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Roma-Lazio: ritrovato un ordigno vicino allo stadio. Gli investigatori: «Poteva uccidere»

L'ordigno, con all'interno 55 grammi di polvere nera e più di 50 bulloni, è stato presumibilmente abbandonato in strada durante gli scontri del post-partita.

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Nelle operazioni effettuate ieri attorno allo stadio Olimpico è stato trovato anche un ordigno che per gli investigatori della Digos di Roma «poteva uccidere». L'ordigno, con all'interno 55 grammi di polvere nera e più di 50 bulloni, è stato presumibilmente abbandonato in strada durante gli scontri del post-partita. Per gli investigatori aveva una potenza che «poteva uccidere».

Vicino all'Olimpico, come ricorda Repubblica.it, è stata trovata un'auto con all'interno 6 bottiglie molotov, 18 bombe carta, 25 bastoni, un coltello a serramanico ed un martello di grosse dimensioni. Un vero e proprio arsenale nascosto nel portabagagli di una Fiat 600, di colore arancione e grigio, che era stata parcheggiata sul Lungotevere, nei pressi di un chiosco-bar e che era controllata dai tifosi romanisti ''militarmente''. Gli agenti della Digos, diretti da Diego Parente, hanno seguito i movimenti intorno all'auto da lontano e una volta iniziato l'incontro di calcio hanno sequestrato la vettura assieme agli artificieri. In manette è finito il proprietario, un tifoso romanista incensurato, che ora dovrà rispondere del reato di porto di armi da guerra e violazione della legge sugli stadi.

Nei tafferugli, fa sapere la questura di Roma, sono rimasti contusi 3 agenti della polizia e un carabiniere è rimasto ferito per lo scoppio di un petardo. "Non sono tifosi, non sono ultrà, ma sono dei criminali" ha detto il capo della Digos di Roma, Diego Parente, parlando degli scontri di ieri fuori all'Olimpico, degli arresti e dell'arsenale sequestrato. "Quel materiale non serviva a fare null'altro che guerriglia. Scontri dove l'obiettivo è chi deve garantire la sicurezza - ha sottolineato - quando si tratta di attaccare le forze dell'ordine le ideologie vanno a farsi benedire".