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Mourinho: “Roma penalizzata dal calendario. De Siervo? In Lega grazie alla politica”

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Le parole dello Special One: "Renato e Paulo non sono in condizioni ottimali però secondo i medici e i preparatori non ci sono rischi. Il Lecce è una buona squadra. È una squadra di contropiede, sono fortissimi in quello"
Redazione

La conferenza stampa di José Mourinho alla vigilia di Roma-Lecce che si giocherà domenica 5 novembre alle ore 18. Dopo la sconfitta contro l'Inter la Roma domani è pronta a tornare in campo per riprendere la corsa al quarto posto. I giallorossi affronteranno il Lecce allo stadio Olimpico. Ancora out Smalling e Pellegrini, mentre tornano a disposizione Renato Sanches e Dybala. Davanti ci sarà Lukaku che dopo i tanti fischi di San Siro vuole tornare a gonfiare la rete.

MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

Quali sono le condizioni di Dybala e Renato Sanches? "Renato e Paulo non sono in condizioni ottimali però secondo i medici e i preparatori non ci sono rischi. È quello che abbiamo bisogno di sentire anche per i giocatori che così hanno la fiducia giusta per essere in campo. Sono in squadra domani e ci possono dare una mano. Tutti gli altri che sono fuori rimangono fuori".

Che insidie ha la partita di domani? "Il Lecce è una buona squadra. È una squadra di contropiede, sono fortissimi in quello. Hanno gente molto veloce sulle fasce sia a destra che a sinistra. Hanno soluzioni per cambiare durante la partita e lo fanno spesso. Hanno un bravo allenatore che sa anche organizzare la squadra dal punto di vista della costruzione e organizzazione. Stanno facendo un ottimo campionato. Ha perso un'unica partita per numeri esagerati contro il Napoli, poi il resto ha fatto risultato o ha lottato fino alla fine".

Cosa manca alla Roma per potersi giocare i big match? Quanta distanza c’è con le grandissime del campionato? “Non voglio entrare né nella critica né nella progettazione del futuro dicendo quello che manca e che non manca. Ci mancavano 5 titolari, se fossero mancati all’Inter avrebbero avuto altri 5 da far giocare, così anche al Milan, alla Juventus, all'Atalanta o alla Fiorentina. Quando mancano a noi non abbiamo altri 5 titolari”. 

Bisogna rassegnarci al fatto che 5 titolari come Smalling, Spinazzola, Sanches e Dybala al 100% non potranno mai esserci se non per brevi periodi? “Nella tua domanda c'è anche la risposta. Una cosa è un giocatore infortunato, un altro è uno con una storia clinica. Uno infortunato non ha una storia clinica ma che come tutti gli atleti in un momento hanno avuto un infortunio. I giocatori che hanno una storia clinica sono quelli che ciclicamente hanno problemi fisici che si ripetono anno dopo anno. Sono cose diverse. Se gli infortuni non sono di contatto come quello di Dybala l'anno scorso con Palomino, sono infortuni che uno staff tecnico sente che deve fare qualcosa di più a livello di prevenzione e per accelerare il recupero. Quando esiste una storia clinica è difficile. Gareth Bale ad esempio è stato nel miglior club del mondo per anni e la sua storia clinica non gli permetteva di essere super ma lo è stato solo in determinati momenti. Quando la sua storia clinica non gli permetteva di essere a disposizione, c'erano altri per giocare e mantenere il livello alto. La Roma ha diversi giocatori con una storia clinica, ti dico la verità sono contento di averli in determinati momenti. Quando non ci stanno, non ci stanno. C'è una storia clinica difficile da combattere. Pensi che Dybala o Renato Sanches sarebbero qua senza la loro storia clinica? Smalling lo conosco meglio di tutti voi, l'ho avuto a Manchester e sono felice quando è a disposizione". 

