In attesa di vedere sul campo una nuova Roma, più dinamica e concreta, il primo cambiamento lo ha portato Luciano Spalletti in sala stampa. I tifosi (e i giornalisti) erano abituati alle mini conferenze di Rudi Garcia, sette-dieci minuti di spiegazione, tramutate negli ultimi mesi in giustificazioni per le scelte tattiche e per lo scarso rendimento dei suoi giocatori. Con Spalletti si cambia musica, niente più violino come il francese, adesso il tecnico dirige un’orchestra di discorsi che terminano dopo trenta minuti con un soddisfacente applauso da parte del pubblico. Perché il toscano risponde a qualsiasi domanda gli venga posta, anche se la risposta può essere più di critica che di elogio ai propri calciatori: “Mi aspetto contro il Frosinone una partita migliore di quella vista contro il Verona e la Juventus. Abbiamo fatto dei passi avanti, abbiamo corretto alcune cose ma dobbiamo metterci ancora qualcosa in più; dobbiamo raggiungere un equilibrio ed essere bravi a sviluppare dei concetti di gioco, e quelle che sono le situazioni che possono farci riappropriare delle nostre qualità. Noi dobbiamo avere un ordine come abbiamo fatto con la Juventus, e allo stesso tempo essere più sbarazzini, ripartire di più e andare più a far male agli avversari. La domenica si prendono punti, ma si guadagnano durante la settimana, non la domenica. Attualmente siamo al di sotto delle nostre qualità, i giocatori lo sanno e glielo dobbiamo ribadire, perchè c’è da mettere sul piatto molto di più individualmente”. Il mister lo ribadisce chiaramente, contro i ciociari il risultato deve portare solo i tre punti, altrimenti sarà crisi assoluta: “Per noi è la partita più importante del momento. Se uno pensa a ciò che è stato detto sul Frosinone è tutto facile, i numeri sono questi, noi siamo la Roma. Dipende dal momento, paragoniamo questa partita a una finale, ed è questa la partita più importante per l’immediato futuro. Se i giocatori non mettono la giusta attenzione sarà tutto sbagliato”. Domani sera sulla fascia destra di centrocampo sarà emergenza, visto l’infortunio di Torosidis (lesione al flessore della coscia sinistra) che lo costringerà a star fermo per 15-20 giorni, e il problema al piede sinistro di Florenzi: “Possiamo anche trovare altre soluzioni ma c’è da valutare Maicon. Florenzi è difficile che sia della partita (non verrà convocato, ndr), perchè ha preso questa ‘legnata’ alla fine del match contro la Juventus, meno male che non c’è la frattura, però è un danno per noi non averlo a disposizione”. Il tecnico potrebbe decidere la mossa a sorpresa, schierando Zukanovic esterno, sebbene non sia molto adatto a fare il terzino fluidificante: “È un giocatore di carattere, è forte fisicamente, ha una bella presa di posizione, fortissimo di testa, buon piede, sa iniziare l’azione. Ha la difficoltà di non essere velocissimo, ma si posiziona sempre bene sulle interpretazioni da avere per il difensore: esco, aspetto e scappo. Sa fare il suo mestiere”. Spalletti ha voluto spiegare chiaramente anche il principale motivo della partenza di Gervinho: “Facciamo chiarezza: Gervinho voleva andare via in tutte le maniere, El Shaarawy invece voleva venire in tutte le maniere: per me non c’è dubbio su chi serve alla Roma. Voleva andare via in tutti i modi, non si allenava, creava problemi. Gervinho va a guadagnare tre volte di quanta guadagnava, gliel’ho detto pure”. L’ex allenatore dello Zenit ha fatto chiaramente capire che finché ci sarà lui a Trigoria le cose andranno fatte a modo suo, anche per quanto riguarda gli allenamenti: “Norman e il suo staff? Soddisfatto prima del mio arrivo non lo so, mi hanno dato dei programmi che hanno fatto precedentemente, ma questo lavoro bisogna sempre abbinarlo a quello sul campo, è la somma che detta la totalità della preparazione che si fa durante la settimana. Sono disponibili e aperti a parlare, ho detto loro qualcosa che penso sia giusto fare; di conseguenza si fa un lavoro che mi piace e che sia di completamento per il cumulo finale che serve ai calciatori. Sono persone brave a organizzare e a programmare, però poi il lavoro da sviluppare lo faccio come voglio io”.
