Rifondazione e programmazione. All'indomani del ko in casa del Catania, che ha aritmeticamente estromesso la Roma dalla prossima Champions League, la tifoseria giallorossa riversa la propria delusione su squadra e società
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Roma, i tifosi pretendono la rifondazione e invocano lo zio Tom
Rifondazione e programmazione. All’indomani del ko in casa del Catania, che ha aritmeticamente estromesso la Roma dalla prossima Champions League, la tifoseria giallorossa riversa la propria delusione su squadra e società
Lo scollamento dell'ambiente romanista coi ragazzi di Montella è però tale e tanto che nessun sostenitore ha sentito l'esigenza di andare questa mattina a Trigoria per contestare Totti e compagni alla ripresa degli allenamenti. Per manifestare il proprio pensiero, al posto di cori e striscioni davanti al centro sportivo, la tifoseria ha preferito affidarsi a radio e social network. E, dall'etere alla rete, il messaggio è stato sostanzialmente uno: «La Roma, tutta, il prossimo anno deve ripartire da zero, con grinta e coraggio». La sconfitta di Catania, contro un avversario peraltro già salvo e con motivazioni pressochè inesistenti, ha fatto schizzare alle stelle la rabbia del pubblico romanista verso giocatori e dirigenza. C'è chi su internet parla di «delusione completa», accusando la squadra di essere «indegna di vestire la maglia della Roma». «Vergogna!» è un altro termine che rimbalza da facebook alle stazioni radiofoniche che quotidianamente nella Capitale sviscerano i temi legati alla 'Magicà. «Non meritano nemmeno l'Europa League», «tutto da rifondare» e «senza spirito e senza cuore» sono altri commenti al vetriolo che i tifosi non risparmiano ai giocatori. La rifondazione tecnica, che alcuni affiderebbero a Zeman, è comunque l'unica strada percorribile anche se spaventa molti supporter («guardate ancora come sta messa la Juventus»). Molti altri sono poi dell'idea che per tornare a sognare servirà del tempo: «È finito un ciclo, ne inizia un altro. Ma se crediamo che la Roma il prossimo anno possa lottare per qualcosa, sbagliamo di grosso, ci vorranno almeno 2-3 anni». E ad occuparsi della Roma del domani dovranno essere gli americani guidati da Thomas DiBenedetto. Il businessman di Boston, nell'immaginario romanista, è l'uomo dei sogni, quello cui affidarsi per continuare a sperare in un futuro da protagonisti. «Speriamo che lo Zio Tom faccia tanti acquisti così ci rialziamo subito» è l'auspicio della tifoseria che invoca «almeno una decina di nuovi giocatori». Ma, ancora prima della rifondazione della squadra, a preoccupare l'ambiente è l'assenza degli americani e la sensazione che una mancanza di programmazione adesso potrebbe incidere negativamente sulla prossima stagione. «Tocca fare piazza pulita e una grande campagna acquisti, ma sarebbe il caso che questi americani si cominciassero a manifestare perchè un minimo di programmazione non sarebbe male!» è il massaggio che i naviganti della rete lanciano a chi prenderà in mano la Roma dopo la fine del campionato.
(ANSA)
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