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Roma, il tuo “Core” lasciato solo nel giorno più triste

Roma, il tuo “Core” lasciato solo nel giorno più triste - immagine 1
Oggi l’assenza della Roma al funerale di una delle bandiere più iconiche della storia giallorossa è una caduta di stile. Totale, ingiustificabile
Francesco Balzani
Francesco Balzani Collaboratore 

Lo stile è l'impronta di ciò che si è in ciò che si fa”, diceva il filosofo francese René Daumal. Un aforisma difficile da contraddire. Ma forse si può completare. “Lo stile si percepisce anche in ciò che non si fa”. Oggi l’assenza della Roma al funerale di una delle bandiere più iconiche della storia giallorossa è una caduta di stile. Totale, ingiustificabile. Anzi, fa ancora più tristezza leggere il motivo: il troppo lavoro a viale Tolstoj. Non sapevamo che Pellegrini, De Rossi o Dybala lavorassero in giacca e cravatta negli studi dell’Eur. Eppure c’era il giorno libero, qualcuno lo ha speso mangiando gelati in centro, altri in piscina. Legittimo, per carità. E allora ci aspettavamo almeno un dirigente. Nisba, Nada, Niente come diceva Marisol nello storico film di Verdone. C’erano tre ragazzi dell’Under 18, nemmeno della Primavera. C’erano tanti tifosi, della curva Sud e dei bar della zona. Molti di loro lavorano, e si sono presi due ore di permesso. C’erano quelli che lo avevano conosciuto, quelli che ne hanno solo sentito parlare. C’era un ex giocatore della Roma che ha più di 90 anni e fatica persino a camminare. Eppure non è voluto mancare. Così come un ragazzo che doveva andare a un altro funerale e ha deciso di arrivare in ritardo: “Tanto mi zio non s’offende”. Parliamo di Giacomo Losi, terzo solo a Totti e De Rossi per presenze. Persona squisita, giocatore immortale per le gesta dentro e fuori dal campo. Che ha giocato con ossa rotte. Un suo amico, Gigi Riva, ha avuto il rispetto del Cagliari che si è presentato in blocco al suo funerale. Per la Roma, oltre ai ragazzi, c’era il responsabile dell’archivio storico. Perché tanta indifferenza? Perché presentare una scusa così banale? Stavolta non c’è giustificazione che tenga, ma per le scuse c’è sempre tempo. Le accetterebbe volentieri anche Giacomino. Le vorrebbero anche i tifosi della Roma che stanno tempestando i social di critiche. Non basta un freddo video su Twitter, serviva l’abbraccio caldo della nostra Roma.

 

 

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