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Roma, la tournée della discordia. Espansione del brand o preparazione atletica più lunga?

Dodici infortuni muscolari da inizio stagione. L'opposto del Napoli: preparazione di un mese e nessuno stop. Ma i club hanno anche bisogno di espandere il brand

Redazione

La Roma fa dodici in stagione. Non si tratta di vittorie o di record sul campo, bensì dodici è il numero degli infortuni muscolari che hanno subìto ai giocatorigiallorossi in sole novepartite giocate. Sette match di campionato e due di Champions League con la rosa mai al completo: Bruno Peres, Nura, Moreno, Karsdorp, Perotti, Defrel, Strootman, El Sharrawy, Pellegrini, Manolas e per ben due volte Patrik Schick. Dodici infortuni muscolari da inizio stagione. Sfortuna? Sì, ma non solo. La tournée è una delle possibili cause degli infortuni.

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PREPARAZIONE - "Perché non abbiamo ancora i 90' nelle gambe me lo chiedo anch'io, probabilmente paghiamo la tourneé estiva. Perotti, Juan Jesus hanno qualcosa in più e hanno fatto il ritiro con me". I tanti messaggilanciati da EusebioDi Francesco sono ben chiari, anche se poi in parte ritrattati nel corso del tempo. È evidente che un allenatore preferisca preparare la squadra nel periodo estivo senza troppi spostamenti, come ha potuto fare MaurizioSarri che ha avuto a disposizione la squadra per un mese sulle montagne del Trentino senza dover viaggiare per il mondo. E chi adesso se la passa meglio è proprio il Napoli, primo in classifica, a più cinque sulla Juventus, e senza aver dovuto affrontare nemmeno un infortunio muscolare. Fatta eccezione dello sfortunato Milik (rottura del crociato), il tecnico toscano ha potuto lavorare in questo inizio di stagione con tutti i suoi uomini, potendo così ricorrere al turnover e ai cambi a partita in corso.

TOURNÉE - Ma allora perché fare una tournée che toglieenergie e sembrerebbe danneggiare la preparazione atletica di una squadra? A questa domanda ha risposto parzialmente lo stesso Di Francesco: "Non voglio alibi. Ogni grande squadra, tranne il Napoli, fa tournée all'estero". Detto, fatto: la tournée ha pregi e difetti. Tra le note positive - ragion per cui la Roma ha scelto di farla - l'espansione del brand, la vendita delle maglie, e le amichevoli di lusso contro Paris Saint Germain, Tottenham e Juventus. Insomma, la Roma si è dovuta adattare anche alle varie big europee che hanno deciso di viaggiare per il mondo, sacrificando di fatto la preparazione atletica per una maggiore visibilità nei vari continenti. A chiudere il cerchio delle note positive per il club, il milione e seicentoventi mila euro che l'International Champions Cup ha versato nelle casse giallorosse per la partecipazione al torneo. Che ora però potrebbe sembrare un risarcimento per i dodici infortuni: 135mila euro a problema muscolare. Meglio allora un mese di preparazione a Pinzolo oppure una tournée che garantisce l'espansione del brand Roma?