Da esubero a titolare: la rinascita di Celik è una delle storie più sorprendenti della nuova Roma. Arrivato nel 2022 dopo quattro anni al Lille e un campionato francese vinto, il turco sembrava solo un’alternativa sulla fascia destra, mai davvero protagonista. Le prestazioni opache, le panchine e le critiche avevano segnato i suoi primi due anni in giallorosso, tanto che a gennaio 2024 fu a un passo dal trasferimento al Marsiglia, un anno dopo è stato vicino al Fulham. Ma Celik non ha mollato: ha lavorato in silenzio, si è reinventato da braccetto grazie a Ranieri e poi rifinito da Gasperini, fino a scalzare prima Hummels e poi Hermoso. Oggi è titolare fisso e in crescita costante. E la Roma, che fino a poco tempo fa sembrava pronta a liberarsene, ora lavora al rinnovo del suo contratto in scadenza nel 2026.

news as roma
Roma, la rinascita di Celik: dal quasi addio all’ipotesi del rinnovo
Da riserva a intoccabile: la trasformazione di Celik
—Celik non ha mai fatto rumore. Non quando le sue prestazioni deludevano, non quando finiva ai margini, né quando sembrava destinato a partire. Ha scelto il silenzio e il lavoro. Ha stretto i denti, sopportato le critiche, ascoltato in silenzio una piazza che, più che accoglierlo, lo aveva quasi respinto. Ma non ha mai mollato. Il turning point è arrivato quasi in sordina, in una pomeriggio d’inverno a Venezia, quando Ranieri decise - forse per necessità, forse per intuizione - di lasciarlo in campo per tutta la partita. La Roma vinse 1-0, e da quel momento Celik non è più uscito dal radar. Da lì in poi, il minutaggio è salito, le prestazioni hanno iniziato a convincere, e la fiducia ha cominciato a fare effetto. La consacrazione è arrivata poco dopo, in Europa League, con il primo gol in maglia giallorossa: una rete pesante, nella trasferta di Oporto, che ha segnato il punto di svolta anche emotivo del suo percorso.
Celik non era più solo un gregario, ma un protagonista silenzioso. E senza che quasi ce ne accorgessimo, ha iniziato a essere utile anche in fase offensiva: due assist messi a referto, nonostante la posizione più arretrata, sono la dimostrazione di una crescita che ha coinvolto testa, piedi e spirito. E anche quest'anno lo sta dimostrando: le sgroppate a Firenze e il cross perfetto per il gol di Dovbyk contro il Verona ne sono la prova. Oggi è un altro giocatore. Più sicuro, più continuo, più dentro la squadra. Il suo cammino è la prova che la determinazione, anche quando non fa rumore, alla fine lascia il segno. Da riserva dimenticata a titolare intoccabile: Zeki si è preso tutto quello che sembrava perduto. E lo ha fatto a modo suo.
Da quel quasi addio al Fulham al rinnovo: ora la Roma crede in lui
—E pensare che, nel gennaio 2024, Celik poteva già indossare la maglia del Marsiglia. Quel passaggio in Francia, a un passo dal concretizzarsi, si arenò all’ultimo ostacolo: la cessione di Jonathan Clauss, imprescindibile per far spazio al turco. Nonostante l’accordo quasi completo tra le società e la volontà del giocatore di tornare in Ligue 1, il destino decise di trattenerlo ancora a Roma, in un momento in cui sembrava ormai destinato a svanire ai margini della squadra. Ma il calcio è fatto di seconde possibilità, di porte che si chiudono per farne aprire di nuove. Oggi, a 28 anni, Celik non è più quell’ombra di un tempo, bensì un faro di affidabilità e costanza nel cuore della difesa giallorossa. Mentre a gennaio 2025 è stato ad un passo dal Fulham.
Il club giallorosso, riconoscendo il valore di un giocatore rinato, ha deciso di puntare su di lui anche per il futuro. Ora, dalla possibile separazione, si sta lavorando per intavolare una trattativa per il rinnovo di un contratto in scadenza nel 2026, perché Celik incarna perfettamente il mix di esperienza e gioventù che Gasperini cerca nella sua squadra. Accanto a Mancini e Ndicka, Celik compone un trio difensivo saldo e armonioso, capace di proteggere la porta con autorità e intelligenza tattica. Quel trasferimento sfumato si è trasformato in una conferma preziosa: la Roma ha trovato in lui un pilastro su cui costruire il proprio presente e futuro. A volte, per riscoprirsi davvero, basta restare e credere.
Federico Grimaldi
© RIPRODUZIONE RISERVATA



