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Roma, finale a ostacoli

Roma, finale a ostacoli - immagine 1
Si avvicina l'ultimo atto di Europa League e Mou è in ansia per le condizioni di Smalling, Wijnaldum e Dybala. Chris e Gini devono recuperare la migliore condizione, Paulo è ancora alle prese col dolore alla caviglia
Redazione

Da un lato il malumore di José. Dall'altro le condizioni della spina dorsale di qualità e esperienza della squadra che per motivi diversi non è in condizione. Come se non bastasse, in mezzo una partita che a Trigoria si sarebbero volentieri risparmiati. Senza contare poi le voci e le indiscrezioni riguardanti il futuro dello sciamano portoghese che s'intrecciano con chi per natura ama guardare sempre al bicchiere mezzo vuoto anziché pieno. Sei giorni a Budapest e l'avvicinamento è logorante, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Difficile fotografare il momento meglio di quanto ha fatto Mou nel post-Salernitana: "Ci sono allenatori, giocatori e club che giocano una finale europea nella vita e sono già fortunati. Immaginate i miei ragazzi a giocarne due di fila". Farlo con l'asse Smalling-Wijnaldum-Dybala in campo, regalerebbe altre certezze. L'inglese è rientrato nell'ultimo quarto d'ora contro il Leverkusen e con la Salernitana ha dimostrato sui due gol subiti che inevitabilmente il mese di stop va smaltito. Quello che sta vivendo sulla sua pelle Winaldum. L'olandese ha anticipato il rientro rispetto al difensore al match d'andata contro i tedeschi. Un totale di 179 minuti nei quali non si è vista nemmeno l'immagine sbiadita del centrocampista che contro la Sampdoria e nella trasferta a Torino aveva dato incoraggianti segnali di ripresa dopo la traumatica frattura della tibia avvenuta in estate. E poi c'è Paulo, che merita un capitolo a parte. Perché il tira e molla tra chi dispensa certezze sull'impiego alla Puskas Arena e José in versione pessimista rischia di creare un cortocircuito. Calendario alla mano, c'è il forte rischio che l'argentino arrivi al 31 maggio con appena 35 minuti disputati nelle ultime 8 partite. Sì, perché anche a Firenze, l'orientamento è di non rischiarlo. L'entrata killer di Palomino non è stata smaltita e piuttosto che rischiare che prenda un altro colpo, Mou ha deciso di preservarlo. Oggi, con il media-day, se ne saprà di più. Allenamento aperto e José parlante. Accade, ormai, quando succede, una volta l'anno. Come la finale da disputare.