roma, l’ex Primavera Cardinali: “Alberto e Daniele De Rossi, ho ancora i brividi”
A proposito di Roma... "Già so cosa vuoi chiedermi e ti rispondo subito che non riuscirò a spiegare a parole ciò che ho provato. Sono entrato lì da bambino ed è stato un lungo viaggio incredibile. Dopo lo Scudetto con l'Under 17 è arrivata la chiamata della prima squadra per il ritiro, ripeto non riesco a trovare le parole per spiegare. Posso dire che con Savorani (all'epoca preparatore dei portieri della Roma, ndr) ho assorbito una cultura del lavoro che non avevo mai visto prima. In più il poter lavorare quotidianamente con profili del calibro di Alisson, Mirante... Mi hanno dato tanto. Grazie ad Antonio (Mirante, ndr), ad esempio, ho imparato a vedere le cose da un altro punto di vista, ho compiuto quello scatto tra giocatore di settore giovanile e giocatore professionista. De Rossi? Daniele a fine allenamento mi tirava sempre i rigori, credo di non averne mai parato uno. E lui mi prendeva in giro. Ho ancora i brividi".
Rimpianti. "Sinceramente, non ne ho. Ricordo il primo giorno a Trigoria e non scorderò mai l’ultimo. Lì ho realizzato un percorso importante, culminato con un allenatore che ha curato e cura ancora oggi tutti gli aspetti tecnici e umani, mi riferisco ovviamente ad Alberto De Rossi, un gigante".
Una squadra di... campioni. "Il più forte con cui ho condiviso tutto il percorso nella Roma è Alessio Riccardi, ma è difficile sceglierne uno, ho giocato con tantissimi ragazzi che oggi calcano palcoscenici di rilievo. Penso a Calafiori, Bove e Zalewski, ma anche a Tripi e Bouah. Insomma, la scelta è ampia".
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