(di Daniele Petroselli) Tre vittorie consecutive per tornare a credere in qualcosa d’importante. Luis Enrique è pronto e sicuro dei propri ragazzi alla vigilia dell’impegno in Coppa Italia contro quella Fiorentina che poco più di un mese fa stava per essere fatale a lui e al neonato progetto Roma.
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Roma, il futuro visto da Pallotta e Luis Enrique
(di Daniele Petroselli) Tre vittorie consecutive per tornare a credere in qualcosa d’importante. Luis Enrique è pronto e sicuro dei propri ragazzi alla vigilia dell’impegno in Coppa Italia contro quella Fiorentina che poco più di un mese fa...
Da quella disgraziata partita però tanto è cambiato, soprattutto nella mente del tecnico: “Giocheremo pensando alla gara di campionato, è un ricordo amaro”, dice durante la breve conferenza stampa di oggi. “Può essere una motivazione extra, dopo aver giocato lì con uno, due uomini in meno”. Un episodio traumatico certo, ma come spesso accade quando si tocca il fondo è lì che si riparte per tornare. Ed ecco che allora l’asticella delle proprie ambizioni si alza: “Sì, possiamo vincere la coppa Italia, perché no? Ma io penso solo a questa partita. Roma da podio in campionato? Non lo so. Quattro partite fa si facevano altri discorsi, noi allenatori dipendiamo dai risultati. Ma quello che vedo mi fa essere fiducioso, il gioco all'inizio ti darà modo di battere gli avversari e dopo di farlo divertendo i tifosi”. Insomma crederci ma rimanendo con i piedi per terra e puntare dritto a quel progetto di calcio spettacolo che ha bisogno di tempo e lavoro duro per crescere. A tanto servono le motivazioni e quando il primo a darle è il presidente, anche con gesti “estremi” come quello del tuffo in piscina, è ancora più significativo: “Importante sentire dalla sua voce cosa vuole e come vuole lui la Roma. Ieri ha fatto una riunione con giocatori, staff e tutti i lavoratori per dire cosa dovrà fare la Roma, è bello sapere quale sarà la strada. Il gesto finale è stato simpatico, che spiega che persona sia: aperto e ottimista”.
UN SOGNO AMERICANO - Un gesto voluto quello di Pallotta, che sembra convinto davvero del progetto, di aver fatto centro con la Roma: “Sono entusiasta oggi più che mai rispetto a quando abbiamo cominciato a parlare ed entusiasta di poter avere avuto una tale fortuna di diventare i proprietari della Roma”, ha detto a Roma Channel in serata. “Come sono stato fortunato per essere riuscito a far parte di qualcosa con i Celtics, per me anche questa è un'opportunità per creare di nuovo qualcosa di veramente speciale, avere Roma al top nel mondo, una delle migliori squadre, perché questo è ciò che Roma dovrebbe essere. Questo e' quello che mi guida, se la Roma fa bene non è qualcosa può cambiarmi la vita o quella dei miei soci da un punto di vista finanziario. E' più una questione di cuore”. Tanti i progetti, dal merchandising allo stadio, ma soprattutto creare la basi per una competitività a lungo termine: “Noi dobbiamo fornire le risorse, poi abbiamo lo staff manageriale ed e' solo una questione di tempo arrivare dove meritiamo di essere”. Una solidità anche tecnica che passa per i due simboli, Totti e De Rossi. E sul centrocampista si lascia andare ad un “credo di aver fatto firmare De Rossi”. Ma il suo rinnovo è solo “il primo inning” di una storia giallorossa che sta crescendo, giorno dopo giorno.
UNA COPPA CHE VALE UNA STELLA – Aldilà dei proclami e dei titoli ad effetto, la partita contro Delio Rossi sarà l’ennesimo capitolo giallorosso che dovrà sancire una volta di più la maturità trovata dal gruppo di Luis Enrique. Gioco veloce e una solidità tra i reparti che ha portato vittorie ma soprattutto zero gol subiti nelle ultime due uscite. Un evento nella Capitale che non si vedeva da parecchio ormai, ma che va coltivato per bene, senza strafare o prendere sotto gamba gli impegni futuri. Per questo il tecnico sembra optare per una Roma titolare contro i viola, alla faccia del turnover. Sicuro Stekelenburg, che deve rimanere, come detto in conferenza stampa dal mister, uno dei punti fermi visto il ruolo fondamentale che ricopre. Dietro, viste le prove compiute oggi in allenamento, fiducia al duo centrale Heinze-Juan (anche se Kjaer non è da escludere, visti i colpi a sorpresa del tecnico), con Josè Angel confermato a sinistra e il rientrante Rosi pronto a dare fiato a Taddei, che magari potrebbe rientrare titolare nel prossimo appuntamento di campionato proprio a sinistra. Stesso centrocampo visto con il Chievo, fatta eccezione per Greco che prende il posto di un De Rossi non al meglio e che punta anche lui alla difficile trasferta di Catania. Davanti, accanto a Totti e Lamela, rimane il dubbio Bojan. Il giovane spagnolo, a caccia del gol, parte in vantaggio su Borini, in ripresa dall’infortunio muscolare e che ancora non convince pienamente il tecnico, vista la gravità del problema e il rischio di ricadute. Se non dovesse farcela, pronto un suo rientro in panchina almeno contro gli etnei sabato prossimo.
ROMA VS FIORENTINA ANCHE SUL MERCATO – Se domani sera in gioco ci sarà il cammino verso la Coppa Italia, all’orizzonte sembra prospettarsi tra i due club un’altrettanto interessante sfida di mercato. Se quella per Amauri pare essere una lotta che la Roma non ha neanche intenzione di combattere, nonostante i richiami quasi “disperati” del giocatore, ecco profilarsi quella più importante per un giovane di prospettiva come Mounir El Hamdaoui, attaccante dell'Ajax e pronto a lasciare i Lancieri per un campionato ben più importante. La Fiorentina lo segue da tempo, così come la Roma, ma da battere ci sono anche Blackburn ed Espanyol. La questione terzini sembra al momento essere stata accantonata a fine stagione. Le prove convincenti di Taddei hanno stoppato la soluzione tampone Mesbah, mentre a centrocampo si guarda sempre al mercato brasiliano, con Casemiro e Paulinho sempre sull’agenda di Sabatini. Al momento però tutto rimane bloccato. Esigenza fondamentale lo sfoltimento della rosa, che ad oggi pare avere una battuta d’arresto quantomeno su Pizarro. La Juventus infatti comincia a nutrire dubbi sul cileno: “questioni tattiche”, il commento che trapela da Vinovo, ma c’è da scommetterci che Conte stia pensando a Guarin del Porto. Un colpo vero dei bianconeri, anzi doppio visto l’affare Borriello da poco portato a termine. E magari da evitare.
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