Il mercato estivo ha portato una trasformazione significativa alla Roma, rendendola una squadra più giovane ma anche più sostenibile sotto il profilo economico e finanziario. La strategia adottata ha portato a un sostanzioso risparmio sui costi, con una riduzione del monte ingaggi di 35 milioni di euro. Questo taglio ha permesso al club di alleggerire il bilancio, ma senza rinunciare a investimenti importanti. Diversamente dal passato, quando si preferivano giocatori in prestito, magari con opzioni di riscatto, come nel caso di Lukaku, Renato Sanches o Wijnaldum, quest’anno si è puntato su acquisti definitivi e mirati. La svolta è iniziata quest'inverno con l’acquisto di Baldanzi dall’Empoli, un’operazione che ha segnato l’inizio di una nuova visione strategica. Prima di lui, infatti, la Roma non aveva investito in cartellini da tempo, con eccezioni come Paredes nel 2023 e Celik nel 2022. Questa politica di acquisizione si è intensificata durante l’estate, con operazioni massicce sia in entrata che in uscita. Tra i principali colpi, spiccano i nomi di Dovbyk (35 milioni), Soulé (quasi 30 milioni), Le Fée (23 milioni) e Koné (20 milioni). L’età media dei nuovi acquisti si attesta intorno ai 25 anni, un dato che si è alzato leggermente a causa delle firme di Hummels (35 anni), legato però da un contratto di un solo anno, e di Hermoso (29 anni), che ha firmato un biennale. Questo rinnovamento riflette la volontà della proprietà americana di intraprendere un percorso diverso, con l’obiettivo di valorizzare gli investimenti nel tempo e creare una squadra competitiva sul lungo periodo. Dal punto di vista salariale, la Roma ha registrato un calo significativo rispetto alla stagione precedente. Lo scorso anno, il club era al terzo posto con un monte ingaggi lordo di 102,92 milioni di euro. Oggi è scesa al quarto posto con 89,9 milioni, una riduzione significativa che si attesta intorno al 17%. Questo avvicina la Roma al quinto posto occupato dal Napoli, con un monte ingaggi di 83 milioni. Un altro dato interessante in tal senso è l’assenza di giocatori della Roma nella top 10 dei più pagati in Serie A: il primo romanista in classifica è Paulo Dybala, che occupa il 14° posto, considerando esclusivamente la parte fissa dell'ingaggio e senza includere i bonus. Questo ridimensionamento salariale, unito agli investimenti mirati, rappresenta una svolta strategica per la Roma, che punta a costruire una squadra giovane, ambiziosa e sostenibile, in grado di competere ad alti livelli senza compromettere la stabilità economica del club.
Forzaroma.info
I migliori video scelti dal nostro canale
news as roma
Roma, la rivoluzione degli stipendi: nei più pagati della Serie A nessun giallorosso
Rispetto agli anni precedenti, i Friedkin hanno deciso di puntare su profili che possano avere una futuribilità nel club
Valentino Poggio
© RIPRODUZIONE RISERVATA