La nuova Roma di Gasperini non si costruisce in due giornate. Le gerarchie dettate nel ritiro possono cambiare. Anzi, lo stanno già facendo. Come riportato da Niccolò Maurelli su La Repubblica, giovedì la partitella di Trigoria ha dimostrato quanto al tecnico piaccia variare, sul piano tattico e nella scelta dei protagonisti. Lo ha spiegato lui stesso: "Non esiste una Roma senza questo o quel giocatore, esiste la Roma". Per la serie: tutti sono importanti, nessuno indispensabile. In concreto, la squadra di Gasp è un cantiere in divenire, il regno dei ballottaggi. Capitolo difesa: il tecnico, nelle prime due giornate, ha schierato la stessa (Mancini, Ndicka, Hermoso), ma durante la stagione gli esperimenti sono destinati a continuare. Ndicka giocherà la Coppa d’Africa e i due baby acquisti dell’estate (Ghilardi e Ziolkowski) scalpitano. A centrocampo anche El Aynaoui disputerà la Coppa d’Africa, facendo lievitare le possibilità di vedere più spesso Pisilli e Pellegrini. Sugli esterni, a destra Wesley parte da intoccabile, a sinistra Tsimikas può sorpassare Angelino. Mentre il centro dell’attacco è stabile (con Ferguson davanti a Dovbyk), gli esterni rischiano di cambiare spesso. Soulé a destra parte in pole, Dybala può giocare anche a sinistra. Poi ci sono El Shaarawy e Baldanzi, oltre a Bailey, adattabile in quel ruolo.
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