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Roma, i tifosi come Albertone: “Siamo tutti americani”

«Noi romani siamo tutti americani. L’aveva detto Alberto Sordi sessant’anni fa ed ora eccolo qua». Non ha dubbi Stefano, tifoso giallorosso da molte decine d’anni, trasteverino e, come tengono a precisare alcuni suoi amici,...

Redazione

«Noi romani siamo tutti americani. L'aveva detto Alberto Sordi sessant'anni fa ed ora eccolo qua». Non ha dubbi Stefano, tifoso giallorosso da molte decine d'anni, trasteverino e, come tengono a precisare alcuni suoi amici, «con molte trasferte alle sue spalle»: la cordata statunitense per l'acquisto della As Roma è cosa buona.

«Mejo che vengono 'sti americani - ha aggiunto, ricevendo subito il consenso degli amici - ora si sta in bianco. Non ci sono soldi... e gli americani ce li hanno». Nei bar di Trastevere la possibile entrata degli americani negli assetti societari della Roma è stato l'argomento principe della mattinata: «Meglio di niente - ha detto un giovane tifoso - saremo più stabili. Ma fin quando non è ufficiale meglio non dire niente. Certo che questa notizia ci fa sentire più carichi». «Se portano i soldi, ben vengano!», ha commentato Sergio Rosi, il presidente del Roma Club Testaccio, enclave storica del tifo giallorosso. «Il mondo cambia - aggiunge - ma noi ci andiamo dietro. Non è gente che sta nell'ambiente calcistico ma ci sanno fare. Gli americani devono capire una cosa: non comprano solo la squadra di calcio ma l'immagine di Roma che portiamo in tutto il mondo». Rosi, presidente del club giallorosso dal 1968, confessato di aver già comprato la bandiera americana a stelle e strisce: «Siamo un pò scettici, ma è giusto che lo siamo all'inizio - ha spiegato - ma sono già pronto ad attaccare la bandiera americana al club se la notizia venisse confermata». E poi ha tenuto a precisare, con voce un pò commossa: «L'immagine di Sensi e di Viola rimarrà nel nostro cuore. Sono stati grandi: loro fanno parte della Roma». «Sono contento per tutti i tifosi della Roma - ha detto il presidente del Roma Club Garbatella, Vincenzo Mantini - è una cosa ridicola andare avanti con una società senza presidente. È ora che finisca quest'impiccio che si è creato. Bisogna mettere ora le basi per ricominciare, però prima si deve fare pulizia all'interno della società, a partire, mi dispiace dirlo, dall'allenatore Ranieri». Anche sul web i romanisti si scambiano commenti, giudizi e fanno previsioni su quello che potrebbe essere il futuro della 'Magicà in mano a questo o quell'altro acquirente. Sul social network Facebook sono diversi i gruppi creati, alcuni ancora con pochi iscritti, come 'E ora tocca agli americani fare grande la Romà o 'Sosteniamo gli americani nell'acquisto della Romà. Altri registrano maggiori adesioni: sono i casi di 'A.A.A. (Americani-Aabar-Angelucci) compratore A.S. Roma no indagatì con 147 utenti, e di 'Russi, americani, arabi, tedeschi e palazzinari quante bandiere a sventolà???', con 588. E c'è anche chi vuole scherzare sull'argomento e, facendo riferimento alla serie televisiva ispirata alla Banda della Magliana 'Romanzo criminalè, ha creato un gruppo dal nome 'Altro che arabi e americani, io voglio il Libanese presidente della Romà. Tra scetticismo, allegria, impazienza e il sogno di un futuro migliore, i tifosi giallorossi sembrano pronti ad 'americanizzarsì: magari festeggiando la Roma a stelle e strisce mangiando un bel piatto di 'macaronì, come avrebbe fatto Nando Moriconi.

 

 

FONTE: Ansa