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Roma indifesa: aumentano gli errori e i gol incassati. Ndicka e Llorente rimandati

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I giallorossi hanno smarrito la solidità difensiva degli anni passati. I nuovi non trovano gli automatismi richiesti da Mourinho
Marco Di Cola
Marco Di Cola Collaboratore 

La Roma continua a non ingranare in questo avvio di campionato. Se l'attacco sembra aver trovato una sua quadra grazie soprattutto allo strapotere fisico di Lukaku (faro offensivo della squadra), è la difesa a preoccupare (e non poco) Mourinho e i tifosi. La migliore qualità della Roma mostrata nella passata stagione sta infatti venendo meno. Senza Smalling e Ibanez, lo Special One fatica a ritrovare la solidità che aveva contraddistinto la squadra negli anni precedenti. Sono 7 infatti le reti subite in queste prime 5 partite di campionato. Nella passata stagione erano invece 5, quattro delle quali subite in un solo match: quello della Dacia Arena contro l'Udinese. In quel caso le dormite difensive di Karsdorp, e gli errori di Rui Patricio avevano spinato la strada alla goleada friulana. Quest'anno invece i gol subiti sono di più, spalmati su più partite, e molto più vari. Dalle palle inattive (gol preso contro Sheriff e Torino), ai buchi difensivi (Candreva all'Olimpico) e le marcature sbagliate (Celik su Leao). Tutti segnali di una solidità smarrita che va però ritrovata al più presto.

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Difesa nuova e automatismi da ritrovare: Mourinho alla ricerca della soluzione

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"Se vedi la squadra che ha giocato oggi, due e mezzo sono arrivati in estate. Llorente ha fatto 10 partita l’anno scorso. Non c’è Smalling né Ibanez. Torneremo a prendere meno gol". Questa l'analisi post partita di Mourinho dopo il pareggio a Torino. Lo Special One batte sulle difficoltà dei nuovi che ancora devono inserirsi al meglio nel reparto. Dopo due anni con la stessa linea difensiva, il portoghese deve ancora far trovare gli automatismi ai nuovi arrivati. Senza Smalling, il centro della linea a tre è stato occupato da Llorente che fatica in fase d'impostazione e ancora di più sulle marcature strette contro giocatori fisici come Zapata. Lo spagnolo, nonostante abbia giocato una buona partita non ha mai dato la sicurezza che regala il colosso inglese. Per lo Special One ha giocato "una partita straordinaria", forse più per le difficoltà che aveva preventivato nella marcatura sul colombiano (più fisico ed esperto di lui) che per la reale qualità della sua gara. Segnali positivi invece da Ndicka che dopo un pessimo precampionato e le prime partite di assestamento ha mostrato in parte le sue qualità ma è ancora lontano dal rendimento che garantiva (salvo clamorosi errori nelle partite decisive) Ibanez. Tutto crolla poi quando sul calcio di punizione battuto da Ilic si perde proprio Zapata che di testa pareggia il match. In attesa di ritrovare Smalling (probabilmente out anche contro il Genoa), Mourinho deve affrettarsi a trovare la soluzione migliore. La Roma è già costretta a rincorrere anche se gli scivoloni delle altre garantiscono allo Special One un minimo di tempo in più.

 

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