“Arrivare quinti o ottavi fa molta differenza”. Lo dice con un po’ di amarezza perché abituato a ben altri piazzamenti, ma Mourinho sa bene che in questo ultimo sprint di campionato la sua Roma si gioca un obiettivo da non trascurare anche dal punto di vista economico. Oltre al percorso in Conference, infatti, ci sono ancora ostacoli da superare in campionato per arrivare almeno in Europa League ed evitare quindi un nuovo anno nella terza competizione o addirittura una stagione senza coppe. Otto partite, alcune ad alta tensione, e una corsa con Atalanta e Lazio (e forse Fiorentina) che vale tanto anche dal punto di vista dell’orgoglio cittadino. Il calendario giallorosso, come detto, non è affatto facile. Dopo la sosta per la Nazionale arrivano due sfide sulle carta facili: la Sampdoria a Marassi e la Salernitana di Fazio in casa. A Pasquetta però il clima si fa rovente con la trasferta a Napoli contro uno Spalletti in piena corsa scudetto. Il clima ideale per uno come Mourinho che 4 giorni prima si giocherà il quarto di ritorno col Bodo. Poi ecco un’altra trasferta da brividi: quella con l’Inter di Dzeko a San Siro. Anche qui saranno in palio punti tricolore non indifferenti. Un trittico di fuoco in cui la Roma si gioca tutto. Dal primo maggio, infatti, la strada si fa più morbida: Bologna e Venezia in casa, Fiorentina e Torino fuori. Sperando che quel 22 maggio non si tratti dell’ultima partita stagionale.
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Roma, l’Europa League vale doppio: ostacoli Dzeko e Spalletti nello sprint finale
Otto partite alla fine per evitare la Conference e assicurarsi un montepremi raddoppiato. Sulla strada Inter e Napoli
Europa o Conference: il montepremi è doppio
Puntare al quinto posto vuol dire assicurarsi un posto sicuro in Europa League mentre per il sesto bisogna attendere l’eliminazione della Fiorentina in coppa Italia. In quel caso, infatti, a vincere la coppa Italia sarebbe una tra Milan, Inter e Juve virtualmente già qualificate in Champions e che lascerebbero quindi un posto in più in classifica per Europa e Conference. Una differenza sostanziale dal punto di vista economico (oltre che tecnico) tra le due competizioni. L’ Europa League, infatti, assicura a ciascuno dei 32 club che si qualificano per la fase a gironi circa 3,63 milioni di euro. Poi per ogni partita della fase a gironi verranno assegnati dei bonus in base alle prestazioni: 630.000 euro per una vittoria e 210.000 euro per un pareggio. Le vincenti dei gironi riceveranno un bonus di 1,1 milioni di euro , mentre le seconde 550.000 euro. Premi destinati a salire nella fase a eliminazione diretta. Da 1,2 milioni per gli ottavi agli 8,6 per la vittoria finale ai quali si aggiungono i proventi market pool. Un montepremi finale totale da circa 26 milioni, escluso il botteghino (quello della Champions si aggira sui 150). Il doppio dei 13 che incasserebbe la Roma quest’anno in caso di vittoria della Conference.
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