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forzaroma news as roma Roma, l’ex Lamela annuncia il ritiro: “Oggi devo prendermi cura della mia salute”

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Roma, l’ex Lamela annuncia il ritiro: “Oggi devo prendermi cura della mia salute”

Redazione
Per l'argentino ora si apre una carriera in panchina: dal prossimo anno infatti il Coco raggiungerà Almeyda al Siviglia, tornando così nella città andalusa

Erik Lamela ha annunciato il ritiro dal calcio giocato. A rendere nota la decisione sui social lo stesso attaccante argentino, che ha vestito la maglia della Roma tra il 2o11 e il 2013 siglando 19 gol in 62 presenze. Lamela, nella sezione Story di Instagram, ha ringraziato tutti i club in cui ha giocato (dal River Plate all'AEK Atene passando appunto per Roma, Tottenham e Siviglia) e non è mancato un 'Grazie sempre' con cuori giallorossi. Per l'argentino ora si apre una carriera in panchina: dal prossimo anno infatti il Coco raggiungerà Almeyda al Siviglia, tornando così nella città andalusa. Di seguito il messaggio d'addio al calcio di Lamela: "Vi volevo far sapere che ho deciso di terminare la mia carriera professionistica. E' una decisione a cui ho pensato per lungo tempo e, beh, ora è arrivata. Per chi non lo sapesse, ho avuto problemi alle anche per 11 anni. E' cominciato tanto tempo fa, ho fatto due interventi nel 2017 su entrambe le anche con quella sinistra maggiormente sofferente. Ero molto spaventato... pensavo potesse essere la fine della mia carriera, e avevo solo 25 anni. Dopo che le operazioni erano andate bene, mi avevano dato altri quattro anni di gioco. Mi era stato detto che col passare del tempo le cose sarebbero peggiorate nuovamente e questo è esattamente ciò che mi sta accadendo ora. Con tanti sacrifici - spendendo ore con terapisti fisici, prendendo forza in palestra, innumerevoli iniezioni e trattamenti - sono riuscito a giocare più del doppio di quanto mi avessero detto all'inizio. Ciò detto, è stato uno sforzo che solamente coloro che erano vicini a me possono capire veramente. Niente è stato facile. Giocare e allenarsi dolorante era diventata una cosa normale nella mia vita quotidiana. Negli ultimi cinque anni ho preso pillole prima di tutte le partite così che potessi giocare in condizioni migliori - partendo dalle dosi minime e nell'ultimo periodo prendendo la dose massima due giorni prima delle gare per fare in modo di esserci. Grazie ai miei genitori per esserci sempre stati, per avermi accompagnato a ogni partita e a ogni allenamento così che potessi arrivare in prima squadra. A mia moglie, incondizionatamente al mio fianco, che ha dormito vicino a me in ospedale durante ogni momento difficile... per aiutarmi ogni giorno ultimamente. Ai miei figli, i miei fan numero 1, che mi hanno dato la forza e l'energia per continuare - vi amo! Quest'avventura sta terminando - un'avventura che mi è piaciuta tante volte e altre volte non così tanto, ma senza dubbio il calcio mi ha insegnato a essere una persona più forte e a non arrendermi mai. Una parte di me è triste perché non giocherò più in modo professionistico. Entrare in calcio, alzare la testa e vedere i tifosi, esultare per un gol, lottare per la palla... è una carica di adrenalina che difficilmente potrò risentire nel mio corpo. Lascio indietro ciò che mi appassiona e ciò che ho fatto per quasi tutta la vita. Ma un'altra parte di me si sente sollevata - oggi ho abbandonato quel difficile peso di essere presente ad ogni partita senza pensare alle mie condizioni. Il dover essere concentrato nonostante il dolore, sapendo che uno stadio stracolmo stava aspettando che dessi tutto me stesso in ogni occasione. Mi ci ero abituato, ma da ora sento il bisogno di prendermi cura della mia salute. Sono orgoglioso di come sia terminato questo capitolo. Oggi ho deciso di portare tutto questo sforzo a una chiusura. Quest'anno è stato davvero duro per me - andare ad ogni partita mentre mi allenavo in bicicletta o in palestra. Voglio ringraziare pubblicamente Matias Almeyda per avermi concesso di fare questo e i miei compagni di squadra per accettarlo. Quest'anno le cose sono cambiate, il mio modo di allenarmi non è stato più accettato e lo capisco perfettamente. Questo è perché ho preso una decisione comune con il club e terminare il rapporto nel miglior modo possibile. Così finisce con la mia pace mentale sapendo di aver dato tutto fino alla fine, senza lasciare nulla dietro. Grazie al calcio ho capito che cosa sia salire su un aereo. Ho scoperto paesi diversi, culture, religioni... Ho visto posti e vissuto momento che non avrei mai potuto immaginare. Voglio ringraziare ogni club con cui ho giocato per aver riposto fiducia in me e aver aperto le porte nei loro paesi. Al River, il club che mi ha cresciuto, dandomi tutto dal cibo agli insegnamenti, ricordo tutto e non dimenticherò mai coloro che mi hanno aiutato. Niente di ciò che ho raggiunto sarebbe stato possibile senza di voi. Sono grato a tutti i lavoratori che ho incontrato nella mia carriera, i miei ex compagni e i miei allenatori, fisioterapisti, la mia famiglia, il mio agente Pablo Sabbag per essere rimasto con me lungo tutta la carriera, e i miei genitori per esserci sempre stati. Sono orgoglioso per come sia finita questa stagione, segnando gol in partite importanti nonostante tutto. Questi sono ricordi che rimarranno sempre nel mio cuore e nella mia testa. Grazie, calcio, per tutto quello che mi hai dato e grazie a tutte le persone che mi hanno supportato lungo la mia carriera e soprattutto a coloro che hanno provato gioia guardandomi giocare. Grazie River Plate, A.S. Roma, Tottenham Hotspur F.C., Sevilla F.C. and AEK F.C., avrete sempre un posto nel mio cuore".