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Roma, il viaggio inizia. Ora portaci a Danzica

LaPresse

Polonia, 27 maggio 2020: ecco dove e quando si giocherà la finale di Europa League. Una coppa che non porterà i soldi e il fascino della Champions, ma sempre una coppa Europea è. Quel giorno i tifosi giallorossi meritano di stare lì

Francesco Balzani

Una tirata fino in Val di Chiana, poi una sparata fino a Bolzano, due ore di sonno e la sera stiamo già a Cracovia”. Se lo meritano i tifosi della Roma una viaggio alla Enzo (Carlo Verdone ovviamente) di “Un Sacco Bello”. Non tanto per ammirare le bellezze della Polonia, ma per assistere finalmente a una finale europea da protagonisti. A Danzica, che da Cracovia dista 6 ore ma sempre Polonia è. Nella città portuale che ha dato i natali a Schopenhauer, infatti, si giocherà la finale di Europa League con data 27 maggio 2020. Quel giorno ci saranno solo due squadre a contendersi una coppa che non porterà i soldi e il fascino della Champions, ma sempre una coppa Europea è. Quel giorno i tifosi della Roma meritano di stare lì, a Danzica, con il corpo o solo con la mente. E’ dal 1990 d’altronde che non si godono una finale internazionale. In quelle due notti epiche contro l’Inter, e con un arbitraggio vergognoso, arrivò una sconfitta ma pure la consapevolezza di averci provato. Ecco, la Roma di Fonseca ci deve provare come hanno detto Smalling e Mkhitaryan, due che quella coppa l’hanno alzata senza fare troppo gli schizzinosi. In tutti i modi, con o senza turn-over. Perché snobbare l’Europa League è affare che possono permettersi solo i grandissimi club, e pure loro negli ultimi anni non l’hanno certo denigrata (vedi il Chelsea lo scorso anno). Figuriamoci la Roma che un trofeo non lo alza da 10 anni. Il tour che porterà a Danzica, proprio come nel celebre film di Verdone, inizia stasera contro l’Istanbul Basaksheir e proseguirà tra Austria e Germania sperando poi di passare per altri paesi e città più o meno note. Diciamocelo francamente: l’Europa League giocata di giovedì in posti a volte lontanissimi è una rottura per un campionato. Non porta i milioni della Champions e non è l’ambizione dei top player. Ma è lì, e per farla diventare un pregio va vinta. Come le italiane non hanno mai fatto, come la Roma può provare a fare. Migliaia di tifosi sono pronti al viaggio. E un amico di Martucci lo troveremo facilmente. Nun fa la stupida dai.