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Roma-Lazio, cori antisemiti della Curva Nord. Inchiesta federale aperta

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Quello che più colpisce è la reazione della squadra biancoceleste, per nulla scossa o infastidita dai cori vergognosi

Redazione

La scena si ripete. Ancora cori antisemiti dei laziali allo Stadio Olimpico. Al termine del derby Roma-Lazio, in un video pubblicato su Instagram, si sente la Curva Nord cantare a più riprese “In sinagoga vai a pregare, ti farò sempre scappare, romanista vaff...”. A pochi metri ci sono i giocatori della Lazio che ballano e festeggiano la vittoria per 1-0. Tutta la curva biancoceleste compatta salta e canta. Quello che più colpisce è la reazione della squadra laziale, per nulla scossa o infastidita dai cori vergognosi. Non si fermano neppure quando i loro tifosi cantano “romanista ebreo”. Non è stata l’unica occasione, durante la partita è successo altre quattro volte. Il Giudice sportivo, riferisce gazzetta.it, ha chiesto un’istruttoria rapida alla Procura della Figc, gli ispettori hanno infatti sentito tutto scrivendo l’accaduto nel referto.

La Lazio ha pubblicato sul sito ufficiale un comunicato con riferimento alla decisione assunta dal Giudice Sportivo: "La Società Sportiva Lazio ha sempre condannato con la massima fermezza ogni espressione di antisemitismo e di razzismo che si manifestano ormai nella quasi totalità delle partite e in tutti gli stadi d’Italia. Non fanno parte della nostra cultura e non rappresentano la nostra tifoseria. Lo abbiamo sempre dimostrato con i fatti, non solo con le parole, e continueremo a sostenerlo con forza. Ci preme sottolineare che i nostri tesserati si sono recati sotto la curva al termine di Roma-Lazio per ringraziare i tifosi del sostegno e gioire per una vittoria meritata, non certo per legittimare eventuali cori di alcuni gruppi, neppure compresi e certamente non condivisi. Comportamenti simili nulla hanno a che vedere con lo sport nè con il comune senso civico. Davanti a queste manifestazioni di ignoranza la Società Sportiva Lazio starà sempre dalla parte opposta: quella del rispetto delle persone, della loro cultura, della loro etnia, della loro fede e della loro dignità".