"Caro ragazzo, ascoltami: vieni da noi. Ti seguo da anni: sai, ti volevo già allo Shakhtar. Fidati...". Più o meno, è il passaggio più significativo dei discorsi fatti telefonicamente - ma anche via WhatsApp - tra Paulo Fonseca e Roger Ibañez, scrive gazzetta.it.
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Roma, Fonseca chiama Ibanez: “Roger vieni da noi”
Il tecnico giallorosso avrebbe voluto il centrale già ai tempi dello Shakhtar, poi le varie dinamiche di mercato lo hanno portato altrove. Anzi, a Zingonia
Il tecnico giallorosso avrebbe voluto il centrale già ai tempi dell'Ucraina, poi le varie dinamiche di mercato lo hanno portato altrove. Anzi, a Zingonia: preso da patron Antonio Percassi lo scorso inverno dal Fluminenense - club seguitissimo dalla rete scouting dell'Atalanta - per 4 milioni (sul piatto altri 1,5 milioni di bonus, mai sborsati per non aver raggiunto gli obiettivi), il Gasp ha sempre voluto dargli spazio. Tuttavia chi conosce il mister sa che certi fedelissimi sono pressoché intoccabili: dura, quasi impossibile, rinunciare a Palomino, Djimsiti, Masiello, l'anno scorso a Mancini, ma soprattutto a Toloi.
Eppure, nonostante il pochissimo spazio, a Zingonia hanno titubato su una cessione considerata comunque "non semplice": a fine dicembre, infatti, Gasperini disse al ragazzo che l'idea della società sarebbe stata quella di cederlo in prestito secco fino a giugno, per poi farlo tornare alla base con più esperienza e, di conseguenza, maggiori possibilità di giocare. E il d.t. Giovanni Sartori si era mosso in questa direzione. Il denaro, però, conta: così sono diventati irrinunciabili gli 11 milioni (due di bonus) offerti dalla Roma per avere Ibañez, che diventerà giallorosso a tutti gli effetti al termine del prestito di 18 mesi, quando scatterà l'obbligo di riscatto.
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