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Roma, è emergenza sulle fasce: out anche Toro e Digne. Spalletti dà la carica: “Domani un solo risultato”
Lesione muscolare per il terzino greco, risentimento muscolare per quello francese, più i problemi al piede di Florenzi e quelli al ginocchio di Iago Falque. Spalletti non ha esterni ma carica i suoi: "Fondamentali i tre punti"
TRIGORIA - E lo avrà fatto anche questo pomeriggio, quando ha diretto l’allenamento di rifinitura al match di domani sera contro il Frosinone. Ha lavorato in gruppo anche il nuovo acquisto Zukanovic, che questa mattina ha svolto le visite mediche al Villa Stuart, dove ha anche posato con la sciarpa giallorossa. La seduta è iniziata con una fase di riscaldamento, seguita da una partita a tema. Successivamente gli uomini di Spalletti hanno lavorato per reparti terminando la sessione con una partita a campo ridotto. Ma la Roma esce con le ossa rotte da quest’ultima seduta: oltre a Florenzi e Iago Falque che hanno svolto lavoro personalizzato, e Torosidis che come detto ha accusato la lesione al flessore, anche Digne ha avuto un risentimento muscolare al flessore sinistro a seguito di un movimento scomposto durante la seduta. Le sue condizioni verranno valutate nelle prossime 48 ore. Ma intanto il terzino francese non è stato convocato, così come gli altri infortunati. Spalletti si ritrova quindi in piena emergenza sulle corsie, ed è possibile che possa schierare a sinistra il nuovo arrivato El Shaarawy e a destra (condizioni permettendo) Maicon o Salah. Ma sarebbe una Roma, forse troppo, a trazione anteriore.
ZUKANOVIC - Arrivata l’ufficialità nel pomeriggio, Zukanovic si è presentato ai tifosi tramite un’intervista rilasciata all’emittente radiofonica e televisiva della società: “Sono molto contento di essere qui, gli ultimi due giorni sono stati stressanti, non sapevo dove sarei finito ora sono qui e sono felice. Ora voglio star bene con la squadra. Domani contro il Frosinone è una partita importante, il mister deciderà dove schierarmi. Col Chievo ho fatto il centrale a 4, anche a 3 e poi come terzino. Con il mister ho parlato, lui si aspetta tante cose da me, decide dove gioco. Col Chievo ho fatto il centrale a 4, anche a 3 e poi come terzino. Derby? So quant’è importante, è bello. Adesso però non ci penso a queste cose, domani è importante vincere in casa, fare 3 punti poi vediamo cosa succede, giorno per giorno. La mia carriera è stata caratterizzata da piccoli passi, ora a 29 anni sono mentalmente pronto per un grande club come la Roma”.
MERCATO - Ma l’arrivo del bosniaco non preclude quello di altri difensori. Infatti sembrerebbe che Walter Sabatini, avallato dal tecnico giallorosso, stia cercando qualche altro rinforzo per coprire la porta di Szczesny. Piacciono ancora il difensore dello Zenit ed ex Siena Neto, così come Tasci e De Maio del Genoa. Potrebbe esserci quindi un cambiamento delle strategie del diesse giallorosso, non sicurissimo di voler chiudere l’affare che porta a Diego Perotti. Ma se la Roma tentenna, ne approfittano le altre: in giornata infatti sono arrivate ben due proposte per l’attaccante argentino; la prima è quella del Milan (anche se Galliani ha dichiarato chiuso il mercato rossonero) che avrebbe proposto al presidente Preziosi un prestito oneroso con obbligo di riscatto fissato a dieci milioni, più o meno la stessa cifra messa sul piatto dal Leicester. Il Genoa ha un accordo con la Roma, Sabatini deciderà lunedì se portare a Trigoria l’attaccante esterno o se invece utilizzerà il piccolo capitale per regalare a Spalletti un altro difensore, magari un terzino.
CAMBIO STRATEGIA - La strategia l’ha sicuramente cambiata Pallotta, ma per quanto riguarda il business della società giallorossa. Come riportato da “La Repubblica.it”, verrà sostituito il direttore marketing giallorosso, Giorgio Brambilla, che si accaserà all’Inter per collaborare con Michale Gandler; in casa giallorossa però non si disperano, da qualche mese infatti è arrivato Laurent Colette direttamente dal Barcellona.
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