Da immagine simbolo di un derby vinto, a causa civile nelle aule del Tribunale il passo è stato breve. La foto del piccolo tifoso romanista, colto dalle immagini televisive mentre stava sugli spalti dell'Olimpico in occasione di Roma-Lazio con le dita medie di entrambe le mani impegnato in quello che a prima vista può sembrare un gesto offensivo, è stata oggetto di una segnalazione al Garante della privacy.
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Roma-Lazio, illecito l’utilizzo della foto del bambino romanista con fa il dito medio
L’immagine, ripresa da Striscia la Notizia e sul web, impazza dai giorni sui social network, accompagnata da insulti di ogni genere da parte dei tifosi laziali, e dall’altro lato elevata a simbolo della giornata da parte della tifoseria romanista
Lo rivela l'avvocato Lorenzo Contucci attraverso il suo profilo facebook, postando una missiva ricevuta da un suo collega. “Non si può giocare sulla pelle di un bambino” scrive l’avv. Paolo Ricchiuto, che sta curando la difesa dei genitori del piccolo.
L’immagine, ripresa da Striscia la Notizia e sul web, impazza dai giorni sui social network, accompagnata da insulti di ogni genere da parte dei tifosi laziali, e dall’altro lato elevata a simbolo della giornata da parte della tifoseria romanista.
“Abbiamo segnalato la questione al Garante della privacy – sottolinea l’avvocato – che si è immediatamente attivato per mettere fine a questa ingiustizia”.
L’immagine di un minore, infatti, è tutelata da precise norme di legge che riguardano non soltanto i giornalisti, ma anche chiunque la raccolga e diffonda in qualsiasi modo.
“Anche postare la foto su facebook è una violazione della privacy del bambino, ed i genitori mi hanno dato pieno mandato per perseguire in ogni sede chiunque continui a diffondere l’immagine incriminata”.Chi si preparava a metter in campo striscioni e t-shirt, oppure ad ulteriori strumentalizzazioni sul web è quindi avvertito.
“Peraltro quello che rende ancor più insopportabile la situazione, è il fatto che il bambino non intendeva affatto fare un gestaccio, ma in realtà stava solo tentando di riprodurre maldestramente il gesto scaramantico di incrociare le dita che accanto a lui la madre che lo accompagnava allo stadio stava facendo in occasione di un'azione di attacco della Lazio” conclude il legale.
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