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Roma, i big match sono di nuovo un problema: la cura Mourinho non funziona

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I giallorossi vengono eliminati dalla Coppa Italia e non raggiungono la semifinale. Traguardo che manca dal 2017 

Redazione

Sfuma il primo obiettivo stagionale della Roma, ammesso e non concesso che il quarto posto sia ancora alla portata, i giallorossi vengono eliminati dalla Coppa Italia. “Non si può arrivare in una partita di questa dimensione e prendere un gol dopo 2 minuti” queste le parole dello Special One dopo la gara. La mentalità vincente del tecnico portoghese non è ancora una caratteristica di questa squadra, come a Venezia anche ieri la Roma ha preso un gol a freddo. L’unica eccezione stagionale è la vittoria di Bergamo: “La Roma non vince contro una big da 20 minuti” la frase pronunciata da un polemico Mourinho dopo il 4-1 alla “Dea”. Adesso quei pochi minuti si sono trasformati in 2 mesi, con in mezzo tre sconfitte pesanti. Due in campionato con Milan e Juventus e l’ultima in coppa contro i nerazzurri. Sei sconfitte su sei contro le tre grandi del calcio italiano, era successo solo due volte: nel 1964 e nel 1989. La cura “Mou” non sta ancora dando gli effetti sperati, domenica come se non bastasse Zaniolo non ci sarà a Reggio Emilia e Abraham è in forte dubbio. L’attaccante inglese è uscito anzitempo per un problema alla coscia sinistra.

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La Roma non è “special”: persi troppi punti anche contro le piccole 

Se i big match rappresentano un problema  non si può dire che con le “piccole” vada meglio. La Roma ha già perso 9 volte in campionato, senza dimenticare la bruttissima figura in Norvegia. KO pesanti con Verona, Venezia e Bologna. Anche i due pareggi interni contro le genovesi hanno lasciato l’amaro in bocca. Due partite che hanno dimostrato la scarsa mentalità della squadra che dopo grandi vittorie (Atalanta e Empoli) non è stata in grado di dare continuità a delle ottime prestazioni. La Champions League è distante 6 lunghezze ma il gap con le altre non è stato colmato. Puntare alla Conference consentirebbe almeno l’accesso diretto all’Europa League e riporterebbe un trofeo che manca dal 2008 e che rischia di diventare un’ossessione.

Daniele Aloisi