Quando arrivò in estate dal PSG (col suo compare Renato Sanches) per soli 2.5 milioni, dopo una stagione abbastanza incolore alla Juve, nessuno si sarebbe aspettato un rendimento simile. L'addio del "Signor Matic" a ridosso dell'inizio della stagione aveva stupito un po' tutti e la Roma improvvisamente aveva bisogno di un altro architetto con la sua intelligenza tattica. Ed eccolo qui: Leandro Paredes, che ad inizio anno aveva chiesto a De Rossi il permesso di indossare la numero 16, per poi ritrovarselo inaspettatamente come allenatore 4 mesi dopo. Proprio con DDR in panchina le prestazioni dell'argentino si sono alzate notevolmente di livello: se la Roma ha iniziato a costruire dal basso (un avvenimento sporadico sotto la guida Mourinho) con grande sicurezza e profitto il merito è proprio della sua posizione. Molto spesso utilizzato come terzo centrale in mezzo a Ndicka e Mancini in fase di possesso, è uno dei migliori mediani in tutta Europa per quanto riguarda quantità e precisione passaggi in fase di costruzione. I numeri parlano chiaro e non mentono: è migliore del 90% dei centrocampisti (dei principali 5 campionati europei) per passaggi tentati, passaggi completati, distanza dei passaggi progressivi, precisione passaggi brevi (95.1%), precisione passaggi medi (92.1%), passaggi lunghi tentati e completati, passaggi nell'ultimo terzo di campo. Oltre ai duelli aerei vinti (quasi il 70%!) e le palle perse (meno di 1 a partita). Insomma uno dei pochi da cui ripartire.
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