Leandro Paredes e la Roma si ritrovano dopo sei anni dal suo addio. Il tutto è avvenuto nel giro di pochi giorni, con il ribaltone Matic che ha spinto Tiago Pinto a rituffarsi sul mercato a caccia di un degno sostituto. La scelta è ricaduta sull'argentino che torna nella Capitale a titolo definitivo per circa 4,5 milioni di euro bonus compresi. Inutile il forcing del Galatasaray, Paredes - che sbarcherà domani a Ciampino alle 12 insieme a Renato Sanches - ha spinto fortemente per riabbracciare la Roma, firmando un contratto biennale che lo legherà al club giallorosso fino al 2025, con opzione per il terzo anno. Di tempo ne è passato dall'ultima volta in cui Leandro si è affacciato dalle parti di Trigoria e difficilmente troverà qualche volto conosciuto che aveva lasciato nel 2017. Ci saranno però Paulo Dybala, con cui condivide la nazionale, e appunto Renato Sanches. A Paredes, che nell'ultimo anno ha vissuto una stagione sotto tono alla Juventus, il compito di prendersi le chiavi del centrocampo e trascinare la Roma e Mourinho.
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Roma, ecco il nuovo Paredes: dal Boca al tetto del mondo. Il ‘ragazzino’ è cresciuto
Piedi buoni al servizio della Roma: nato trequartista ma cresciuto regista
—Leandro Paredes, nato a San Justo, in Argentina, il 29 giugno 1994, ha iniziato a muovere i primi passi con il pallone vestendo la gloriosa maglia del Boca Juniors. Sin da subito, ha bruciato tutte le tappe, visto che l'esordio nell'incredibile stadio della Bombonera è arrivato a soli 16 anni. Cosa che farebbe tremare le gambe a qualsiasi giocatore anche di maggior esperienza, ma non a lui che in poco tempo si è guadagnato la fiducia di tutti e ha dato il via alla sua importante carriera. Proprio in Argentina, venendo utilizzato principalmente da trequartista, ha sviluppato la sua grande qualità nel possesso palla e nel fraseggio nello stretto che ne fanno un giocatore di grande classe ed eleganza. Non a caso, il suo idolo da bambino è un certo Juan Roman Riquelme con la quale ha anche avuto il piacere di giocare insieme: "Per me lui era il calcio. L’ho vissuto, conosciuto, lo sento sempre, mi ha insegnato a distribuire il gioco e a proteggere la palla". La storia cambia con il suo passaggio in Serie A dove, accortisi di non essere un giocatore di gamba e con doti d'inserimento, arretra il suo raggio d'azione passando nel cuore del centrocampo. Da lì, non si è più mosso e ha continuato a inventare geometrie e assistere i compagni, non tralasciando un ottimo destro dalla distanza.
Roma-Paredes atto primo: la scelta di Walter Sabatini e la crescita con Spalletti
—Il solito Walter Sabatini, nel 2013 direttore sportivo della Roma e grande scopritore dei talenti provenienti dal calcio sudamericano, dopo essersi innamorato del "El Mago" Paredes, così viene chiamato in Argentina, decise che era il momento di portarlo nella Capitale. La trattativa, però, fu tutt'altro che semplice, visto che i giallorossi avevano un problema con il tesseramento del centrocampista dovuto ai limiti per i calciatori extracomunitari. Così, grazie ad un operazione in sinergia con il Chievo Verona, il giocatore mise piede in Italia, giocando i primi mesi in gialloblù. Una volta a Roma, con Rudi Garcia sulla panchina, il ragazzo inizia a farsi le ossa e viene mandato anche in prestito all'Empoli, per poi essere richiamato da Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo riconosce in lui un nuovo Pizarro da donare ai tifosi: "Avere uno che sappia far girare tutta la squadra dal punto di vista del possesso palla è un vantaggio, anche perché l’unico modo per non fare fatica è’ proprio quello di tenere la palla noi e lui in questo è uno dei più bravi". È con Spalletti che Paredes sboccia. Lo stesso argentino ha sempre dichiarato: "Spalletti è stato importante per me perché mi ha dato tanto fiducia e ha creduto in me". E infatti arrivano presenze, giocate e anche qualche gol. Tanto basta per attirare l'attenzione dello Zenit che se lo portò a casa per ben 23 milioni. In Russia, vinse il suo primo titolo in carriera, con la conquista del campionato nazionale.
La forza dell'esperienza: il Psg e la Coppa del mondo con Dybala
—Se si parla di trofei vinti, la situazione si fa più interessante nel momento in cui Paredes, nel 2019, raggiunge le stelle del Paris Saint Germain in Francia. Sotto la Torre Eiffel, l'argentino, acquista quella leadership e quell'esperienza di cui necessitava per la sua crescita definitiva e, soprattutto, ottiene tanti successi. Sono, infatti, ben 9 i titoli messi in bacheca a Parigi. Anni in cui, probabilmente, in molti si aspettavano una sua definitiva consacrazione che, però, non è mai arrivata del tutto. Certo, a non aiutarlo sono stati anche i problemi legati alla pubalgia, che non lo hanno mai lasciato esprimere al meglio e con continuità, oltre ad una concorrenza spietata nel massiccio centrocampo del Psg. Un amore mai affiorato del tutto con l'ambiente e il club. Per questo, quando lo scorso anno la Juventus bussa alla sua porta, il giocatore accetta immediatamente di tornare in Italia. A Torino non c'è l'impatto che si attendeva, ma il 2022 sarà un anno difficile da dimenticare. Nei Mondiali di Qatar, Paredes conquista la Coppa del Mondo. Insieme a lui anche un amico come Paulo Dybala, con la quale condivide un rapporto bellissimo. Ora, proprio con l'aiuto della Joya l'obiettivo è quello di riportare in alto anche i colori giallorossi. "El Mago" ha voglia di riscatto e Roma e i suoi tifosi lo aspettano a braccia aperte.
Dall'amore per l'Italia ai tatuaggi: le passioni di Paredes
—Oltre al campo, Leandro Paredes dedica molto tempo alla famiglia. I suoi due figli, Victoria e Giovanni, sono nati in Italia, paese che insieme a sua moglie Camila ama particolarmente. È a Roma, infatti, che ha capito la passione per la carne cruda, oltre a quella già nota per l'asado, con la quale si cimenta spesso anche con i compagni di squadra. L'argentino è molto attento al suo stile e al mondo della moda, settore nella quale ha anche deciso di investire. Un'altra particolarità che non passa inosservata è il folto numero di tatuaggi che ha. Da quello dedicato a sua moglie, a quelli per gli animali come il lupo e un leone.
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