(Repubblica.it - M.Pinci) - "Abbiamo ancora fame". Rudi Garcia prova a non pensare al record, quello appena scritto di 9 vittorie di fila in avvio di stagione e quello - inedito - di 10 successi su 10 gare giocate: due giorni dopo Udine e due prima del Chievo, l'allenatore francese gonfia il petto, rivendica i meriti dei propri giocatori mettendo una croce sulla parola fortuna ("La fortuna è che i ragazzi sono tutti a più del cento per cento"), ma avverte: "Da due partite giochiamo meno bene, e con il Chievo non è una gara vinta: dobbiamo tenere la tensione alta".
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Roma, Garcia: “Fortuna? No, è voglia. Il gruppo è la nostra forza”
(Repubblica.it – M.Pinci) – “Abbiamo ancora fame”. Rudi Garcia prova a non pensare al record, quello appena scritto di 9 vittorie di fila in avvio di stagione e quello – inedito – di 10 successi su 10 gare giocate:
"ABBIAMO ANCORA FAME" - Alta tensione per inseguire quel risultato di 10 vittorie su 10 incontri che non ha precedenti in Italia. E difendere la posizione di vertice, come ha chiesto in diretta Rai il ds Sabatini: "Lo sprint finale è lontano - ricorda l'allenatore della Roma - ma è il mio obiettivo lottare con i favoriti. E poi mantenere lo scarto con il quarto posto, perché se vogliamo tornare in Europa è la cosa più importante". In realtà, quando si parla del futuro a breve, Garcia tradisce un'attenzione particolare a quel primo posto occupato oggi dalla sua Roma: "Non abbiamo bisogno di guardare i risultati degli altri se continuiamo a vincere", ricorda fingendo di ignorare l'appuntamento di mercoledì sera tra Fiorentina e Napoli. Lui pensa al Chievo: "Abbiamo ancora fame di vivere queste gare emozionanti e difficili come era a Udine".
E chiede di tenere alto il livello di guardia, prima all'ambiente che alla squadra: "Tutti pensano sia una gara già vinta, a partire dai tifosi, ma anche a Trigoria. Non i giocatori, però: la vinceremo se resteremo umili, giocando collettivamente con la stessa cattiveria di sempre". Nonostante la striscia, Garcia resta convinto che la squadra non lo deluderà: "I giocatori sono molto intelligenti, sanno che dobbiamo dare tutto in campo, non ci sono partite facili. Ma mi fido della squadra, abbiamo molta esperienza, non devo dire nello spogliatoio che serve dare il 100 per cento".
"MENO BENE DA DUE GARE, MA NON SIAMO FORTUNATI" - Quasi un monito. Per evitare, magari, che la sua squadra dia vita a un primo tempo come quello di Udine: "Giochiamo meno bene da due partite - riconosce Garcia - con Napoli e Udinese. Dobbiamo tenere la tensione alta, giocare meglio, c'è tanto da migliorare". Ma al tecnico non parlate di fortuna: "La fortuna non arriva da sola. Il gol che salva Castan è voglia, cattiveria. E se non lo avesse salvato lui, l'avrebbe presa Benatia. Stessa cosa De Rossi con il Napoli. Tutti aiutano i compagni, se questa è fortuna sì: abbiamo fortuna. Ma la nostra fortuna è che tutti i ragazzi sono a più del cento per cento".
E anche quando le cose non vanno bene, la sua squadra san rimetterle in piedi: "Nel primo tempo a Udine non abbiamo risposto bene tatticamente, era quasi un tre contro tre. Ma la squadra ha la capacità di cambiare le cose in corsa. E sa che possiamo segnare in ogni momento, perché abbiamo la forza per farlo". Garcia tiene particolarmente a sottolineare i meriti dell'attacco, quasi a voler rivendicare la cura del gioco offensivo: "Tutti si concentrano su questa meravigliosa difesa, ed è vero che per vincere serve non prendere gol. Ma siamo il miglior attacco della serie A con l'Inter e non è casuale. E possiamo migliorare ancora".
Intanto, però, contro il Chievo la Roma dovrà saper gestire una situazione diffidati che mette a rischio squalifica quattro giocatori - De Rossi, Florenzi, Benatia e Castan - e un calendario che prevede tre gare in otto giorni. "Il turn over? Possibile come non è possibile", risponde sibillino Garcia. "Di sicuro nelle prossime due gare avremo bisogno di tutti. Spero che i quattro diffidati non prendano tutti un cartellino. Se uno solo viene squalificato non ci sono problemi invece, sarà il turno di qualcun altro".
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