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Roma Femminile, Spugna: “Abbiamo le qualità per vincere, ma occhio al Vorskla”

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Le sue parole: “In Europa non sarà facile, lo sappiamo, però l'atteggiamento, la mentalità, la voglia di subentrare deve essere la stessa"
Redazione

Alessandro Spugna, tecnico della Roma Femminile, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del round 2 di Women’s Champions League contro il Vorskla Poltava. Queste le parole dell'allenatore giallorosso:

SPUGNA IN CONFERENZA STAMPA

L’avversario di domani, per coefficiente di difficoltà, rispetto a quelli già affrontati, come lo collochi? “Ha nove calciatrici della nazionale ucraina, è al 31esimo posto del ranking Fifa. Non saprei, sicuramente se noi faremo la nostra gara con le nostre qualità, siamo una squadra che ha la possibilità di vincere la partita, di giocare una grande gara. Però, ripeto, a livello europeo bisogna sempre prestare grande attenzione soprattutto quando giochi contro squadre che hanno calciatrici molto esperte in campo internazionale. È una squadra fisica, sicuramente una squadra fisica, ma questo a livello internazionale ormai è un dato di fatto. È difficile trovare squadre poco fisiche, quindi anche dobbiamo fare la nostra gara, prestare attenzione soprattutto alle palle inattive perché loro hanno una calciatrice che calcia molto bene. Però, ripeto, è una partita che sicuramente con le nostre qualità possiamo. Possiamo giocarcela alla grande.

Contro il Pomigliano abbiamo visto un turnover profondo e abbiamo capito che la rosa della Roma è importante. Come pensi domani di mandare in campo la tua squadra? Linari ha recuperato? E in avanti tornerà Giacinti? “Linari è recuperata, sarà della partita. Sul resto, guarda, io ti faccio un discorso un po più ampio, nel senso che io quest'anno non lo chiamerei proprio turnover, perché noi quest'anno abbiamo a disposizione veramente 23 calciatrici che possono giocare sempre tutte le partite. Chiaro che poi ci sono delle scelte da fare in base alla gara, in base all'avversario, in base al momento, in base allo stato di forma. Però io non lo chiamerei turnover, preferisco pensare che va in campo la miglior squadra possibile dall'inizio, ma con delle possibilità di scelta durante la gara. Perché, come dico sempre, le ragazze oggi non puoi più pensare di giocare in undici. Devi giocare quantomeno in 16 perché hai cinque cambi a disposizione. E i dati oggi ci dicono che questi cinque cambi a disposizione ci possono cambiare veramente la partita. Quindi tante volte nella scelta c'è anche di lasciar fuori inizialmente una calciatrice, tre o più calciatrici che possono davvero cambiarti l'inerzia della partita. E oggi, in queste prime gare della stagione sta accadendo questo. Noi dai cambi in avanti alziamo notevolmente la nostra intensità di gara e questo ci porta a vincere le partite, a fare tanti gol. Quindi, non mi piace tanto chiamarlo turn over.

Sulla base di quello che ci diceva poco fa, al fatto anche che le ragazze che subentrano molto spesso danno il loro contributo, si aspetta questo atteggiamento da parte di chi subentrerà in campo anche in Europa? “In Europa non sarà facile, lo sappiamo, però l'atteggiamento, la mentalità, la voglia di subentrare deve essere la stessa. Perché, ripeto, quando hai la possibilità di mettere in campo forze fresche con grande qualità, questo ti permette veramente di cambiare l'inerzia della gara, indipendentemente dall'avversario che hai di fronte. Quindi, è ovvio che deve diventare una nostra forza. Le ragazze devono sapere questo che il non iniziare una partita non significa essere meno brave o non essere pronte, ma può significare veramente cambiare la gara. Questo lo si vede in tutti i campionati e anche nel campionato maschile. Oggi i subentri sono determinanti. Lo dicono tutti, i dati lo confermano e quindi dobbiamo approcciare anche noi a questo tipo di calcio perché questo fa la differenza. Poi, se vuoi giocare in una squadra che compete per più obiettivi, è normale che ci debba essere della competizione all'interno, sana competizione. Se vuoi giocare in un club così devi accettare questo tipo di situazione. Poi ci sono delle scelte e penso che le scelte vadano accettate e rispettate. Questo credo sia uno step importante per le nostre calciatrici e basta. Però, ripeto, si devono sentire tutti i protagonisti, tutte importanti, perché così è. Siamo 23 giocatrici di livello alto, per cui tutte avranno, hanno e avranno le loro possibilità importanti”.

Di recente abbiamo parlato con il ds Migliorati, il quale ci ha detto che non è stato facile sostituire Wenninger e Andressa, ma che alla fine la rosa è diventata mediamente più qualitatitva. Sei d’accordo? E secondo te, questa Roma è più europea rispetto all'anno scorso?  “Beh, sì, sono assolutamente d'accordo con Gianmarco Migliorati. Sono stati sacrifici importanti sia Wenninger, sia Andressa. Sappiamo perfettamente quello che hanno dato queste due calciatrici, soprattutto la scorsa stagione. Però poi dopo ci sono delle scelte e delle valutazioni da fare personali da parte delle calciatrici e anche del club. Sicuramente è stato fatto un mercato molto programmato perché volevamo un determinato tipo di calciatrici e sono arrivate. Quindi credo che la rosa nel complesso sia assolutamente migliorata rispetto alle scorse stagioni. E quanto più europea, chiaramente qualche calciatrice di grande spessore e di grande esperienza internazionale l'abbiamo messa dentro. Credo ci possano dare una grossa mano, soprattutto in questa. In questa competizione. Poi quest'anno la Champions è una competizione che è difficile pensare a dove puoi arrivare. Noi speriamo di riconfermarci sui livelli dello scorso anno. Chiaro che poi dopo intanto dobbiamo passare il preliminare, che è la cosa più importante perché ci permetterebbe di tornare a fare i gironi, che è una cosa sicuramente molto, molto bella, molto emozionante. E poi dovremo capire eventualmente chi andremo a incontrare ai gironi, perché questo determina tutto. Però, ripeto, la cosa più importante per noi sarebbe davvero riconfermarci. Rispetto quello che è stato fatto l'anno scorso. Credo che le giocatrici che sono arrivate ci possano dare una grossa mano”.

Come cambia preparare un doppio confronto europeo che si gioca in casa rispetto al normale? “Non nascondo che sicuramente il giocare il doppio impegno in casa è sicuramente un vantaggio. Questo al di là della presenza del pubblico nostro, ma anche il fatto di evitare un viaggio lungo. Chiaro, ci è capitata una buona squadra, che in questo momento nel loro paese vive un problema non indifferente e credo sia stata anche un'opportunità per noi di ospitalità. Loro hanno chiesto di poter giocare alla Uefa, gli è stato concesso e credo sia anche una cosa così bella poter ospitare una squadra che nel proprio paese viva un momento di difficoltà. Quindi, dobbiamo vederla anche sotto questo aspetto. Dal punto di vista sportivo non mi posso nascondere che è un vantaggio per noi perché ci evita davvero una trasferta difficile. Ci evita un viaggio, ci permette di recuperare un pochettino di più, ci permette di giocare due volte davanti ai nostri tifosi, quindi questo è sicuramente un vantaggio”.

 

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