Nella giornata di Halloween la Roma è costretta a dover fare i conti di nuovo con la maledizione dei terzini. Nell’anno in cui i giallorossi avevano messo a posto entrambe le fasce una serie di problemi hanno limitato le scelte di Mourinho. Dall’inizio della stagione tutti i laterali hanno avuto problemi muscolari. L’ultimo è Spinazzola che tornerà nel 2023 a causa di una lesione al retto femorale sinistro. Sulla destra Karsdorp e Celik sono tornati a disposizione ma hanno lasciato sguarnita quella zona di campo per un mese. L’olandese è stato operato al menisco mentre il turco dopo uno scontro fortuito con Mancini ha rimediato un problema al collaterale mediale del ginocchio destro. Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia recita una vecchia regola matematica.
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Roma, la maledizione dei terzini: una lunga storia (non) d’amore
E infatti anche dall’altra parte non sono mancati i problemi. Oltre al numero 37 anche Zalewski è stato ko per alcune gare. Ad inizio campionato per una distorsione alla caviglia e successivamente per un affaticamento muscolare e prima del Napoli una gastroenterite lo ha tenuto ai box in una sfida decisiva. Solo Vina è nella lista degli invincibili ma viene schierato con il conta gocce e in posizione di difensore centrale.
Da Zappacosta a Spinazzola e Balzaretti: la maledizione dei terzini
—La Roma e i terzini, una storia complicata che potrebbe ispirare qualche scrittore di best sellers. Negli ultimi anni i giocatori di fascia hanno subito infortuni più o meno gravi. Nel 2016 Florenzi, Mario Rui e Nura si sono rotti il legamento crociato. Stessa sorte per Karsdorp, Bouah, Emerson Palmieri e Zappacosta negli anni successivi. Nel settore giovanile problemi seri al ginocchio anche per Calafiori e Luca Pellegrini.
Impossibile dimenticare l’estate del 2021 che non verrà ricordata solo per l’Europeo ma anche per il grave infortunio di Spinazzola. Il numero 37 è stato fermo per quasi un anno a causa della rotture del tendine d’Achille. Menzione anche per Balzaretti che a causa di una pubalgia è stato costretto a dire basta al calcio giocato.
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