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Roma, fra progetto e sindrome di Peter Pan

A livello di progetto, quello della Roma è senza dubbio fra i più interessanti d’Italia e d’Europa.

Redazione

A livello di progetto, quello della Roma è senza dubbio fra i più interessanti d'Italia e d'Europa.

Il cambio di società, il voler puntare su giovani talenti fra i migliori in circolazione (leggi Lamela, Bojan e Borini), l'affidare la panchina ad un tecnico dalle idee chiare ed innovative come Luis Enrique, sono tutti passi di un percorso netto di rinnovamento; e come tale, ci vuole del tempo per essere attraversato. Dopo un inizio difficile, le nuove concezioni sono state in parte assimilate ed ora la Roma resta a galla fra le posizioni medio-alte della classifica, con una speranza d'Europa che difficilmente morirà.

Ma qualcosa ancora manca. Quel qualcosa che ti permette di dar seguito a risultati importanti (e se vogliamo, clamorosi) come il netto 4-0 inflitto all'Inter. I giallorossi, con il passare del tempo, si stanno rendendo sempre più maestri del possesso palla; ci hanno abituati a vedere percentuali e statistiche incredibili su questo aspetto, ma allo stesso tempo, nella partita, di ieri si sono poco preoccupati di un numero ben più importante: quello dei tiri in porta (allargando il concetto, le azioni pericolose). Quando la Roma riuscirà a trovare il giusto equilibrio, ad essere più cinica nello sfruttare le occasioni, allora avrà compiuto un passo decisivo verso la maturazione a grande squadra. Al momento è forse proprio l'inesperienza lo scoglio più grande da superare; la risposta, in questo caso, è il tempo.

(Tuttomercatoweb.com)