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Roma, i giovani terribili di Tugberk a trazione capitale alla conquista d’Europa

Instagram @tugberktt

Alla UTLC Cup in Russia l'Under 15 giallorosso vince e convince. In squadra il tecnico prodigio e una schiera di campioncini classe 2004, tutti o quasi di matrice romana

Valerio Salviani

La Roma del futuro è già una corazzata da Champions League. E' non è solo un modo di dire. Mentre Monchi mette basi solide in prima squadra con giovani dal futuro assicurato come Zaniolo, Bianda, Kluivert, Fuzato e Coric, c'è un'altra Roma che già vince in Europa e dà spettacolo. Sono gli Under 15 (classe 2004), che stanno incantando nella UTLC Cup in corso questi giorni a Mosca. Alla guida della squadra un altro giovane su cui la società punta tanto, il nuovo arrivato Tugberk, allenatore prodigio di cui vi abbiamo parlato qualche settimana fa (leggi l'approfondimento).

VERSO LA FINALE - La Roma ha giocato due partite vincendo e convincendo. La prima 2-1 in rimonta contro l'Amburgo e la seconda contro i cinesi dello Zhejiang Greentown, con una goleada per il 4-2 finale. Oggi il terzo e ultimo match del girone contro l'Astana (visibile alle 14 in diretta su YouTube sul canale ufficiale della competizione) per chiudere al primo posto e proiettarsi verso la finale. Non solo Tugberk tra stelle di questa Roma, che già urla dalla panchina in un italiano perfetto, ma le luci dei riflettori sono puntate dritte sui tanti campioncini in campo, tutti o quasi di matrice romana. Fanno eccezione Tomaselli, il Messi del futuro che ha rinnovato il contratto pochi giorni fa e Etienne Catena, un piccolo Nzonzi che domina fisicamente i pari età, ivoriano solo d'origine. C'è Fabrizio Lilli, che nel primo match è stato il migliore in campo con gol d'autore e assist, Alessandro Mirimich, De Rossi in erba leader del centrocampo, un altro Pellegrini, Matteo, che fa il difensore centrale, Riccardo Pagano, numero 10 e capitano nel mito di Francesco Totti. E poi ancora Falasca, Semprini, Missori e tanti altri. Tante individualità che si fanno già notare e fanno grande la Roma dei piccoli. Ma non ditelo a Tugberk: "Non solo i singoli, siamo una squadra forte" ha dichiarato. Perché sognare è bello, ma crescere con le idee giuste è più importante.