(di Xavier Jacobelli - RadioRadio.it) Roma-Juve e' anche DiBenedetto versus Agnelli, cioe' la sfida fra due modi diversi di intendere il calcio eppure riuniti sotto un denominatore comune: ritrovare la grandezza perduta.
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Roma-Juve, perche' DiBenedetto rischia piu' di Agnelli
(di Xavier Jacobelli – RadioRadio.it) Roma-Juve e’ anche DiBenedetto versus Agnelli, cioe’ la sfida fra due modi diversi di intendere il calcio eppure riuniti sotto un denominatore comune: ritrovare la grandezza perduta.
Disintegrata da Calciopolinella tremenda estate 2006, retrocessa in serie B, costretta a vendere i pezzi migliori, entrata nel frullatore di pesantissime campagne acquisti (circa 280 i milioni di euro investiti sugli ultimi tre mercati estivi, 72 i milioni di euro certificati dall'ultimo passivo, 120 i milioni di euro stanziati per la ricapitalizzazione), la societa' degli Agnelli ci ha messo sei stagioni, tre presidenti (Cobolli Gigli, Blanc, Andrea Agnelli) e cinque tecnici (da Dechamps a Conte passando per Ranieri, Ferrara e Delneri) per tornare ai vertici del campionato con la speranza di vincerlo, finalmente.
DiBenedetto e i soci della company americana, invece, hanno appena cominciato il loro lavoro, dopo la laboriosa e arzigogolata trattativa che ha chiuso l'Era Sensi e aperto il mondo nuovo. Struttura dirigenziale rivoluzionata, organico profondamente ringiovanito, nuovo tecnico, nuove idee, antiche ambizioni. Non foss'altro che per un'evidente questione cronologica, la Juve e' in vantaggio sulla Roma lungo la strada della palingenesi, ma la sfida del 12 dicembre e' piu' uno spartiacque per i giallorossi che i bianconeri.
Se i primi la vincono, riaccendono gli entusiasmi e i sogni di un popolo intero che sta comunque dimostrando un'apprezzabile e paziente maturita' in attesa di un ciclo vincente che rinverdisca i fasti di dieci anni fa. Se i secondi la perdono non casca loro addosso il mondo: questa Juve rigenerata da Conte, rimarebbe comunque una delle piu' accreditate pretendenti al titolo. Ecco perche', all'Olimpico, Dibenedetto rischia piu' di Agnelli ferma restando la convinzione che il primo, completo giudizio sul nuovo corso romanista potra' essere emesso soltanto a fine stagione e che soltanto chi non fa non sbaglia. La nuova Roma, cos' come la nuova Juve, merita fiducia e rispetto.
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