La Roma non ha altri 5 titolari come l’Inter. “Li abbiamo ma hanno un altro profilo. Bove e Zalewski non sono prodotti finiti, giocano nella Roma ma non sono prodotti finiti. Non pensavo di parlare di questo oggi, ci sono altre persone a cui fare queste domande. Do sempre il massimo e per questo non ho voluto rispondere alle domande di critica. Sono molto esigente con me stesso e la cosa peggiore per me è non essere soddisfatto di me stesso. Quando mi arriva quel tipo di frustrazione, per me è un sentimento molto difficile con il quale vivere. Dopo l’Inter non avevo questo sentimento ma esattamente il contrario. Abbiamo fatto una partita d’accordo con la nostra potenzialità, siamo stati in partita fino alla fine. Se avevamo un po’ di fortuna eravamo noi a fare l'1-0 con Cristante o con El Shaarawy che non è rigore per mezzo metro. Ci aspettavamo quella partita lì, poche opportunità per vincere ma abbiamo avuto una organizzazione e un metodo per non perdere. Siamo stati vicinissimi a farlo. Sono andato via dopo quella partita triste per lo sforzo dei giocatori che hanno giocato due giorni prima. Ci sono giocatori che hanno fatto 5 partite da 90 minuti di fila. Sono stanchi di giocare contro gente fresca. Sono andato via con un senso di soddisfazione come me stesso e con i ragazzi. Quel gol non si deve prendere, lo sappiamo e lo abbiamo analizzato con i ragazzi. La posizione nel centro dell'area non si può mai perdere. Le gambe e la freschezza, i limiti dell’accumulazione, i giocatori hanno fatto bene. Avevamo gialli nelle posizioni chiave per tantissimo tempo, se hai i cambi li fai altrimenti no. Hanno giocato contro i più forte d’Italia e la Roma con metà squadra ha lottato fino alla fine, organizzati e con buona mentalità. Domani non abbiamo Paredes, abbiamo metà Paulino e 1/3 di Renato che ci aiuteranno a vincere domani. Le tre vittorie ci hanno messo in una posizione più vicina ai posti dove vogliamo stare, cercheremo di vincere e di avvicinarci di nuovo”.

Celik a sinistra si può riproporre? "Cerchiamo di fare il meglio per la squadra. È molto semplice. Perché non ha giocato Karsdorp ma Kristensen? Perché non Celik a sinistra e ma Zalewski? Perché El Shaarawy non ha giocato come quinto ma in attacco? C'erano tante necessità, abbiamo cercato di fare il meglio per la squadra".

Il calendario porterà tante partite ravvicinate. Sente questa cosa come un problema o come un'opportunità? "Il numero di partite le sappiamo prima dell'inizio del campionato. Abbiamo 38 partite di campionato, la coppa e l'Europa League. Ci sono squadre con più potenziale per fare tutto questo e altre che ne hanno meno e hanno difficoltà. Se avessimo 6 centrali, potremmo giocare anche ogni 3 giorni perché potremmo cambiare. Quando ne hai 4, che diventano 3, che diventano 2, diventa più difficile. Nel calcio penso che la parola alibi si usa più quando si perde. La parola alibi non si utilizza in anticipo. Noi parliamo del calendario dall'inizio del campionato, non lo abbiamo fatto per la prima volta dopo l'Inter. Capisco che nel calcio c'è tanta gente arrivata con il paracadute. Non è il loro mondo, non lo conoscono, vengono per status o politica, per l'abito o la cravatta. È gente arrivata con il paracadute, non è nata e cresciuta nel calcio. Queste persone vanno rispettate per lo status e basta. Non vale la pena commentare. È come se io parlassi di fisica atomica o di cinema. Sono dei paracadutisti che sono arrivati e che sono qui. Dobbiamo rispettarli a questo livello. Non sanno cosa significare giocare dopo 3 giorni, non sanno cosa è l'accumulazione oppure lo sanno e fanno finta di non sapere. Nella Lega Calcio c'è anche gente con una storia nel calcio che ha lavorato nel mondo del calcio con squadre che sa quali sono le difficoltà e sa cosa è la stanchezza. C'è gente che ha lavorato nell'organizzazione dei club e che sanno cosa bisogna fare per recuperare dopo una trasferta. Potevano influenzare positivamente. Dopo ogni partita in Europa, siamo sempre la squadra che soffre di più. Se il nostro club non fa questa domanda pubblicamente e a livello istituzionale, sono sempre io che devo parlare delle stesse cose e magari non dovrei farlo. Per me l'alibi nella grammatica calcistica è qualcosa che si utilizza dopo. La prossima settimana succederà di nuovo ed è l'unico momento nel quale si può parlare di "sfortuna". La Lazio gioca martedì, noi giovedì. Non possiamo giocare lunedì perché c'è la pausa e la partita dovrà essere domenica. Qui siamo stati sfortunati punto. La Lazio avrà un vantaggio ma non c'è niente da dire o commentare. Tutto quello che è successo fino ad oggi e che tornerà dopo, la Roma è veramente penalizzata. Fortunatamente per me, mi sembra che i tifosi non sono degli scemi perché se in ogni partita la musica della Lega è fischiata, ci sarà un motivo. Loro non sono scemi".

 

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